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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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L’inventore della “indipendenza tibetana” fu Churchill

14 aprile 2008 (MoviSol) – La Hoover Institution e l’Università Fudan di Shanghai hanno oggi pubblicato alcune carte appartenute a T. V. Soong, ministro delle finanze della Cina durante la seconda guerra mondiale. Dalla documentazione risulta che il mito dell’indipendenza tibetana fu lanciato durante il conflitto mondiale da Winston Churchill. Le carte comprendono delle lettere di Chiang Kai-Shek, leader del Kuomintang, nelle quali egli si lamentava del tentativo di Churchill di riscrivere la storia e di caratterizzare il Tibet come nazione indipendente, condizione in cui esso non s’è mai trovato.

“In un telegramma del 21 maggio 1943 rivolto a Chiang Kai-Shek , allora leader politico cinese e presidente del KMT, Soong scrisse:

‘Churchill ha detto recentemente che si ritiene che la Cina abbia concentrato delle truppe al fine di attaccare il Tibet. Ho risposto di non aver mai udito un simile messaggio.

Nel frattempo, ho detto che il Tibet non è una nazione indipendente, come Churchill sostiene. Tutti gli accordi tra Cina e Gran Bretagna hanno riconosciuto il possesso da parte cinese dei diritti di sovranità nel Tibet, e credo che questo fatto sia già disponibile alla Sua attenta disamina.’

Chiang rispose, dicendo:

‘Trattando il Tibet come una nazione indipendente, Churchill ha negato l’integrità territoriale e la sovranità della nostra nazione. È un grande insulto. Non mi sarei aspettato che la Gran Bretagna formulasse simili affermazioni. Il Tibet è parte del territorio cinese, e gli affari tibetani sono affari interni della Cina.’

Confrontate l’approccio di Churchill verso la Cina (e quello simile della Pelosi) con la critica dell’imperialismo formulata da Franklin Delano Roosevelt nel 1944:

[Memorandum del Presidente Franklin Delano Roosevelt al Segretario di Stato Cordell Hull, 24 gennaio 1944 (estratto da Major Problems in American Foreign Policy, Vol. II: Since 1944)]:

La scorsa settimana ho visto [l’Ambasciatore britannico negli USA, Lord] Halifax e gli ho detto molto francamente che è perfettamente vero che io, per più di un anno, ho espresso l’opinione che l’Indocina non dovrebbe ritornare alla Francia, ma che dovrebbe essere amministrata da un ente fiduciario internazionale. La Francia ha tenuto quella nazione – trenta milioni di abitanti – per quasi un secolo, e la gente ora sta peggio di prima.

E’ indicativo che io goda del pieno sostegno del Generalissimo Chiang Kai-Shek e del Maresciallo Stalin. Non vedo ragioni per patteggiare su questa cosa con il Foreign Office britannico. La sola ragione per cui essi sembrano opporsi, è che temono gli effetti che questo [sviluppo] avrebbe sui loro possedimenti e su quelli degli Olandesi. Non hanno mai amato l’idea di un ente fiduciario perché esso, per alcuni aspetti, mira alla futura indipendenza. Questo è vero, nel caso dell’Indocina.

Ogni caso, naturalmente, deve stare a sé, ma quello dell’Indocina è perfettamente chiaro. La Francia l’ha munta per un secolo. Il popolo dell’Indocina ha diritto a pieno titolo a qualcosa di meglio.

 

L’agenzia Xinhua riferisce che Nancy Pelosi è la figura più disgustosa in assoluto.

14 aprile 2008 (MoviSol) – Se oggi, in Cina, fosse condotto un sondaggio d’opinione, la Speaker del Congresso USA Nancy Pelosi sarebbe in cima alla lista di coloro che sono visti come “la figura più disgustosa in assoluto”, riferisce l’agenzia cinese Xinhua.

L’ingerenza della Pelosi negli affari interni della Cina, promuovendo l’indipendenza del Tibet (uno dei balocchi più vecchi della politica britannica in quella regione), e le sue minacce di boicottaggio dei giochi olimpici, sono quanto di meglio si potesse pensare per rendere furiosi i Cinesi. “Come può una personalità politica così irresponsabile non essere detestata da tutto il popolo cinese?”, si chiede l’agenzia.

Il Tibet è stato una pedina nella strategia coloniale britannica sin dal tempo in cui la Gran Bretagna conduceva la Guerra dell’Oppio (anni 1840). In quel periodo, i Britannici usavano barche esplosive per cercare di costringere l’imperatrice ad accettare l’oppio britannico, coltivato nelle colonie inglesi. I Britannici lanciarono due invasioni in Tibet, la prima nel 1888, la seconda nel 1903-04, cercando di costruirsi in quel luogo una base esclusiva di influenza coloniale. Cercarono anche di separare il Tibet dalla Cina e renderlo una “zona tampone” tra la Cina stessa e l’India colonizzata.

Perché la Portavoce del Congresso statunitense sta portando avanti una politica che rese gli storici nemici degli Stati Uniti d’America la potenza coloniale più odiata al mondo?


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