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Il crac mondiale esige una drastica svolta politica

14 agosto 2007 – La disintegrazione in corso del sistema finanziario mondiale e il parallelo tracollo delle infrastrutture di base, (il caso emblematico per gli USA è il crollo del ponte sul Mississippi) esigono un accordo tra le grandi potenze: gli Stati Uniti, sotto una nuova leadership, la Russia, la Cina e l'India dovrebbero concordare una riorganizzazione generale del sistema finanziario internazionale con tassi di cambio fissi, come propone da qualche tempo l'economista Lyndon LaRouche. Il fondatore dell'EIR sostiene che questa riorganizzazione ormai deve avere priorità assoluta, vista l'iperinflazione che colpisce l'economia americana e quella mondiale, e per questo motivo torna a riproporre la piattaforma di riconversione economica che il suo movimento diffuse nel 2006 (vedi oltre).
In Europa Helga Zepp-LaRouche, leader del BüSo, il Movimento Solidarietà tedesco, ha rinnovato l'appello per la costituzione di un comitato ad hoc per la Nuova Bretton Woods, sulla scia di precedenti iniziative in tal senso lanciate nel 1997, nel 2000 e nel 2006. Nel nuovo appello Helga Zepp-LaRouche scrive: “Il crac sistemico infuria a tutto spiano. L'innesco, ma non la causa più profonda, è il crollo del mercato dei mutui subprime negli USA unito alla chiusura del credito facile giapponese, lo yen carry trade. Sta per crollare il castello di carte degli 'strumenti finanziari creativi', secondo la definizione data ai vari derivati finanziari dall'ex governatore della Federal Reserve Alan Greenspan.” Passando in rassegna i diversi fenomeni che caratterizzano il crac in corso Zepp-LaRouche nota come “il mito secondo cui le banche centrali hanno possibilità illimitate di continuare a rimandare il crac è anch'esso crollato: ora si trovano tra lo Scilla di misure anti inflazionistiche dei rialzi dei tassi ... e il Cariddi della stretta creditizia...” L'unica conclusione è che “il sistema è al capolinea”. Zepp-LaRouche rinnova l'appello affinché si tenga una conferenza d'emergenza per creare “una nuova architettura finanziaria globale nella tradizione del sistema di Bretton Woods, secondo l'impostazione originale di Franklin Delano Roosevelt nel 1944...”

Un programma di ricostruzione anche per gli USA

Il crollo del ponte sul Mississippi ha posto con drammatica evidenza sotto gli occhi di milioni di americani in che stato versano le infrastrutture e il resto dell'economia fisica del paese. Tra le iniziative prese al riguardo c'è da segnalare l'approvazione in Senato di una legge per stabilire quali infrastrutture hanno bisogno di riparazioni urgenti e la presentazione alla Camera di un ddl per la ricostruzione delle infrastrutture presentato dagli on. Dennis Kucinich e Steve LaTourette. Il 5 settembre alla Camera dei Rappresentanti sarà presentato l'inventario dei 590 mila ponti del paese e dopo la pausa estiva i parlamentari dovranno occuparsi di nuovo delle infrastrutture in diverse occasioni.
La corrente di LaRouche nel Partito Democratico USA, LaRouche Political Action Committee (LPAC) ha annunciato il 6 agosto che tornerà a proporre un piano già presentato nel 2006 per la riconversione dell'industria del paese, affinché sia accluso alle nuove leggi. Nel lanciare tale iniziativa LaRouche ha sottolineato l'importanza del credito.
Occorre creare una speciale banca federale di sviluppo autorizzata dal Congresso con specifiche disposizioni finanziarie. Il nuovo istituto bancario dovrà occuparsi esclusivamente di finanziare lo sviluppo e concedere prestiti ad un tasso dell'1%. Vi possono partecipare le amministrazioni degli stati laddove i progetti degli stati meritano di essere considerati parte di un programma federale di supporto dei progetti di scala nazionale e dei relativi aspetti a livello statale. Potranno partecipare banche e amministrazioni locali. Concettualmente si fonda sugli stessi meccanismi che consentirono il funzionamento dei contratti di produzione per gli impegni militari della seconda guerra mondiale.
In pratica si tratta di applicare tutte le leggi che già esistono in materia di ricostruzione ma iniziando da una Banca per lo sviluppo delle infrastrutture. Dietro autorizzazione del Congresso, il Tesoro può creare un debito al tasso dell'1% estendendo tale denaro a privati e ad altri organismi che si fanno carico delle opere di controllo e regolamentazione idraulica delle vie fluviali, di autostrade, ferrovie, ponti, dighe, scuole, ospedali e tutti gli altri progetti pubblici.
Inoltre, ha spiegato LaRouche, occorre costituire un organismo per gestire la reintegrazione della forza lavoro licenziata e rimasta inattiva nel corso degli ultimi decenni, in particolare quella del settore automobilistico, del settore siderurgico e dell'industria pesante in generale. In parte questa responsabilità è menzionata nel ddl presentato dall'on. William Lacy Clay nel 2006 (H.R. 6181) ed essa merita di essere ampliata.
Secondo LaRouche occorre mobilitare tutta la forza lavoro industriale che è stata licenziata, composta in larga parte di quadri ingegneristici e addetti specializzati nella progettazione e realizzazione di macchinari e macchine utensili ed affidarle la ricostruzione dei ponti e di altre infrastrutture.
LaRouche ha fatto riferimento al precedente storico della ricostruzione del paese avvenuta sotto Franklin Delano Roosevelt e guidata da Harry Hopkins negli anni Trenta.


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