Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

Disordini di Copenhagan
preludio al G-8?

5 marzo 2007 – All'inizio dell'anno la Newsletter dell'Executive Intelligence Review ammoniva del tentativo di creare un clima di violenza convergente sul prossimo vertice del G-8 in Germania. Questa nuova “strategia della tensione” ha nel mirino le forze che cercano soluzioni positive alla crisi finanziaria e strategica, specialmente alla luce della “nuova politica” introdotta dopo le elezioni parlamentari USA del novembre scorso. I disordini scoppiati a Copenhagen nella notte del 1 marzo, che hanno visto all'opera oltre 2000 autonomi da tutta l'Europa e perfino dagli Stati Uniti, va visto in questo contesto. Infatti, nel gennaio scorso, il movimento anti-G8 aveva diffuso un volantino proponendo azioni sempre più violente per creare un “nuovo ordine mondiale” in tempo per il vertice G-8 del luglio prossimo. Già nel dicembre 2006, questi stessi ambienti si erano mobilitati per protestare contro la chiusura di Ungdomhuset (Casa dei giovani) a Copenhagen.
Ai tre giorni di scontri tra autonomi e polizia nella capitale danese hanno fatto eco simili violenze ad Amburgo, dove 800 autonomi si sono scontrati con la polizia, e in altre città tedesche tra cui Berlino, Hannover, Braunschweig, Goettingen, Flensburg, Karsruhe, Mainz e Francoforte. Ci sono stati disordini anche a Oslo, Gothenburg e Stoccolma, Helsinki, Vienna, Atene e Istanbul.
La crisi sembra essere stata provocata artificialmente: la città di Copenhagen ha venduto lo stabile occupato ad una setta fondamentalista, chiamata “Faderhuset” (Casa del Padre), che l'ha acquistata allo scopo esplicto di sgombrarla dai giovani “satanisti” che l'occupavano da anni. I leader di questa setta sono Ruth e Knud Evensen, che la fondarono dopo che Ruth ebbe una visione durante un viaggio in Canada. Una delle principali organizzazioni che forniscono assistenza legale e politica agli autonomi è la Anarchist Black Cross (ABC), la cui sede danese si trovava proprio nella Ungdomhuset. Radici nel movimento anarchico della Russia zarista, la ABC annovera tra i suoi leader storici l'inglese Stuart Christie, che negli anni sessanta fu arrestato nella Spagna franchista mentre tentava di introdurre esplosivi nel paese. Christie fu liberato dopo una campagna guidata da Bertrand Russell e Jean-Paul Sartre. Recentemente ABC si è divisa in due tronconi: la Anarchist Black Cross Federation con un'ampia rete negli USA, ritenuta dall'FBI un'organizzazione sovversiva, e la Anarchist Black Cross Network, quella di cui fa parte la sede di Copenhagen, con sede centrale a Houston e ramificazioni in tutt'Europa.
Mentre si accendono questi focolai di violenza, si assiste in Italia e Germania ad ex terroristi diventati conferenzieri, celebrare il terrorismo degli anni settanta come precursore della lotta contro la globalizzazione. In Germania, la campagna per concedere la grazia al terrorista Christian Klar è diventata una promozione di Klar come leader “anti-capitalista”, con politici di destra che chiedono che la grazia sia rifiutata a chi attacca il capitalismo, e la lobby radical-chic che sostiene il contrario. Un'altra ex terrorista che non si è mai dissociata, Inge Viett, ha pubblicato un articolo sul quotidiano Junge Welt il 24 febbraio celebrando il mito della Rote Armee Fraktion (RAF - anche nota come banda Baader-Meinhof) come precursore della lotta alla globalizzazione.
La campagna per la “riconciliazione” di membri della RAF mai dissociatisi è sostenuta dal Klaus Kinkel, il leader liberale che nel passato fu coordinatore dei servizi segreti.
In Italia, dove i brigatisti che parteciparono al rapimento e l'assassinio di Moro sono usciti tutti di prigione con la benedizione dell'ex Presidente Francesco Cossiga, sono Toni Negri e Oreste Scalzone a svolgere il ruolo di “leader rivoluzionari”. Sia Negri che Scalzone hanno goduto della protezione di reti di intelligence francesi, che li hanno protetti negli anni della latitanza transalpina. Ma anche Renato Curcio è diventato una star dei centri sociali. Il primo marzo è intervenuto di fronte a circa duecento giovani in una fabbrica occupata, a Bologna, in mezzo alle polemiche tra le forze politiche cittadine. A chi gli chiedeva di esprimersi sul terrorismo delle BR, Curcio rispondeva: “Non ho niente da dire, non vedo con che diritto e che arroganza mi rivolge questa domanda”.


[inizio pagina]

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà