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Le considerazioni strategiche di Lavrov sugli sviluppi del 2007

2 gennaio 2008 – In una intervista apparsa il 26 dicembre su Vremya Novostei, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ripercorre le vicende del 2007 e si sofferma sul discorso che il presidente Vladimir Putin pronunciò all'inizio di febbraio alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. Si tratta di un discorso che molti mass media vollero erroneamente presentare come un ritorno alla guerra fredda, mentre l'EIR, nel numero del 23 febbraio, sottolineò che Putin non aveva attaccato gli Stati Uniti (fece anche appello al ripristino degli indirizzi politici di Franklin Delano Roosevelt), ma aveva piuttosto criticato la perversione della politica USA sotto l'influsso di traditori della vera identità del paese, e aveva lanciato un appello alla cooperazione tra le nazioni per risolvere i grandi problemi mondiali. “Lo scopo principale della riunione di Monaco” afferma Lavrov, “era di mettere a fuoco la questione della comprensione reciproca” e proporre “un dialogo aperto ed onesto ... senza obiettivi nascosti”.
Nell'intervista Lavrov ha quindi definito altri grandi sviluppi come “derivati dal discorso di Monaco”. Tra questi la decisione russa di sospendere il trattato CFE (Forze convenzionali in Europa) che non era stato ratificato da altri: “Non ci hanno ascoltato. Noi abbiamo messo a fuoco la situazione e in tal modo abbiamo superato la situazione di stallo. Ma non è ancora risolta”.
Lavrov ha quindi sottolineato “la proposta senza precedenti che il Presidente Putin ha formulato a Kennebunkport” sulla difesa antimissile. In occasione di quella visita alla proprietà della famiglia Bush, “Putin propose un approccio qualitativamente nuovo, che richiedeva fiducia reciproca e maggiore apertura verso le informazioni di intelligence raccolte dall'altra parte utilizzando le tecnologie più moderne. Si proponeva di unire delle capacità che erano essenziali per la sicurezza di ciascuna delle parti. Questo significa 'superare le vestigia del passato in se stessi' ed impegnarsi in una partnership e cooperazione in precedenza del tutto inconcepibile. Da parte nostra non è stata persa la speranza che questo approccio sia accettato, sebbene le opportunità stiano diminuendo”.
Gli è stato chiesto se intendeva così dire che gli USA abbiano perso la capacità di “superare il passato” e Lavrov ha precisato: “Non voglio così nemmeno dire che noi abbiamo completamente superato quelle vestigia. Ma questo è ciò che il Presidente ha proposto ... il suo scopo ed obiettivo politico: superare le vestigia del vecchio modo di pensare. In occidente pochi lo hanno capito. Ma era davvero senza precedenti”.
Gli altri sviluppi principali della politica estera nel corso dell'anno, secondo Lavrov, riguardano i successi ottenuti nella cooperazione con la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), sebbene l'organizzazione sia praticamente spaccata in due, e nonostante i tentativi dei paesi occidentali di aggravare tale spaccatura. Lavrov ha affermato che gli interessi comuni nella cooperazione economica, l'energia, e l'infrastruttura dei trasporti portavano un'inversione alle tendenze centrifughe in seno alla CSI. Al tempo stesso egli ha sottolineato l'importanza che per la Russia ricopre la cooperazione nella zona della CSI, che rientra nella Comunità economica eurasiatica (EurAsEc) e nella Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (CSTO), di cui fanno parte Bielorussia e le nazioni dell'Asia Centrale.
Lavrov ha parlato anche del Kossovo e dell'Iran ed ha quindi concluso l'intervista con un ampio escursus sul deterioramento dei rapporti del suo paese con l'Inghilterra, attribuendone esclusivamente le responsabilità al governo di Londra.

La Russia collauda una nuova arma asimmetrica
Il 25 dicembre la Russia ha testato un missile balistico nuovo, che nella fase di discesa si trasforma in un missile cruise, e diventa quindi praticamente impossibile da intercettare con i sistemi antimissile convenzionali.
Il lancio di Natale è un chiaro segnale del disappunto che regna a Mosca per i piani di Washington di stazionare i suoi sistemi anti-missile in Polonia e Repubblica Ceca, e mantiene la promessa dichiarata di Mosca di sviluppare sistemi di risposta asimmetrica. Da Mosca si fa inoltre sapere che un nuovo missile RS-24 con testata multipla è stato recentemente testato presso il poligono di Plesetsk, nel nord della Russia, e che è stato lanciato un missile con a bordo gli ultimi tre satelliti che completano un sistema russo di individuazione della posizione simile al GPS degli USA.
Il nuovo missile ibrido si chiama RSM-24 o Sineva. Il giorno di Natale il prototipo è stato lanciato dal sottomarino Tula nel Mare di Barents ed ha colpito l'obiettivo previsto nel poligono di Kura nella penisola di Kamchatka, nell'Estremo Oriente. Si trattava del secondo lancio di questo nuovo modello.
Il portavoce del Ministero degli Esteri russo Mikhail Kamynin ha rinnovato la critica ai piani USA di posizionare i sistemi antimissile in Europa centrale rispondendo ad una intervista del ministro degli Esteri ceco, il principe Karel Schwarzenberg, pubblicata la settimana precedente, che diceva chiaro e tondo di volere le basi USA affinché sorvegliassero il territorio russo. Kamynin ha spiegato che si tratta di una nuova prova del fatto che i missili servono solo a incrinare l'equilibrio strategico ai danni della Russia, nonostante le ciance su di una inesistente minaccia missilistica iraniana.
Di contro, il nuovo primo ministro polacco Donald Tusk ha rilasciato un'intervista al tabloid Super Express il 21 dicembre in cui afferma che la Polonia non acconsentirà ad una base USA sul suo territorio senza avere “la garanzia al 100%” che l'installazione servirà agli interessi di sicurezza nazionale: “Se questa certezza non c'è non vi sarà nessuna installazione”.


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