Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

   

Il Movimento Solidarietà interviene contro le balle “globali” di Pecoraro Scanio

13 settembre 2007 – Il Movimento Solidarietà è intervenuto alla Conferenza Nazionale sul Clima che si è aperta mercoledì 12 a Roma, distribuendo ai partecipanti circa duecento volantini contenenti una denuncia della frode del “riscaldamento globale” e parlando con rappresentanti di governo presenti. Movisol non è stato il solo a respingere il tentativo di vero e proprio “golpe” ambientalista inscenato da Alfonso Pecoraro Scanio e la sua corte di ciarlatani: un coro di critiche si è levato contro le castronerie pronunciate e proposte alla kermesse millenarista.
Nella relazione introduttiva, Pecoraro Scanio ha sostenuto che in Italia la temperatura negli ultimi cinquant'anni sarebbe salita “quattro volte più che nel resto del mondo negli ultimi cento anni” e ha chiesto di adottare misure per prevenire danni “a partire da 50 miliardi all'anno” a causa del riscaldamento globale. Il suo Rasputin climatico, il prof. Vincenzo Ferrara, ha chiesto di adattare la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) delle nuove infrastrutture alle cifre catastrofiste dei presunti danni del riscaldamento globale nel corso dei prossimi cinquant'anni, il che significherebbe un blocco completo degli investimenti.
Gli scienziati, quelli che Pecoraro non ha invitato alla conferenza, lo hanno accusato di demagogia. Così il meteorologo Mario Giuliacci al Messaggero: “Il surriscaldamento ambientale è una realtà, ma darei anche la colpa al Sole e non all'uomo”. “Prima o poi sarà d'obbligo usare il nucleare”, ha aggiunto Giuliacci. Gli ha fatto eco il leader dell'UDC Casini, che in una lettera al Corriere della Sera scrive che “l'opportunità di rilanciare anche da noi il nucleare… è una seria opzione di politica industriale ed energetica del Paese”. Casini annuncia una prossima mozione dell'UDC che, spera, sarà votata anche dal governo. Deludente, invece, l'intervento di Bersani, che pur affrontando Pecoraro a brutto muso sul carbone, si è tirato indietro sul nucleare. "Lanciare oggi un piano nucleare significherebbe mettere in bolletta una cifra paurosa – dice il ministro – sarebbe più serio dire come stiamo facendo: entriamo con tutti e due i piedi nella ricerca sul nucleare di nuova generazione".
Pecoraro dà i numeri sulla temperatura, ma Bersani lo fa sui costi del nucleare; deve spiegarci come mai il Sudafrica (si badi bene, e non la Francia) può mettere in cantiere 20.000 Megawatt di potenza nucleare entro il 2030, composti da una centrale convenzionale e 24 piccoli reattori “pebble-bed” a sicurezza intrinseca da 165 MW ciascuno, la famosa “terza generazione” di cui si parla senza sapere che già esiste.


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