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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Il collasso dei trasporti a livello mondiale preannuncia nuovi secoli bui

28 ottobre 2008 (MoviSol) - Riportiamo alcuni dati indicativi del grave crollo della attività economica globale, nei termini dell’economia fisica.

Ad un anno di distanza, nel mese di giugno scorso hanno chiuso i battenti ben 1905 società americane di trasporti su gomma, mentre a settembre risultava che l’importazione di merci nei primi dieci porti americani era calata del 7%.

Durante i primi sette mesi dell’anno, il 50% dei produttori cinesi di giocattoli sono andati in bancarotta, ad Hong Kong il tasso crescita del volume dei trasporti è calato, e la quantità di beni passati per i sette porti di Taiwan è scesa del 2,23%.

Dallo scorso mese di maggio il Baltic Dry Index (BDI), indice che riflette indirettamente il livello di domanda e offerta nelle forniture globali di “materie secche” come carbone, ferro grezzo, cereali ecc., ha segnato un crollo del 90% del suo valore.

Grafico dell'indice BDI

Qualche commentatore economico comincia ad ammettere che qualcosa di grosso bolle in pentola, mancando tuttavia di trarre le conclusioni più appropriate:

  • Bloomberg ne ha parlato il 24 ottobre, dicendo: “la globalizzazione [stessa] è la più grossa bolla speculativa”.
  • Il London Guardian ne ha parlato il 14 ottobre, riferendo del cambiamento di colore, da “giallo ambra” a “rosso”, della luce d’emergenza: “ora se ne sta fissa sul rosso… i danni all’economia mondiale sono già un fatto di vita”.

Non siamo alla fine di un ciclo, ma nel più grande crac finanziario ed economico che l’umanità abbia mai conosciuto.


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