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La popolazione americana non è pronta a pagare per gli speculatori

di Liliana Gorini, presidente del Movimento Solidarietà

Boston, 23 settembre -- Seguire qui a Boston il dibattito al Congresso che precederà l'approvazione del "pacchetto Paulson" (700 miliardi di dollari per rifinanziare i titoli senza valore che hanno perso le principali banche di affari americane nella bolla speculativa di Greenspan) getta luce su un fenomeno preoccupante: il distacco enorme che c'e' tra la politica (il ministro Paulson, i membri della Commissione Finanze del Senato USA, e i due candidati presidenziali) da una parte, e dall'altra la popolazione americana, furibonda perché sa che saranno i contribuenti a dover pagare per gli errori commessi non soltanto dai banchieri e dagli speculatori, ma anche da politici ed economisti. Da anni essi ignorano infatti gli avvertimenti di LaRouche, sostenendo ad ogni nuova esplosione della crisi (dall'LTCM ai mutui subprime) che il "sistema è solido" e richiede soltanto piccoli aggiustamenti. E ora che l'intero sistema finanziario crolla sulle loro teste, hanno la sfrontatezza di presentarsi al Congresso e di chiedere di essere rifinanziati.

Con l'aspetto e la voce rauca degni del padrino, Paulson si è presentato ieri alla Commissione Finanze del Senato USA ricattando i senatori: o approverete il mio pacchetto di 700 miliardi di dollari, oppure il sistema bancario cesserà di esistere. E tutti sanno che la richiesta di Paulson è solo l'inizio. Dopo aver battuto cassa al Congresso batterà cassa anche in Europa, in Giappone, sempre con lo stesso ricatto: o ci aiuterete, o anche il vostro sistema bancario salterà. La linea, riecheggiata anche da numerosi parlamentari repubblicani, e purtroppo, anche democratici, a partire dalla presidente del Congresso Nancy Pelosi è: il crac è stato provocato da Wall Street, ma se non rifinanziamo Wall Street ne subirà le conseguenze anche "Main Street", ovvero l'attivita' economica normale. E mentre cresce nella popolazione un vero e proprio clima di linciaggio, senatori repubblicani e democratici si alternano al podio chiedendo a Paulson, in cambio della loro approvazione, qualche "piccola concessione", in modo che questi 700 miliardi di dollari non vadano tutti a finanziare le liquidazioni d'oro degli speculatori che ci hanno messo in questa situazione, ma qualche spicciolo venga tenuto da parte anche "a garanzia dei contribuenti". Invece di chiedere che i responsabili del crac subiscano le ovvie conseguenze delle loro azioni, spesso illecite, ovvero vadano in galera invece di andare in pensione con milioni di dollari forniti dai contribuenti, i senatori chiedono solo "trasparenza". Ha perfettamente ragione LaRouche quando afferma che è come chiedere alla volpe di fare la guardia al pollaio. E mentre il Congresso si piega ai ricatti di Paulson e della grande finanza speculativa da cui proviene, la popolazione si infuria sempre di più. Perfino nelle interviste televisive si trovano molti cittadini che dichiarano apertamente "non ho nessuna intenzione di pagare io gli errori commessi dagli altri, mentre quando ho perso la casa per l'aumento dei mutui nessuno è accorso a rifinanziarmi il mutuo", oppure "seguirò attentamente il dibattito al Congresso, e prenderò nota dei senatori che votano a favore, me ne ricorderò quando voteremo per la Casa Bianca e per rinnovare il Congresso il 4 novembre". Un sondaggio condotto dalla NBC (pensi che sia giusto rifinanziare gli speculatori?) ha dato questo esito, del tutto prevedibile: no, no, no, tre volte no.

Il movimento giovanile di LaRouche (LYM), che mi ha invitata qui a Boston insieme alla cantante lirica Antonella Banaudi per un corso di perfezionamento del coro (Jesu meine Freude di Bach, Va Pensiero di Verdi, arie di Verdi, Bellini e Donizetti) è l'unico movimento politico americano che in questo momento ha il coraggio di presentarsi alla popolazione, nelle strade delle principali città americane, perché è l'unico ad aver avvertito della crisi in arrivo già da anni, e a presentare una soluzione ben diversa dal pacchetto di Paulson, quella nuova Bretton Woods proposta da LaRouche e che prevede misure rooseveltiane per cancellare i titoli senza valore reclamati dagli speculatori, mantenendo invece le funzioni reali delle banche legittime (risparmi, conti correnti, pensioni e finanziamenti all'economia reale). Con l'autorita' che gli viene dall'essere stato l'unico economista a prevedere il crac, LaRouche e il suo movimento giovanile possono permettersi dunque di ridicolizzare il dibattito in corso al Congresso, e riescono perfino a far ridere i cittadini vestendosi da banchieri che cercano di piazzare i loro "titoli" agli angoli delle strade o chiedendo alla gente di acquistare qualche titolo dal nome altisonante del tutto inventato per "aiutare" i poveri banchieri a mantenere il loro stipendio di 5 milioni di dollari. Un piano per uscire dalla crisi è l'arma dell'ironia contro la codardia dei politici, questa è la risposta del movimento di LaRouche ai ricatti mafiosi di Paulson.


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