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Una domanda: quando arriverà a Cheney il dibattito sull'Iraq in corso negli ambienti militari?

30 agosto 2007 – Come sostiene da anni il leader democratico Lyndon LaRouche, le responsabilità professionali degli ufficiali dell'esercito americano vanno ben oltre le competenze strettamente tecniche in fatto di guerre combattute: lo dimostra da sempre il giuramento dell'ufficiale, che consiste nella difesa della Costituzione “da tutti i nemici stranieri e interni”. Così, ad essi competono anche l'identificazione di chi sia nemico della Costituzione americana, e le prese di posizione atte a difenderla da essi. Il dibattito sulla guerra in Iraq che si va estendendo ai ranghi più alti dell'esercito è certamente importante, ma manca di prendere in considerazione il tema più cruciale, cioè la decisione stessa di iniziare la guerra, e la persona che se ne è resa responsabile. Come ha scritto su truthdig.org la settimana scorsa Scott Ritter, ispettore d'armamenti per conto dell'ONU ed ex Marine, “Il vicepresidente è, oggi, la più importante minaccia singola alla sicurezza americana e internazionale”, poiché Cheney non solo ha sulle spalle la maggior responsabilità per questa guerra in Iraq, ma rappresenta la più grave minaccia alla Costituzione stessa degli Stati Uniti.
Il dibattito è uscito allo scoperto nel mese di maggio, quando un ufficiale dell'esercito in servizio, il luogotenente colonnello Paul Yingling, scrisse un articolo sulla rivista Armed Forces Journal dal titolo “Un fallimento nella leadership dei generali”. Yingling argomentò che i fallimenti americani in Iraq dipendessero alla crisi dell'istituzione stessa dell'esercito. “I generali americani”, scrisse, “hanno fallito nel preparare alla guerra le nostre forze armate, e nel consigliare le autorità civili su come impiegare la forza per raggiungere certi obiettivi politici.” Fred Kaplan, il giornalista che cura i servizi sulla sicurezza nazionale per Slate, ha scritto in un articolo nell'edizione del 26 agosto 2007 del New York Times, che il generale Richard Cody, vice capo di gabinetto del comandante supremo dell'esercito, recentemente è stato sfidato da un folto numero di capitani, raccolti in un'aula di Fort Knox (nel Kentucky), i quali, facendo propri i dubbi espressi da Yingling, gli hanno chiesto di esprimersi sul contenuto del suo articolo. Stando al resoconto di Kaplan, uno dei presenti gli avrebbe chiesto la ragione del fallimento degli alti ufficiali nel consigliare correttamente i leader politici, e perché non abbiano comunicato loro il numero esatto dei soldati che sarebbero stati necessari in Iraq. Un altro capitano avrebbe chiesto se i generali “dovessero essere [tutti] considerati responsabili” dei fallimenti della guerra. Un altro ancora avrebbe detto che gli ufficiali vengono così spesso rimossi dalle zone di combattimento, che finiscono per essere come “riparati dalla verità” e per non “sapere che cosa stia davvero accadendo.”
Kaplan prosegue nella descrizione, toccando il tema della tensione creatasi tra i giovani ufficiali dell'esercito, i quali spesso hanno alle spalle due o tre missioni di combattimento in Iraq, e i generali che danno loro ordini, i quali non hanno un'esperienza comparabile. Kaplan mette in diretta relazione la situazione odierna con quella dei primi anni del Vietnam, descritta nel libro “Dereliction of Duty” di H. R. McMaster, un colonnello dell'esercito in servizio, con studi di dottorato in storia alle spalle. Nella conclusione di quel libro, McMaster dice che la guida dell'esercito di allora tradì i propri obblighi professionali semplicemente mancando di fornire consigli bellici non mascherati al Presidente Lyndon B. Johnson e al ministro della Difesa Robert McNamara. Anche se Kaplan non lo dice, McMaster ha infatti documentato come alcuni responsabili alla guida delle operazioni militari, tra cui l'allora capo di gabinetto del comandante supremo dell'esercito generale Earle Wheeler e il generale Maxwell Taylor, non smentirono le menzogne usate da Johnson e McNamara sull'andamento della situazione in Vietnam. Il libro di McMaster è del 1997, e fece una tale impressione nell'ambiente militare che da allora fa parte dei testi con obbligo di lettura.

  

  


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