Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

Il CorrierEconomia parla di LaRouche

20 ottobre 2008 (MoviSol) - Il supplemento economico del Corriere della Sera pubblica oggi un articolo sulla Nuova Bretton Woods di LaRouche, che riportiamo sia per esteso, sia nella impaginazione originale.


La Bretton Woods 2
di LaRouche e Tremonti

Foto di LaRouche sul CorSera

I contatti tra il ministro dell’Economia e il politico-guru Usa, che invoca un «firewall» anti-speculazione

A cura di Ivo Caizzi - Nell’ultimo Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea a Bruxelles il presidente di turno, il francese Nicolas Sarkozy ha annunciato con orgoglio il consenso dei 27 Paesi membri al suo progetto di indire una «nuova Bretton Woods», preferibilmente in novembre a New York, per riformare il capitalismo, rilanciare l’economia mondiale ed eliminare storture che vanno dalla finanza speculativa ai paradisi fiscali. Poco dopo il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che da tempo definisce la speculazione finanziaria «peste del secolo» e annuncia politiche anti-mercatiste in linea con quelle di Sarkozy, ha rivendicato come sua l’idea di una riunione mondiale come quella del 1944 richiesta dall’economista britannico John Maynard Keynes (che consentì a 44 Paesi di stabilizzare i cambi valutari e di fondare istituzioni come il Fondo monetario).

Interpellato dal Corriere a Bruxelles, Tremonti ha poi precisato che intendeva dichiararsi il primo tra i governanti ad avere proposto una «nuova Bretton Woods». E che sapeva bene che questa idea la diffondeva da tanti anni il politico-guru statunitense Lyndon LaRouche, nemico storico della speculazione finanziaria e del liberismo deregolamentato. Il ministro dell’Economia ha ricordato di essersi confrontato con LaRouche del 2007 in un dibattito su «Mercatismo o New Deal?» organizzato a Roma da Alfonso Gianni di Rifondazione Comunista.

Tremonti ha detto di aver apprezzato gli scritti di LaRouche, perenne candidato (sgradito) alle primarie presidenziali dei democratici, economista senza laurea e annunciatore dagli anni Novanta del «grande crac» della finanza speculativa. L’eurodeputato leghista Mario Borghezio l’ha invitato a parlare nell’Europarlamento. Oskar Paterlini di Svp e molti altri senatori del Pd e dell’Udc hanno chiesto al governo Berlusconi di affrontare la crisi finanziaria ricorrendo alla proposta di legge diffusa negli Stati Uniti da LaRouche prima dell’estate, quando annunciò come imminente il tracollo bancario per i mutui immobiliari subprime.

Anti-liberista e anti-marxista, 86 anni, figlio di un imprenditore, LaRouche sostiene che il salvataggio delle banche dovrebbe essere condotto dallo Stato mettendole in amministrazione controllata. Il denaro pubblico dovrebbe salvare solo la parte commerciale, necessaria per il finanziamento delle imprese produttive. I mutui immobiliari in sofferenza andrebbero inseriti in un fondo pubblico (rinegoziando una rata equa con i sottoscrittori). Un «firewall» (muro di fuoco) dovrebbe impedire che gli aiuti di Stato siano dirottati dalle banche sui fondi e sulle altre entità speculative, che andrebbero lasciate fallire per ripulire i mercati finanziari.

Dagli anni '70 LaRouche guida un movimento multinazionale di seguaci. Crede nei principi del «New Deal» del presidente Franklin D. Roosevelt e nell’intervento dello Stato nell’economia. Le potenti lobby Usa del capitalismo finanziario lo attaccarono diffondendo aspetti controversi della sua attività. Condannato e incarcerato per evasione fiscale e frode postale nelle raccolte di fondi, condotte dai suoi collaboratori (lui dichiarava di non saperne nulla), fu graziato dal presidente Bill Clinton e si concentrò sulla lotta alla speculazione finanziaria. Quando LaRouche gli parlò di mega-infrastrutture euroasiatiche, Tremonti lo definì «un matto, ma con idee da diffondere». Tra i due emerge però una netta divisione.

Tremonti si ispira a Keynes. LaRouche preferisce Alexander Hamilton, il ministro del Tesoro Usa che alla fine del 1700 istituì un sistema bancario pubblico orientato a sviluppare la produzione.

La pagina del CorrierEconomia



[inizio pagina]