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Sarà una Bretton Woods
o una “Britain Woods”?

19 ottobre 2008 (MoviSol) – Poiché l’impulso verso la Nuova Bretton Woods di Lyndon LaRouche è ormai dato, i Britannici stanno cercando, come è loro abitudine in questi casi, di trasformarla in qualcos’altro: Gordon Brown ne propone un “sequestro” ad opera della dittatura finanziaria mondiale diretta da Londra.

Prima del recente vertice di Bruxelles, Brown ha chiesto agli altri membri dell’Unione Europea a 27 di firmare il suo “non-paper” chiamato “Programma Internazionale per rafforzare il sistema finanziario globale” in favore di una “nuova Bretton Woods”. L’agenzia di stampa finanziaria Agefi riporta che quel documento “distribuito da Brown [al Consiglio Europeo] chiede la creazione di 30 collegi di supervisori per tutti i principali istituti finanziari transnazionali”, e specialmente per una riforma delle istituzioni.

Ma non vi è accordo su questo punto. Sarkozy, per esempio, non ha mai adoperato la parola “collegio”, ma ha parlato semplicemente di desiderio unanime di “raforzare significativamente il coordinamento” tra le rispettive autorità. Inoltre, Parigi (e Roma) vuole abolire i paradisi fiscali e gli hedge funds, mentre Londra li vorrebbe solamente "regolare". Il “non-paper” di Brown, infatti, evoca la necessità di creare una “’stanza di compensazione" dei derivati sul credito e nuove regole contabili per gli strumenti OTC [Over the Counter, cioé fuori bilancio]”. Inoltre, è previsto per il FMI un ruolo di governo mondiale. Presentando la sua "nuova Britain Woods", Brown ha spiegato che le regole invocate dovranno servire a garantire "un'economia globale di libero scambio aperta e flessibile", "così che per le generazioni a venire, Londra e la Gran Bretagna rimarranno la sede della finanza globale".

“Faccio appello a tutte le nazioni affinché firmino per la Nuova Bretton Woods che sto proponendo”, ha detto il Primo Ministro inglese, prima del vertice.

Contrariamente agli sforzi per la “Britain Woods”, a Bruxelles il nostro Ministro dell’Economia Tremonti ha dichiarato: “L'idea di una nuova Bretton Woods e' oggettivamente riconosciuta come un'idea e un'iniziativa italiana… Quando il presidente Sarkozy all'ONU riconosce all'Italia l'idea dell'estensione del G8 al G14 oggettivamente riconosce un dato di fatto. Questa idea, come la vedo io, era pianificata nella logica del G8 a presidenza italiana e quindi conuna progressione di discussione con avvio nel 2009. La crisi ha anticipato i tempi, in qualche modo ha alterato le forme."

"Io credo che in questo momento sia difficile parlare di dettagli. Un flashback: Bretton Woods fu essenzialmente un trattato che generò due istituzioni, il fondo monetario e la banca mondiale. Noi adesso abbiamo una realtà radicalmente cambiata. Abbiamo un organo politico, un corpus politico che è il G8, che può tendersi a G14, G20. La mia opinione è che quell'organo deve, sopravvivendo comunque, portaremolti altri alla stipula di un trattato, che è appunto lanuova Bretton Woods. Quindi, fermo l'organo, esteso l'organo, ci vuoleun nuovo trattato, una nuova Bretton Woods, obbiettivo molto ambiziosoma sul quale può essere che la crisi spnga, che diventi un'occasione, una chance."

“La vecchia Bretton Woods era basata sul dollaro, la nuova sarà basata non soltanto sul dollaro.. potrebbero esservi altre combinazioni… ma saremo in grado di fissare i cambi" ha detto Tremonti.

In un articolo de Il Foglio l’idea di Tremonti è ricostruita sulla base delle discussioni avute con i suoi consiglieri e dei dossier preparati al Ministero: “Il dollarocentrismo insito negli accordi del ’44 è di fatto superato, ma Tremonti non esplicita con nettezza di quanto il nuovo sistema dovrà discostarsi dalla moneta americana. Al momento non vuole sbilanciarsi, non si vuole dare l’impressione […] di un tramonto del biglietto verde come fulcro del sistema monetario mondiale”.

Il forum per discutere della Nuova Bretton Woods non dovrebbe essere semplicemente un G14, ma un G8 maggiorato, un “G-plus” secondo Tremonti. In esso dovrebbero sicuramente prendere parte la Russia, la Cina, l’India. Nel nuovo sistema la Banca Mondiale dovrebbe avere un ruolo inedito, nell’assistere davvero le nazioni povere in progetti mirati di economia fisica, piuttosto che sulla “crescita del PIL”.

Tra le nuove regole ci dovrà essere la messa al bando dei derivati finanziarii e forse dei derivati sulle materie prime. L’idea, in sostanza è che si torni a commerciare in quantità fisiche di merci e materie prime, e non sui loro quantitativi virtuali.

Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha incontrato, assieme a Barroso, il Presidente americano a Camp David, e ha ottenuto il consenso per ospitare prima della fine dell'anno un vertice del G8 allargato alla partecipazione di India e Cina, come convenuto nel vertice di Bruxelles. “Tutti sono d’accordo sulla necessità di organizzare, nel breve periodo, un vertice su questo argomento”, ha detto Sarkozy prina di partire. “Siamo davvero determinati ad andare fino in fondo a questa rifondazione” del capitalismo finanziario. Ha poi insistito sulla partecipazione delle nazioni emergenti. “Qualcuno potrebbe dirmi perché la Russia non potrebbe partecipare?” E ancora: “La Cina, una potenza finanziaria e monetaria [sic] a pari dell’India, deve partecipare”.

I sostenitori di LaRouche sanno che l’unica soluzione credibile alla crisi finanziaria mondiale è nella sua proposta di riorganizzazione fallimentare dell’intero sistema. Un suo saggio fresco di stampa è consultabile, in lingua originale, con il titolo “Perché gli economisti hanno fallito: economia e creatività”.


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