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Roma: Vicepresidente di Movisol parla ai Giovani Imprenditori

12 novembre 2007 – Il vicepresidente del "Movimento Internazionale per i Diritti Civili – Solidarietà" Claudio Celani (foto) è stato uno dei relatori principali al congresso nazionale dei Giovani Imprenditori Confapi, tenutosi il 9-10 novembre a Roma, con una relazione intitolata "Il Ponte eurasiatico come soluzione alla crisi sistemica". Il congresso, che ha visto la presenza di politici di spicco come Francesco Rutelli, Gianfranco Fini e Piero Fassino, era dedicato al tema della pressione fiscale sulle imprese, giudicata eccessiva dal presidente nazionale dei giovani imprenditori, Catia Polidori, soprattutto se si vuole rilanciare la produzione in una fase delicata come quella attuale.
Nel suo intervento, coadiuvato da numerose diapositive, Celani ha presentato l'analisi di Lyndon LaRouche sul crollo sistemico in corso, così come la soluzione rappresentata da una riorganizzazione del sistema finanziario e l'emissione di credito per grandi progetti produttivi. Il discorso è stato molto applaudito - ricevendo anche applausi a scena aperta quando Celani ha ironizzato su coloro in Italia che bloccano ogni tipo di progetto infrastrutturale, come il Ministro Pecoraro Scanio.

I delegati hanno seguito con attenzione - i politici un po' meno - la ricostruzione della crisi dovuta all'adozione del modello anglo-olandese di supremazia della finanza e del commercio sulla produzione e della bancarotta del sistema aggravata dalla bolla dei derivati, costruita da Alan Greenspan a partire dal 1987.
L'intervento di Celani si è ben inserito nel leit-motiv del congresso, che è stato la necessità delle manifatture e dell'industria in generale, contro l'idea dell'economia dei servizi e del turismo, per garantire un tenore di vita crescente e stabilità nell'impiego. Questo scavalca il discorso flessibilità/precarietà, che diventa un dibattito fittizio per costringere la società ad accettare le regole liberiste che incoraggiano le politiche speculative.
Celani ha illustrato l'approccio di LaRouche, che si basa sul "sistema americano" e più precisamente sul modello di Roosevelt, e presentato l'iniziativa di legge della "muraglia" per intervenire nella crisi dei mutui americana. Una percentuale dei capitali immessi nel sistema dalle banche centrali nell'inutile tentativo di salvare gli hedge funds potrebbe essere usata per finanziare grandi progetti infrastrutturali, come il tunnel sotto lo stretto di Bering, o collegamenti ferroviari con il treno a levitazione magnetica, ha spiegato Celani.
Per far ciò, occorre riorganizzare il sistema finanziario con una Nuova Bretton Woods, e su questo la Camera dei Deputati in Italia ha già compiuto un passo meritorio approvando, due anni fa, la risoluzione scritta da Movisol e presentata dall'attuale sottosegretario Lettieri. Purtroppo, ha concluso Celani, le istituzioni italiane - governo, parlamento - non sono sovrane; sono costantemente tenute sotto ricatto dall'oligarchia che usa i media e i movimenti di tipo giacobino. Occorre perciò che le forze politiche si uniscano sui temi su cui si gioca la sopravvivenza della nazione se non vogliono che la crisi travolga le istituzioni irrimediabilmente.


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