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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 Il volantino distribuito alla manifestazione  


  

Manifestazione contro il Trattato di Lisbona a Piazza Scala

 

Il 28 marzo il Movimento Solidarietà ha dato vita ad una manifestazione contro la ratifica del Trattato di Lisbona di fronte a Palazzo Marino a Milano. Giovani e dirigenti del Movimento hanno distribuito centinaia di volantini a consiglieri comunali, impiegati, banchieri e bancari che si trovavano a piazza Scala durante la pausa di pranzo. Il volantino conteneva da una parte le motivazioni di varie iniziative popolari in Europa (Austria, Francia, Germania, Danimarca) per un referendum sul Trattato, e dall’altra parte l’alternativa alla dittatura della Banca Centrale Europea e dell’Unione Europea: la Nuova Bretton Woods di LaRouche, su cui è in corso un intenso dibattito in Italia. Pur non potendo partecipare perché impegnate nella campagna elettorale, hanno aderito all’iniziativa la Sen. Lidia Menapace e la candidata della Sinistra Arcobaleno in Lombardia Rosangela Pesenti. Il sottosegretario Alfonso Gianni ha mandato una nota (vedi sotto) in cui ricorda che il suo partito si è opposto alla ratifica del Trattato a Camere sciolte, chiedendo che venga prima discusso. Il presidente del Movimento Solidarietà Liliana Gorini ed un giovane del LYM (movimento giovanile larouchiano) hanno consegnato le dichiarazioni di Lidia Menapace e del sottosegretario Gianni al Gruppo consiliare del PRC, che ha assicurato che le studierà attentamente, insieme al volantino. Numerosi passanti, sia italiani che tedeschi, inglesi e gallesi, hanno chiesto come aderire all’iniziativa. In generale la popolazione non è al corrente del Trattato, ed ha reagito quindi con stupore ed ansia alla prospettiva di vedere vanificato il proprio voto il 13-14 aprile, e di ritrovarsi a propria insaputa un governo europeo che prenderà tutte le decisioni importanti nella politica economica e di difesa. Alcuni banchieri hanno reagito invece al manifesto “chiudiamo gli hedge funds, sviluppiamo il mondo”, chiedendosi come mai LaRouche proponga una misura così drastica contro la speculazione finanziaria, ma poi ammettendo che la crisi finanziaria è ormai fuori controllo. Ha suscitato ilarità un cartello che ironizzava sulla dittatura europea: “Attenzione cittadini alla frode che par bona: voglion farci sudditini col Trattato di Lisbona”.

 

Cara Dott.a Liliana Gorini,

                                     Le sottolineo anche in questa occasione, come ho più volte scritto  e detto, la mia contrarietà, e quella del mio partito (il Partito della Rifondazione comunista), al Trattato di Lisbona, in quanto figlio di una visione mercatista, liberista, elitaria e a-democratica del processo di costruzione europea.

L’Europa che vogliamo, per diventare un soggetto politico portatore di pace, deve fondarsi su un processo costituente nel quale la parola torni ai popoli del nostro continente. Non si può accettare un disegno istituzionale basato sul primato dei governi rispetto ai parlamenti.

Per questi motivi Le ricordo che il nostro gruppo parlamentare nella sede della conferenza dei capigruppo alla Camera si è espresso in modo contrario alla messa all’ordine del giorno del Trattato a camere sciolte.

Purtroppo la nostra Costituzione non prevede l’istituto referendario in caso di trattati internazionali. Ed è proprio qui il punto dolente: si fa passare per trattato quello che in effetti è un progetto costituzionale, seppure profondamente sbagliato. In questo modo si vanifica la richiesta referendaria.

A maggiore ragione dunque è necessario che si diffonda la conoscenza dei contenuti di quel testo, si allarghi il dibattito e cresca l’opposizione a livello popolare in ogni paese d’Europa.

Buon lavoro.

 

Alfonso Gianni 

(sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Direzione PRC)

 Il volantino distribuito alla manifestazione  


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