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Si rafforza nel Congresso USA l'opposizione alla guerra

12 febbraio 2007 – Il dibattito in Senato sulla risoluzione bipartitica contro l'aumento delle truppe USA in Iraq è stato bloccato il 5 febbraio su pressioni del vice presidente Dick Cheney. La tattica però non ha funzionato alla Camera dei Rappresentanti, dove il capogruppo democratico Steny Hoyer ha annunciato il 6 febbraio una risoluzione da dibattere questa settimana. Ogni parlamentare avrà a disposizione cinque minuti per esporre la propria posizione sulla questione, dopodiché si procederà al voto.
Il 7 febbraio il capogruppo democratico al Senato Harry Reid ha accusato i repubblicani di aver bloccato il dibattito per “consentire al presidente di spedire le truppe, rendendo più difficile fermarlo”. Il giorno dopo sette senatori repubblicani, evidentemente sotto la pressione dei propri elettori, hanno presentato una lettera ai democratici ed alla dirigenza repubblicana spiegando che avrebbero presentato un disegno di legge contro i rinforzi.
Sia il movimento di LaRouche che l'associazione dei reduci VoteVets fanno pressioni sul congresso, la prima in particolare chiedendo l'allontanamento di Cheney, mentre la seconda si limita all'opposizione contro l'aumento di truppe in Iraq. Il suo slogan è “Sosteniamo le truppe: fermiamo l'escalation”.
Salgono inoltre a 22 gli stati nei cui parlamenti sono state presentate risoluzioni contro l'aumento delle truppe in Iraq. L'iniziativa è stata lanciata quattro settimane fa con la partecipazione del sen. Ted Kennedy e di una coalizione di organizzazioni contro l'escalation della guerra.
Tra le altre iniziative in corso contro la guerra in Iraq, l'on. Henry Waxman ha tenuto tre giorni di audizioni sugli abusi dei “private contractors” in Iraq. Dalle audizioni di Paul Bremer, ex dirigente dell'Autorità provvisoria in Iraq, sono emersi vari misfatti della sua amministrazione, a cominciare dagli 8,8 milioni di dollari non contabilizzati, la spesa dei quali non è documentata (vedi oltre). L'on. Tom Lantos, che presiede la Commissione Esteri, ha convocato a deporre Condoleezza Rice. Al Segretario di Stato il repubblicano Ron Paul ha chiesto: “Ci può dichiarare espressamente che non ci impegneremo in un attacco preventivo contro l'Iran?”. Evidentemente stizzita, la Rice ha risposto: “Il nostro obiettivo non è attaccare l'Iran”, ma rispondere prontamente alle sue iniziative, perché “il mondo sa che l'Iran vuole le armi nucleari”. Paul le ha fatto notare che queste accuse provengono dagli stessi personaggi che hanno abbindolato gli USA con la storia delle armi di distruzione di massa in Iraq.

La corruzione in Iraq

L'on. Henry Waxman, che presiede la Commissione di supervisione e riforma, ha convocato a deporre sotto giuramento l'ex responsabile del CPA Paul Bremer sulla gestione dei fondi in Iraq. In apertura dei lavori l'on. Kucinich ha proposto che l'audizione avesse luogo direttamente in sessione plenaria della Camera perché potevano emergere “crimini e reati gravi” perpetrati dall'amministrazione, cosa che costituirebbe motivo di impeachment. A Bremer è stato chiesto che ne è degli 8,8 miliardi di dollari che sono stati spesi sotto di lui tra il 2003 e il 2004 e per i quali non c'è traccia di documentazione. Presso la Federal Reserve di New York nel 2003 erano a disposizione 20 miliardi, di cui 12 miliardi in contante, provenienti per lo più dal programma petrolio in cambio di cibo e poi dal Fondo di sviluppo per l'Iraq. Ai parlamentari sono state mostrate fotografie dei 107 milioni di biglietti da 100 dollari (363 tonnellate in quello che è l'esborso più consistente che la Fed ha fatto nella storia). Si è potuto vedere che i biglietti, raccolti in pacchetti da 400 mila dollari, furono messi in appositi contenitori caricati sui Boeing 747 e poi all'arrivo distribuiti ai “private contractors” dai furgoni. Dai registri della Fed risulta che più della metà dei fondi furono trasferiti nelle sei settimane che precedettero il trasferimento dell'autorità dalla CPA al governo ad interim, il 28 giugno 2004. Solo nell'ultima settimana furono distribuiti 4 miliardi di dollari. Waxman ha commentato: “Chi con la testa a posto spedirebbe 363 tonnellate di denaro nel bel mezzo di una zona di guerra?”. Ma è proprio questo ciò che è stato fatto dall'amministrazione Bush.
Tim Carney è uno di quei personaggi che avrebbero potuto raccontare molto sul conto di Bremer. All'ex diplomatico Carney era stato affidato un incarico presso il CPA nel 2003. Disgustato da tanta corruzione decise di lasciare solo due mesi dopo. Alle audizioni però non è potuto intervenire perché era stato appena inviato in una missione in Iraq! Si parla di lui come del principale punto di riferimento per la ricostruzione del paese. Nell'amministrazione evidentemente si teme ciò che potrebbe raccontare e non si sa quante e quali storie sono state raccontate a Waxman per negare una sua comparizione a deporre. Waxman ha polemicamente messo la sua “sedia vuota” al tavolo dei testimoni.
Nel secondo giorno delle audizioni si è parlato delle subforniture. È stato stimato che i costi sono stati dieci volte maggiori di quanto sarebbero stati se gli stessi incarichi fossero stati affidati al regolare personale militare. Nessuno dei testimoni è stato in grado di dire quanti sono gli appalti e i subappalti in Iraq e quanto hanno sborsato per loro i contribuenti. Le audizioni sono state aperte dai familiari di quattro dipendenti di Blackwater catturati e decapitati mentre scortavano la consegna di attrezzature da cucina a Fallujah, il 31 marzo 2004. Erano quattro reduci delle forze speciali che avevano firmato un contratto con Blackwater che garantiva loro attrezzature, personale e strutture per provvedere alla propria sicurezza, ma non avevano ottenuto nulla di tutto ciò. Sono stati poi ascoltati un addetto militare alla supervisione degli appalti e rappresentanti di grandi subappaltatori come “Kellog, Brown & Root”, Blackwater, ESS, ecc. Molto equivoci sono ad esempio risultati i rapporti tra i contractors e i subcontractors. La Blackwater scrive che i suoi dipendenti sono pagati dai 600 ai 1500 dollari al giorno e Waxman ha spiegato che un sergente regolare che svolge le stesse mansioni viene pagato 156 dollari al giorno. Nessuno dei convocati è stato in grado di fornire cifre complete sul numero dei contractors e dei subcontractors attivi in Iraq o al soldo del Dipartimento della Difesa, e sui costi complessivi. I parlamentari hanno chiesto ai rappresentanti militari di mettere a punto un quadro di queste cifre nel giro di una settimana. È stato mostrato un contratto tipico della Blackwater dal quale risultano profitti del 23%.


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