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LaRouche: Paulson è un fott*** incompetente

18 marzo 2008 – Nel giro di una settimana la Federal Reserve ha annunciato l’emissione di 400 miliardi di dollari in contanti, per salvare il sistema bancario del paese sull’orlo del fallimento, e il segretario al Tesoro Henry Paulson ha prodotto un rapporto per gli esperti finanziari del presidente in cui sostiene che il sistema è fondamentalmente sano anche se ci sono degli eccessi che debbono essere moderati. Il 15 marzo la Fed ha annunciato il salvataggio della Bears Stearns, la nona banca più grande del mondo. Lunedí ha abbassato i tassi di un quarto di punto. Complessivamente le iniziative prese riflettono una cecità assiomatica sconcertante. I banchieri e le autorità bancarie non ammettono la realtà e continuano istericamente a far finta che il sistema morto e putrefatto sia ancora vivo.

In merito al collasso della Bear Sterns, LaRouche ha dichiarato che fa parte dell’inevitabile collasso dell’attuale sistema mondiale. “Avevo ragione. I miei oppositori sono ora denudati. Avevano torto, pesantemente torto. Ora, chiunque dubiti della mia autorità, delle previsioni e delle proposte da me formulate, dovrebbe ritirarsi in una clinica di salute mentale, per godere della compagnia dei leggendari Marat e De Sade.”

Dopo aver visto il rapporto preparato per gli esperti del presidente da Paulson invece, LaRouche ha detto “Paulson è un fott*** incompetente, e lo stesso dicasi degli altri”. Insieme a Ben Bernanke, Paulson cerca di fare in modo che le perdite del sistema bancario siano trasferite al governo, in pratica ai contribuenti al fisco. Ma le perdite bancarie sono comunque tante e tali per cui i dollari necessari a turare le falle rappresentano un volume tale da somministrare il colpo di grazia ad un dollaro già gravemente colpito dalla crisi iperinflativa.

I salvataggi della seconda settimana di marzo sono già stati imponenti. Il 7 marzo la Fed ha annunciato una serie di contratti di riporto (repurchase agreements) — che in pratica sono prestiti — per un totale di 100 miliardi di dollari accettando come collaterale “titoli di ogni tipo”. Lo stesso giorno ha allargato a 100 miliardi le sue aste straordinarie TAF (Term Auction Facility). Di nuovo l’11 marzo ha annunciato la disponibilità di altri 200 miliardi di titoli del Tesoro per le 20 banche che trattano direttamente con la Fed, attraverso un nuovo strumento o programma, la Term Securities Lending Facility (TSLF). I prestiti hanno la durata di 28 giorni e la Fed afferma che accetterà debito federale, e MBS (titoli emessi sui mutui ipotecari), sia quelli garantiti da enti federali (Ginnie Mae, Fannie Mae o Freddie Mac) sia quelli non garantiti, valutati AAA/Aaa.

La Fed ha inoltre annunciato l’espansione a 30 miliardi degli accordi swap con la Banca Centrale Europea (BCE) e un accordo analogo con la Banca Nazionale Svizzera.

Siamo di fronte non solo ad iniezioni di liquidità nel sistema bancario, ma ad un rastrellamento di carta senza valore da parte della Fed, che figura sugli attivi dei bilanci delle banche e che in tal modo viene “nazionalizzata”.

La cosa essenziale da capire è che sono state prese delle decisioni di ordine politico, non finanziario. Poiché il sistema è morto, i banchieri cercano di scaricare le conseguenze del proprio fallimento sul grande pubblico con tattiche che comprendono misure di austerità e privatizzazioni, sulla strada che porta dritto al fascismo. Le misure “finanziarie” servono sono a tenere nascosto al pubblico l’allestimento di un apparato fascista.


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