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Soros e la nuova campagna per la legalizzazione degli stupefacenti

9 settembre - Nell’aprile 2008 è stata istituita a Rio de Janeiro una “Commissione latinoamericana su droga e democrazia” con lo scopo di centralizzare le attività a favore della legalizzazione che George Soros alimenta in America Latina.

L’organismo si è riunito tra il 4 e il 5 settembre a Bogotà, in Colombia, dichiarando di essere impegnato a far sentire “la voce dell’America Latina” alla riunione della Commissione sugli stupefacenti dell’ONU che si terrà a Vienna nel marzo 2009. L’unica voce che si sente, in questo spettacolo, è quella di George Soros.

Infatti l’Open Society Institute (OSI) del noto miliardario speculatore è il principale finanziatore della suddetta Commissione ed i tre “esperti” chiamati a dare lustro all’incontro di fondazione sono cavalli di razza delle sue scuderie. Non sorprende quindi che il programma adottato risulti identico a quello di Soros, laddove si proclama che ogni tentativo di controllare la produzione degli stupefacenti è fallito, che combattere il narcotraffico è troppo costoso, e che è arrivata l’ora di abbandonare l’idea di sanare la piaga della droga e di capitolare alla “depenalizzazione” degli stupefacenti.

Al vertice della commissione sorosiana sono stati chiamati tre ex presidenti: Fernando Henrique Cardoso del Brasile (1995-2003), Cesar Gaviria della Colombia (1990-1994) ed Ernesto Zedillo del Messico (1994-2000). Tutt’e tre sono stati promotori della politica di liberalizzazione e privatizzazione promossa da Londra, alla quale si deve la proliferazione del narcotraffico che attualmente è diventato un fattore primario nelle economie della regione. Gaviria in particolare è famoso per aver concesso nel 1991 alla mafia della droga di controllare l’Assemblea Costituente che revocò la Costituzione Colombiana.

L’America Latina è presa nella tenaglia di una pericolosa polarizzazione tra “la sinistra socialista” e la “destra democratica” che sta lacerando la regione (la Bolivia in particolare). In questo scenario però i leader delle “parti contrapposte” trovano un comodo nido comune nella commissione “droga e democrazia” in cui depongono le reciproche ostilità per fare i comuni interessi di Soros.

Un ruolo fondamentale nella Commissione è svolto dal Transnational Institute, un organo “di sinistra” finanziato da Soros ad Amsterdam. Insieme all’OSI, il TNI gestì il progetto “Coca ‘90” che lo scorso decennio organizzò i coltivatori di droga andini affinché reclamassero a furor di popolo la legalizzazione. Un altro agente di Coca 90 fu il peruviano Diego Garcia Sayan, finanziato indipendentemente da Soros, è anch’egli membro della nuova Commissione.

Tra gli altri luminari della Commissione occorre nominare José Roberto Marinho, ex dirigente del WWF in Brasile, e Mario Vargas Llosa, la cui candidatura alla presidenza del Perù nel 1990 fu gestita da lord Mark Malloch-Brown, socio di Soros e oggi direttore generale del Foreign Office.

L’incontro è stato criticato dal presidente colombiano Uribe e dall’organizzazione di LaRouche in Colombia.


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