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Il generale Ivashov cita LaRouche

4 febbraio 2008 – In un articolo intitolato “Hurrah per la crisi globale!” il generale Leonid Ivashov, presidente dell'Accademia di Studi Geopolitici di Mosca, ha preso in esame la crisi sistemica che colpisce l'economia americana e mondiale, in particolare il declino del dollaro. L'articolo è apparso il 26 gennaio sul sito fondsk.ru, della Fondazione Cultura Strategica, ed è successivamente stato pubblicato, con qualche modifica, sul sito www.iamik.ru (MiK Marketing e consulting, informazione ed analisi).
Leonid Ivashov, che ha in passato diretto il Dipartimento internazionale del ministero della Difesa russo, cita l'analisi di LaRouche sull'esplosione iperinflativa e la sua proposta di riorganizzazione del sistema finanziario. Nella seconda versione Ivashov definisce LaRouche “un insigne americano”, riferendo di averlo personalmente incontrato a maggio e di aver discusso insieme i rischi di esplosione del sistema finanziario.
Il gen. Ivashov è tra gli analisti più apprezzati in Russia e le sue analisi sono molto seguite anche all'estero. L'articolo di gennaio è particolarmente importante in quanto prende in considerazione non soltanto gli aspetti finanziari ed economici della crisi, ma anche la dimensione spirituale e culturale, toccando i rapporti che legano la cognizione umana e il mondo inorganico.
Subito dopo tali considerazioni, Ivashov spiega: “Lyndon LaRouche, che ha ripetutamente indicato il rischio del collasso incombente, ha lanciato il seguente appello: 'Invece di continuare nello sciocco tentativo di stimolare un cadavere, il governo degli Stati Uniti dovrebbe usare i propri poteri sovrani per sottoporre a riorganizzazione fallimentare il proprio sistema finanziario, definendo un precedente e fornendo il contesto nel quale altre nazioni possono prendere simili iniziative”.
Ivashov si dice scettico sulla possibilità che gli Stati Uniti accettino l'indirizzo proposto da LaRouche, perché “non ci sono governi sovrani negli USA, in Russia ed in Europa”, e quasi tutti i paesi del mondo sono controllati “dall'oligarchia finanziaria mondiale”. In risposta LaRouche ha scritto un articolo intitolato “Un sistema mondiale al collasso”, in cui si rivolge anche ad un pubblico internazionale e propone i passi concreti per evitare “lo scenario peggiore” che tanti russi ed europei ritengono ormai inevitabile: giungere ad un accordo tra Stati Uniti, Russia, Cina e India, come pure altri paesi, per allestire un nuovo sistema internazionale a cambi fissi secondo un approccio rooseveltiano, e creare credito statale a lungo termine per i grandi progetti di sviluppo, tra le nazioni e al loro interno, in quelli che possono essere definiti “gli scopi comuni dell'umanità”. Solo alleanze di questo tipo, sostiene LaRouche, permetteranno di riorganizzare il sistema finanziario e monetario in maniera ordinata.


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