Dov'era Babbo Natale nella Germania del '23?

Dov'era Babbo Natale nella Germania del '23?

14 dicembre 2007 (MoviSol) - Per i monetaristi che, ignorando la realtà, rifiutano di adottare l'approccio che LaRouche ha definito, per gestire il più grave collasso finanziario mondiale della storia moderna, non vi sono buone notizie. Se da una parte, infatti, ad un solo giorno dall'annuncio della Riserva Federale della sua intenzione di iniettare decine di miliardi di dollari nel sistema, si è avuto un altro crac nella borsa mondiale, proprio a partire dalle banche che più avrebbero dovuto beneficiare dalla mossa, dall'altra il Dipartimento americano del Lavoro ha pubblicato i dati non proprio simpatici, riguardanti i prezzi pagati dai produttori americani nel mese di novembre.

Quei dati mostrano un aumento medio del 3,2% nei prezzi, cioè il doppio di quanto, con grande incompetenza, aveva previsto il vostro “economista di fiducia”. L'impennata dei prezzi è la più alta negli ultimi 34 anni, cioè dall'agosto 1973. Naturalmente i “commentatori di fiducia” si sono affrettati a dirci che l'incremento è dovuto ai “crescenti costi del carburante”. Questo è vero, ma solo in parte: essi mancano di ricordare la crescita stratosferica degli aggregati monetari, dovuta al disinvolto pompaggio della Riserva Federale, azione intrapresa nel vano tentativo di tenere in piedi il sistema finanziario ormai insolvente.

Ci rivolgiamo ancora una volta a coloro che non apprezzano le menzogne: analizzate la “tripla curva” che LaRouche propone per descrivere la situazione. Nel caso di superamento degli aggregati finanziari ad opera degli aggregati monetari, si ha una ripercussione accentuata sulla produzione fisica mondiale. Da questa curva si deduce l'inutilità degli approcci monetari alla crisi. L'unica differenza tra l'odierna situazione e l'iperinflazione della Germania del 1923, è che per mettere in circolazione moneta senza valore, allora usarono le carriole; oggi Bernanke usa gli elicotteri.

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