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I videogiochi violenti sono una pestilenza peggiore dell’AIDS

 

3 dicembre 2007 (MoviSol) – Rowell Huesmann, docente dell’Università del Michigan, ha riassunto gli ultimi 50 anni di studi sugli effetti dell’esposizione mediatica dei giovani alla violenza. Egli dimostra in modo conclusivo che i videogiochi violenti rappresentano una minaccia alla salute pubblica, a causa del comportamento violento da essi indotto.

Considerando la lista delle correlazioni stabilite tra le prime dieci minacce alla salute pubblica e i comportamenti che le aggravano, soltanto la correlazione tra il fumo e il cancro ai polmoni supera – e di poco – quella tra i film e i videogiochi violenti, e il comportamento violento. In altre parole, questa correlazione supera di gran lunga la correlazione tra il cosiddetto “sesso non protetto” e le infezioni da HIV.

 

Nel grafico sottostante, sono ordinate le seguenti correlazioni:

 

A – Fumo e cancro ai polmoni

B – Violenza nei media e comportamenti violenti

C – Uso dei preservativi e infezione da HIV trasmessa sessualmente

D – Fumo passivo e cancro ai polmoni, sui luoghi di lavoro

E – Esposizione al piombo e Quoziente di Intelligenza nei bambini

F – Cerotti di nicotina e disassuefazione al fumo

G – Assunzione di calcio e crescita della massa ossea

H – Costanza nell’esecuzione dei compiti a casa e profitto all’università

I – Esposizione all’amianto e cancro alla laringe

J – Auto esame e diffusione del cancro alla mammella

 

 

 

Lo studio in esame è stato pubblicato sull’ultimo numero del Journal of Adolescent Health, la pubblicazione ufficiale della Società americana di Medicina degli Adolescenti. Lo studio sta interessando l’attenzione dei media di tutto il mondo, naturalmente. Il professor Huesmann avverte che le console per i videogiochi, ora presenti nell’83% delle case americane, hanno effetti sul lungo periodo. Nel paragrafo “Desensibilizzazione”, egli scrive: “L’esposizione ripetuta ai filmati che attivano emotivamente, o a videogiochi simili, porta all’abitudine a certe reazioni emotive naturali. Questo processo è detto ‘desensibilizzazione’. Gli effetti di stimolazione della crescita sul lungo periodo dei comportamenti violenti dovrebbero essere ancor più grandi per i videogiochi che per la televisione, il cinema, o le trasmissioni violente su Internet.”

 

Il professore conclude: “La prova… ci spinge anche ad assumere che l’esposizione dei bambini alle immagini e ai film violenti, e ai videogiochi violenti, porti ad un aumento sul lungo periodo del rischio da essi corso nel comportarsi in modo aggressivo e violento…”

 

“Resta una domanda da porsi: la dimensione di tale effetto è sufficiente da spingerci a considerarla una minaccia alla salute pubblica? La risposta è .” [enfasi nell’originale]

 

L’articolo è disponibile alla pagina:

http://www.jahonline.org/article/PIIS1054139X07003916/fulltext

(© 2007 Society for Adolescent Medicine).

 


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