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La Russia si concentra sull’economia reale per superare la crisi

3 novembre 2008 (MoviSol) - Il Primo ministro russo Vladimir Putin ha presieduto una serie di conferenze a Mosca ed in Siberia sulla crisi finanziaria e sui mezzi per salvare l’economia russa dalla devastazione. Al contempo, è in corso in ambienti economici e politici russi una discussione potenzialmente produttiva, esemplificata dall’intervista concessa il 21 ottobre a Radio Ekho Moskvy dall’ex governatore della banca centrale russa Victor Gerashenko, che auspica una politica creditizia dirigistica verso l’industria e cita l’effetto da volano per l’economia svolto in passato da programmi scientifici negli Stati Uniti.

Alla discussione partecipano molti oppositori della devastante politica della “terapia d’urto” imposta alla Russia negli anni Novanta, molti dei quali hanno studiato gli scritti di Lyndon LaRouche. Gerashenko stesso accolse positivamente la presentazione della Nuova Bretton Woods ad una conferenza che si tenne a Mosca nell’ottobre 2002.

Nella sua intervista, egli fa risalire la crisi attuale alla decisione americana di mettere fine al sistema di Bretton Woods nel 1971, e da quel momento, aggiunge “la crescita USA è sempre stata indotta dall’inflazione”. Interpellato sul recente piano contro la crisi presentato dall’accademico Sergei Glaziev, che ha proposto che la banca centrale emetta rubli su domanda di credito da produttori russi, invece che sulla base attuale, ovvero la conversione di profitti dall’export denominati in dollari, Gerashenko amplia questa idea facendo un interessante riferimento “all’esempio degli Stati Uniti, non le conseguenze di oggi, ma come svilupparono un paese imponente per oltre 50 anni, a tennero alto il livello per molto tempo”. Se gli Stati Uniti ottennero simili successi emettendo “buoni del tesoro, e anche valuta semplice” per progetti di sviluppo “perché non possiamo farlo noi? Dovrebbe funzionare se il denaro andrà a scopi produttivi”.

Le conferenze del Primo ministro Putin riguardavano alcuni settori chiave dell’economia russa, tra cui i trasporti e il programma spaziale, che ha definito “uno dei nostri vantaggi competitivi, che va preservato e sviluppato”. Putin ha auspicato la sistematizzazione “dei programmi di ricerca spaziale nell’economia” aggiungendo che nella situazione attuale “è del tutto giustificato avere un programma speciale e accelerato per l’uso di tecnologie spaziali, specialmente per sviluppare le regioni russe”.


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