Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

Come salvarci dall'impero britannico

16 ottobre 2007 – Rivolgendosi ad un pubblico di Washington e al pubblico internazionale su internet, il 10 ottobre Lyndon LaRouche ha rivelato perché il Congresso degli Stati Uniti continua a rifiutarsi di prendere le misure necessarie a risolvere la crisi finanziaria ed economica in corso e perché l'amministrazione Bush-Cheney si è imbarcata in una politica guerrafondaia. Questi motivi, ha spiegato LaRouche, risalgono all'11 settembre:

“Nell'estate del 2001 la recessione procedeva a tutto vapore. Si era al collasso, il sistema era scosso. Poi, il famoso 11 settembre, qualcuno, cooperando dall'interno dei massimi vertici del potere negli Stati Uniti, ha scatenato quell'incidente, che porta il nome di 11/9. Fu un lavoro effettuato con la complicità dell'Impero Britannico. Fu effettuato con la complicità di elementi dell'Arabia Saudita, come indicano chiaramente tutte le prove. Fu un atto terroristico contro gli Stati Uniti compiuto con la complicità di elementi ad altissimo livello negli Stati Uniti, con un copertura organizzata da gente ad alto livello negli Stati Uniti.
“Ora, certi fatti non sono noti, e non dico quello di cui sono al corrente. Ma posso dire di sapere, senza dubbio, che i fatti del 9/11 sono un 'inside job', sono opera di sabotatori interni. Si trattò di un lavoro realizzato dall'interno per contribuire a ciò che l'amministrazione Bush-Cheney rappresenta. E da allora, chi sa qualcosa su come funziona il governo, il nostro sistema politico, sa che è più o meno così. Basta guardare a quello che fanno il Congresso o le istituzioni politiche, per accorgersi che sono in preda alla paura! Perché sanno che questo tipo di fenomeno ha perso piede.
“Ciò che dissi nel gennaio 2001, alla vigilia del primo insediamento ufficiale di questo presidente alla Casa Bianca, è che occorreva considerare come precedente una situazione in cui vigevano condizioni economiche simili a quelle che stavo indicando, l'incendio del Reichstag orchestrato da Hermann Göring allo scopo di fare di Hitler non soltanto il Cancelliere della Germania, ma un dittatore. Ed Hitler è rimasto un dittatore dalla notte successiva a quell'incendio del Reichstag fino al giorno in cui è morto!
Oggi, "Cheney è la testa d'ariete in quest'operazione, e la gente ha paura del vice presidente a motivo dell'11/9!"
“Ci chiediamo allora: chi ha lanciato questa operazione contro gli Stati Uniti? E' stata gestita dall'Impero Britannico. Nella vita politica, nella campagna presidenziale, vediamo le ombre di questo problema. La campagna presidenziale è uno scherzo di cattivo gusto. Hillary Clinton ha detto alcune cose importanti, ma non si rende conto di quale sia effettivamente il problema. Non ha idea di quale sia la soluzione, ma lei è quella che si avvicina di più a dire la verità, perché tutti gli altri sono davvero molto distanti. Dennis Kucinich ha detto alcune verità, ma questa faccenda non sa proprio come affrontarla. Io invece so come affrontarla - e so di più di quello che dico: con la complicità di certa gente in Arabia Saudita, con l'Impero Britannico, che attraverso la BAE condivide il potere con l'Arabia Saudita, è stato fatto il servizio agli Stati Uniti, quell'11 settmbre. E da allora viviamo sotto le conseguenze di ciò. Su questo sono certo e altri fatti si verranno a sapere quando sarà il momento opportuno”.
Nel resto del discorso di apertura e durante il dibattito, LaRouche ha ribadito le misure necessarie per creare una muraglia ("firewall") per salvaguardare l'economia USA e procedere verso una ripresa economica, a cominciare dalla sua proposta di legge sui mutui (https://archive.movisol.org/07news134.htm) ed ha descritto la natura dell'opposizione che impedisce l'adozione di queste misure. C'è solo un modo, ha spiegato LaRouche, in cui il sistema economico attuale può continuare ad esistere: sotto una dittatura! Ma se gli USA vogliono sopravvivere come repubblica costituzionale, allora occorre usare la Costituzione per tornare al Sistema Americano di economia politica, ripristinando un sistema creditizio e abbandonando l'impero finanziario globale britannico che domina l'economia mondiale almeno dal 1971. (Il video della webcast di LaRouche del 10 ottobre)


Alcune mosse contro Cheney in corso
Diverse iniziative pubbliche importanti, tra cui quella dell'ex presidente Jimmy Carter, sono state adottate nei confronti di Dick Cheney, denunciandone il ruolo nella guerra e in altri abusi. Particolarmente interessante è la denuncia fatta da John Dean, ex consigliere della Casa Bianca di Nixon, della manovra di Cheney per conferire all'esecutivo poteri dittatoriali subito dopo i fatti dell'11 settembre. Intervistato a “Countdown” della MSNBC il 10 ottobre, Dean ha spiegato come la Casa Bianca sia riuscita ad appropriarsi di tanto potere subito dopo quegli attentati: “Sappiamo quello che diversi centri studi speravano o dicevano. Non voglio dire che speravano che accadessero la parodia e la tragedia a cui allora assistemmo, ma certamente credevano di aver bisogno di un evento scatenante per far passare molte decisioni politiche che covavano da anni. I neoconservatori hanno visto in questo un'opportunità. Era già nel cassetto. Non hanno fatto altro che aprirlo e usare l'11 settembre per far approvare il tutto. Ed hanno incontrato un pubblico e un Congresso molto arrendevoli. Erano maturi."
Lo stesso 10 ottobre BBC e CNN hanno mandato in onda un'intervista con l'ex presidente Jimmy Carter. L'intervistatore della nota emittente inglese ha chiesto un commento sulla notizia pubblicata lo stesso giorno dal New York Times secondo cui Cheney e la Rice avrebbero litigato sulla necessità di bombardare preventivamente la Siria, come proponeva il primo. Carter ha risposto:
“Bè, come al solito Dick Cheney sbaglia. E' un militante che ha evitato il servizio militare, ed è stato il più energicamente dedito, negli ultimi dieci o più anni, a realizzare ciò in cui ha sempre creduto, cioè che gli Stati Uniti avrebbero il diritto di esercitare la loro potenza con mezzi militari in altre parti del mondo. E qui di nuovo cerca di promuovere quella che ben potrebbe essere un'avventura militare controproducente e catastrofica ... Certamente lui è stato un disastro per la nostra economia. Ritengo che sia stato fin troppo persuasivo nei confronti del presidente George Bush e molto spesso ha prevalso. Ma uno dei suoi scopi principali era di andare in Iraq sotto falsi pretesti e ancora oggi si dice convinto che quei falsi pretesti fossero giusti. Ancora sostiene che Saddam Hussein fosse coinvolto negli attacchi dell'11 settembre, ancora sostiene che l'Iraq ... avesse armi di distruzione di massa - tutte cose che sono state sconfessate da qualsiasi fonte ragionevole”.
All'intervistatore della CNN Wolf Blitzer Carter ha spiegato: “Per la prima volta in vita mia, il nostro paese ha abbandonato i principi di fondo dei diritti umani. Abbiamo detto che la Convenzione di Ginevra non vale per i reclusi di Abu Ghraib e Guantanamo. E abbiamo detto che possiamo torturare i prigionieri...”. Blitzer gli ha chiesto: “Dunque lei ritiene che gli Stati Uniti, sotto questa amministrazione, abbiano fatto ricorso alla tortura?”, e Carter ha risposto: “Non è che lo penso, lo so con certezza”, ed ha aggiunto che Bush ha ridefinito in maniera falsa il significato della parola tortura.
La trasmissione “Frontline” della PBS trasmette il 16 ottobre un servizio intitolato “La legge di Cheney” annunciato su internet con queste parole: “Da tre decenni il vice presidente Dick Cheney conduce una guerra segreta e spesso aspra per espandere i poteri della presidenza ...” Si documenterà lo “scontro” con il Congresso sulle intercettazioni non autorizzate e il licenziamento dei Procuratori per motivi politici.

Il Congresso deve fare i conti con lo stato di polizia di Cheney
Nella seconda settimana d'ottobre le commissioni parlamentari per la giustizia ed i servizi hanno ripreso in esame una proposta di legge per ripristinare il principio della necessità di un mandato giudiziario per effettuare qualsiasi intercettazione delle comunicazioni negli USA. La proposta si chiama "Per un sistema di intercettazioni responsabile, controllato ed efficiente" (Responsible Surveillance That is Overseen, Reviewed and Effective - RESTORE) ed è stata presentata congiuntamente dal presidente della Commissione Giustizia John Conyers e dal presidente della Commissione Servizi Silvestre Reyes. La legge intende ripristinare l'autorità dell'autorità giudiziaria istituita con la legge FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act) che praticamente è stata esautorata dalle riforme approvate ad agosto.
Pare che la proposta raccolga vasti consensi, tanto che il presidente Bush ha finito per ordinarne il veto, l'11 ottobre. C'è poi da considerare l'aggravante: il fatto che l'amministrazione ammetta di aver violato la legge FISA rappresenta motivo sufficiente per l'impeachment.
Secondo la sintesi parlamentare (pubblicata da ThinkProgress.org) e secondo altre fonti, la legge richiede al Dipartimento di Giustizia di rendere noti i dettagli delle intercettazioni elettroniche senza mandato giudiziario che sono state effettuate dall'11 settembre, anche nell'ambito del cosidetto Programma di sorveglianza del terrorismo. Come l'EIR ha sottolineato più volte, si tratta di una richiesta cruciale perché senza fare luce sul programma di sorveglianza gestito da Cheney dopo il settembre 2001 il Congresso non è in grado di stabilire le dimensioni del problema che tenta di affrontare.
Occorre registrare diverse reazioni esagitate da parte repubblicana, tanto che nella Commissione stessa alcuni hanno accusato i democratici di accordare ad Osama bin Laden e ai terroristi “d'oltremare” i diritti Costituzionali USA. Stessa musica da parte di Bush: “Oggi Le commissioni Giustizia e Servizi della Camera hanno preso in esame un disegno di legge che invece di rendere permanente la legge Protect America Act ci riporterebbe indietro ... Terroristi in terre lontane complottano e pianificano nuovi modi di uccidere gli americani ... e sarebbe un errore grave se il Congresso indebolisse questo strumento”.
A rendere particolarmente nervosi i repubblicani, soprattutto alla Casa Bianca, è il fatto che il ddl respinge espressamente un'immunità retroattiva per le imprese di telecomunicazioni che hanno partecipato ai programmi di intercettazioni illegali.

Cheney e Addington hanno costretto il Dipartimento di Stato ad approvare segretamente le torture

A qualche mese di distanza dalla decisione del Dipartimento di Stato di ripudiare e ritirare il “memorandum Bybee” - un parere sostanzialmente favorevole al ricorso alla tortura nelle prigioni all'estero, prodotto nell'estate del 2002 - alcuni funzionari dello stesso ministero, troppo preoccupati di compiacere Dick Cheney e il suo consigliere legale David Addington, hanno comunque approvato segretamente “le tecniche d'interrogatorio più dure mai usate dalla Central Intelligence Agency”, come riferisce il New York Times nell'edizione del 4 ottobre. Da allora l'amministrazione Bush-Cheney non fa che ripetere con piglio convinto: “noi non torturiamo”. Se c'è ancora un briciolo di cervello in tutto il Congresso USA, questo dovrà concludere che l'unica misura che resta da adottare contro tanta perfida arroganza è l'impeachment di Cheney.
Il nuovo parere segreto adottato dal Dipartimento di Stato risale al febbraio 2005, riferisce il sensazionale articolo del New York Times. Con esso “Si autorizza espressamente a sottoporre i sospetti terroristi ad una combinazione di tattiche che provocano dolore fisico e psicologico: colpi alla testa, annegamenti simulati e reclusione al freddo”, riferisce il noto quotidiano, secondo le cui informazioni la CIA ha di nuovo creato prigioni segrete all'estero. I metodi autorizzati sottobanco da Bush e Cheney sono parte di un programma che fu messo insieme nel 2002 e rappresentano qualcosa che non era mai stato autorizzato prima negli USA. “Senza un'effettiva esperienza negli interrogatori, la CIA ha messo insieme un programma nel giro di pochi mesi consultando in fretta e furia i funzionari dello spionaggio egiziano e saudita e copiando le tecniche d'interrogatorio dei sovietici che venivano usate per addestrare le spie americane che rischiavano la cattura”.
Alle diverse fonti consultate dall'EIR risulta che gli ufficiali più esperti dei militari e dei servizi hanno fin dall'inizio rifiutato metodi del genere, che sono stati però adottati dietro pressioni dei legali della Casa Bianca e del Dipartimento di Giustizia che fanno riferimento a David Addington, nonostante l'opposizione in seno allo stesso ministero. Nel giugno 2004, dopo che erano state rese note le atrocità di Abu Ghraib, Jack Goldsmith, subentrato a dirigere l'ufficio legale (OLC) del Dipartimento di Giustizia, decise di ripudiare il “Memorandum Bybee”; egli inoltre ritenne illegale il programma di intercettazioni senza mandato giudiziario. Conservatore e sostenitore di gran parte della politica seguita dall'amministrazione Bush, Goldsmith si dimise poco dopo, in una manovra mirante a garantire che la sua bocciatura del “Bybee memo” avesse efficacia.
Nel febbraio 2005 però al vertice del Diparitmento di Giustizia fu nominato Alberto Gonzales. Il nuovo Attorney General installò a capo dell'OLC Steve Bradbury, un attivista della Federalist Society (https://archive.movisol.org/Schmitt3.htm). Quando ricopriva il precedente incarico di consigliere legale del Presidente alla Casa Bianca, Gonzales “raramente resistette alle pressioni” provenienti da Cheney e Addington, riferisce il New York Times, ed è forse a questa sua disponibilità che egli deve la promozione ad Attorney General. “Quand'era alla Casa Bianca Mr. Gonzales solitamente aveva poco da dire negli incontri con gli altri funzionari, rimettendosi spesso al molto intraprendente Mr. Addington ... anche Mr. Bradbury è apparso sovente in sintonia con l'avvocato del vice presidente”, cioè Addington.
A poca distanza dalla promozione di Gonzales, l'Attorney General e Bradbury approvarono segretamente la nuova autorizzazione delle torture, nonostante l'opposizione dell'allora vice Attorney General James Comes, spesso descritto come uno dei pochi giuristi nell'amministrazione che aveva il coraggio di contraddire Addington.

LaRouche sfida i democratici sulla Blackwater
Nel corso della conferenza stampa data il 3 ottobre a Baghdad, il Primo ministro iracheno Nuri Al-Maliki ha affermato che le prove contro Blackwater sono così abbondanti che la nota società di mercenari “non è idonea” a continuare ad operare in Iraq, paese in cui vanta contratti per la sicurezza nell'ordine delle centinaia di milioni di dollari. Maliki ha parlato dopo che l'on. Henry Waxman aveva rilasciato al Congresso USA un documento di 15 cartelle che riferisce di oltre 200 sparatorie della Blackwater contro civili iracheni, in cui i mercenari hanno aperto il fuoco senza essere seriamente provocati. Dopo il più noto di questi incidenti verificatosi il 16 settembre, in cui rimasero vittima, a seconda delle versioni, dagli 11 ai 20 civili inermi, Al-Maliki mise subito al bando Blackwater, ma dovette poi concedere un differimento del foglio di via per attendere il completamento delle inchieste aperte sul caso dalle autorità USA (In Iraq i dipendenti di imprese di sicurezza privata non sono sottoposti alle leggi del paese). Nell'ultima conferenza stampa Al-Maliki ha ribadito che Blackwater deve sloggiare subito.
“Si tratta di un'organizzazione modellata sulle SS”, ha detto Lyndon LaRouche, in riferimento alla nota formazione della milizia privata finanziata dai grandi sponsor di Himmler. “Il Congresso dovrebbe ammetterlo e trarne le conseguenze. Sono le SS di Felix Rohatyn e di George Shultz. Ma ce l'ha il fegato di dire che questi killer sono le SS di Rohatyn? La politica di fondo della Blackwater è stata messa a punto nel Middlebury College, di cui Rohatyn è il guru”. Il dibattito politico sulla privatizzazione della difesa USA in effetti si svolse nel 2004 soprattutto al Middlebury College, sotto l'egida del Centro per gli Affari Internazionali di Rohatyn.
LaRouche sottolinea inoltre che un altro modello di fondo della Blackwater è la Compagnia delle Indie Orientali britannica. Un nuovo libro sulla Blackwater scritto da Jeremy Scahill porta come sottotitolo “L'ascesa del più potente esercito mercenario del mondo” ma, secondo LaRouche, la definizione “è sbagliata. Sono gli inglesi, sono essi ad avere i più potenti eserciti mercenari”. In effetti, compagnie inglesi come la AEGIS ed altre contano in Iraq oltre 21.000 mercenari, mentre la Blackwater ne conta meno di 10.000. Al vertice di Aegis Defence Services figura Tim Spicer, ex direttore delle famigerate imprese di mercenari Executive Outcome e Sandline. Il più grande contratto per la sicurezza privata in Iraq è stato accordato alla Aegis dal Pentagono.
Dalle prime indagine condotte dall'EIR sul conto di Blackwater risulta che essa recluta presso le basi paramilitari dei nostalgici di Pinochet in Cile. Interessante anche la figura di Edgar Prince, padre di Erik Prince, attuale amministratore delegato di Blackwater. Edgar era vice presidente del Council for National Policy, un gruppo segreto della destra religiosa che il 28 settembre ha ospitato Dick Cheney a Salt Lake City per discutere il bombardamento nucleare dell'Iran. Edgar è anche stato uno sponsor del destrorso Gary Bauer e il principale finanziatore del Family Research Council, la base di Bauer e di James Dobson.


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