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Non c'è scampo o nascondiglio, nemmeno la BCE

11 febbraio 2008 – Mentre la Federal Reserve e la Banca d'Inghilterra inondavano i mercati di liquidità abbassando i tassi d'interesse, questa folle politica sembrava suscitare le perplessità della Banca Centrale Europea. La BCE non si è astenuta dai salvataggi delle banche, ma lo ha fatto con il cosiddetto “fine tuning”: prestare a breve e cercare di drenare la liquidità non appena possibile. Trichet, il governatore di BCE, ha ripetuto ossessivamente che di fronte agli alti rischi d'inflazione, non avrebbe abbassato i tassi d'Eurolandia.
L'8 febbraio, quando la Banca d'Inghilterra ha ridotto di un altro 0,25% i tassi della sterlina, la BCE ha cambiato registro: parlando alla solita conferenza stampa a Francoforte, Trichet ha dedicato uguale enfasi ai rischi d'inflazione e ai “rischi per la crescita”. Con questo è stata segnalata un'inversione di rotta che ha scatenato le scommesse su una riduzione dei tassi il 10 aprile, quando si terrà il prossimo vertice di BCE. Come conseguenza l'euro ha perso di colpo rispetto al dollaro, il cui cambio è salito a 1,44.
La svolta di BCE non meraviglierà chi segue questa newsletter, perché sa che ferme restando le regole generali del sistema, le banche centrali non hanno scelta: o accettano che si verifichi una reazione a catena di tracolli, oppure evitano di affrontare i guai subito semplicemente rifinanziando tutto e tutti con una politica iperinflativa.
Intanto i guai in cui il governo britannico si trova a motivo dell'insolvenza di Northern Rock danno un'idea di ciò con cui saranno alle prese i governi europei quando insolvenze del genere, o maggiori, si verificheranno nella zona dell'euro. Il cancelliere dello scacchiere Alistair Darling è stato sollecitato s dall'Office of National Statistics a integrare il debito di Northern Rock in quello dello stato, una cifra che va da un minimo di 24 miliardi di sterline, già elargiti dalla Banca d'Inghilterra, ai 100 miliardi di sterline del debito totale di Northern Rock. Il debito del governo attualmente è al 37,7% del PIL e così rischia di superare comodamente il 45% !
C'è da tener presente che la Northern Rock è solo una banca regionale di medie dimensioni. Che succede se ad andare a gambe all'aria è una grande banca europea? Che faranno le autorità europee? Diversamente dall'Inghilterra, in Europa non c'è un'unica autorità e un prestatore di ultima istanza (PdUI). Ad una riunione della Society of Business Economists, il commissario dei mercati interni dell'UE, Charlie McCreevy, ha detto che l'eurozona conta 44 autorità che non sono in grado di coordinare un'azione comune con una crisi delle dimensioni di Northern Rock.
Finora la BCE si è comportata parzialmente come prestatore di ultima istanza, con le aste in cui le banche commerciali hanno potuto ottenere crediti in cambio di titoli spazzatura. L'espediente viola lo spirito dello statuto originale della BCE, secondo cui prestare direttamente alle banche è ammesso solo in casi straordinari e solo contro garanzie di prima qualità (queste restrizioni non valgono per il PdUI, che di fatto diventa un'estensione del Tesoro). Lo statuto originale fu però emendato nel 2005 per ammettere come collaterale altre categorie di titoli, cosa che fa capire che la BCE si stava già preparando al tracollo dei subprime. Prima furono accettati titoli denominati in euro provenienti da paesi esterni all'UE, poi, nel 2006, furono definiti i criteri per gli strumenti finanziari emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione di crediti (ABS). In tal modo è stata creata la regola in cui si possono rifinanziare i titoli ipotecari delle banche semplicemente accettandoli come collaterale.
Queste ridefinizioni hanno permesso alla BCE di effettuare in pratica il salvataggio del sistema bancario spagnolo, sull'orlo del collasso, accettando titoli per 63 miliardi di euro emessi freschi freschi dalle banche spagnole cartolarizzando crediti inesigibili, roba che nessuno si sognerebbe mai di accettare come collaterale.
Espedienti del genere hanno consentito ad istituti come il Banco Santander di evitare l'insolvenza ma anzi vantare per il 2007 dei profitti record. L'edizione tedesca del Financial Times si chiedeva l'8 febbraio: “Quanto potrà essere generosa la BCE quando il valore del capitale sui conti comincerà a marcire?”, e notava che le azioni Santander hanno perso un quarto del loro valore dall'inizio del 2008. Una crisi del Santander minaccia direttamente il sistema bancario britannico perché l'istituto spagnolo è consorziato con la Royal Bank of Scotland.


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