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LaRouche chiede l'immediato rialzo dei tassi di mercato aperto della Fed

30 gennaio 2008 – Il 25 gennaio Lyndon LaRouche ha chiesto che la Federal Reserve aumenti immediatamente i tasti d'interesse portandoli al di sopra di quelli della Banca Centrale Europea e della Banca d'Inghilterra. La proposta si situa in una situazione in cui gli Stati Uniti sono minacciati dalle conseguenze dello sfascio derivato dall'abbandono del sistema di Bretton Woods e da un attacco dei circoli oligarchici europei guidati da Londra.
Mentre la BCE e altre banche europee tengono alti i tassi per spingere il dollaro alla rovina, ha spiegato LaRouche, e mentre capitali pilotati dall'Europa si riversano negli USA per rilevare banche e imprese a prezzo di svendita, il presidente della Fed Bernanke e altri hanno dato manforte alla manovra il 22 gennaio tagliando improvvisamente i tassi dello 0,75%, a seguito del crollo dei mercati.
In un comunicato successivo LaRouche ha aggiunto: “Gli USA debbono liberarsi della folle politica iperinflattiva di Bernanke ... e instaurare al Tesoro una politica a doppio sportello per l'emissione di moneta in conto capitale. Il prezzo generale dell'emissione monetaria del Tesoro o della Federal Reserve dev'essere definito da una politica di doppio sportello: a) un prezzo per il mercato aperto, significativamente più alto di quello della BCE, e b) uno speciale prezzo protettivo per credito a lungo e medio termine emesso a beneficio delle categorie più protette, come i mutui casa e le banche ordinarie. Quest'ultima categoria deve ottenere prestiti a tasso annuo dell'1-2%.
“Lo scopo non è danneggiare i governi e le autorità finanziarie europee, specialmente gli enti multinazionali, ma piuttosto incoraggiarli affinché tornino a riconoscere i benefici di una cooperazione civile secondo i termini del Trattato di Westfalia del 1648 che governi i rapporti delle nazioni civili d'Europa.
“Questa correzione del comportamento ignorante del presidente degli USA e del presidente della Federal Reserve è un aspetto indispensabile della difesa degli USA dalla crisi iperinflativa che affligge l'intera comunità transatlantica. Senza le misure qui presentate, gli USA falliranno presto, e la popolazione sarà rovinata, come conseguenza della politica folle recentemente adottata da Bernanke e dal presidente USA e dalla speaker del parlamento [Nancy Pelosi].
“Speculatori europei siete avvisati: la tigre USA è ferita, ma possiede ancora unghie e denti. Continuate con l'operazione che alcuni in Europa hanno allestito contro gli USA, e molti speculatori troppo avidi si sveglieranno una mattina molto più poveri e un pochino più saggi. Se fossi presidente io sarebbe già avvenuto. Gli americani che non sostengono questa mia politica soffriranno tanto da essere più tempestivi quando il problema tornerà a presentarsi”.

L'iperinflazione è qui!

In un articolo per l'Executive Intelligence Review Lyndon LaRouche ha preso posizione contro la politica, lanciata con il sostegno bipartitico, di “stimoli” per l'economia USA e riduzione dei tassi perché “porta gli Stati Uniti ad entrare in una nuova traiettoria che conduce il paese verso lo sfascio iperinflativo”. La crisi si diffonderebbe quindi a livello mondiale “quasi certamente porterà presto l'intero pianeta in una nuova epoca buia paragonabile a quella del XIV secolo provocata dal sistema medievale veneziano dei banchieri lombardi, come la famosa casa dei Bardi”.
LaRouche indica come tra il 17 gennaio, data della sua webcast, e il 22 gennaio sia gli USA che l'Inghilterra hanno compiuto passi decisivi verso una crisi iperinflativa globale generalmente paragonabile a quella della Germania di Weimar del 1923. Ma tra allora ed oggi ci sono differenze importanti.
All'epoca, la Germania fu costretta - “dalla punta delle baionette francesi” - a pagare le riparazioni di guerra a Inghilterra, Germania e altri. Per questo dovette stampare carta moneta, fino ad arrivare al tracollo iperinflattivo dell'autunno 1923.
Oggi non vi sono queste costrizioni esterne, ma ci sono costrizioni che gli USA si sono autoimposti, mentre in Europa, o in Inghilterra, esse sono le condizioni predatorie di Maastricht imposte dal duo Thatcher-Mitterrand. “Le costrizioni imposte sui paesi dell'Europa continentale sono una forma di ideologia folle, che passa sotto il nome di 'società post-industriale' o 'globalismo', utopie ideologiche come quelle concepite dai britannici H.G. Wells, Bertrand Russell e i loro seguaci”.
“E' giunta l'ora che gli USA ed altre nazioni adottino subito i rimedi essenziali da me prescritti, altrimenti ci sarà poca speranza per la popolazione statunitense e per gran parte dell'umanità. Questi cambiamenti necessari debbono rappresentare una svolta radicale di indirizzo, abbandonando quello che è stato l'indirizzo prevalente tra il 1968 ed il 2008”.
LaRouche ha in diverse occasioni ribadito che l'eliminazione dei cambi fissi, decisa da Nixon, e la distruzione dell'economia fisica come conseguenza della politica della Commissione Trilaterale durante l'amministrazione Carter, avrebbero condotto all'instaurazione di politiche fasciste negli USA, come quelle oggi promosse da “Shultz, Rohatyn, Bloomberg e Schwarzenegger”, ma anche allo sfascio dell'economia mondiale nel suo insieme.
La minaccia di collasso iperinflativo e di un'epoca buia prolungata, scrive LaRouche, “è l'unica questione importante da considerare nell'attuale fase delle presidenziali USA. Tutto il resto sono cose pressoché irrilevanti”.
“Per comprendere la crisi attuale in maniera competente”, spiega LaRouche, “occorre inquadrarla essenzialmente come simile a ciò che colpì la Germania post-Versailles all'inizio degli anni Venti. La causa protratta del disastro, come allora, va in primo luogo inquadrata come prodotto della reazione britannica alla vittoria degli USA di Abramo Lincoln contro gli Stati Confederati manovrati dal Foreign Office britannico.


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