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LaRouche: dalla paura al panico,
con l'arrivo del crac dei derivati

25 novembre 2008 (MoviSol) - Il mondo finanziario e politico è passato “dalla paura al panico”, ora che si passa alla fase successiva della disintegrazione totale del sistema finanziario, ha dichiarato il 21 novembre l’economista Lyndon LaRouche. “Stiamo assistendo all’esplosione della bolla dei derivati, di svariate migliaia di miliardi di dollari” ed è questo a indurre il panico, ha aggiunto LaRouche.

Alla fine del giugno 2008, stando a dati ufficiali, compilati dallo U.S. Comptroller of Currency, l’esposizione totale in derivati delle tre principali banche americane – la JP Morgan Chase, Citicorp e la Bank of America, superava i 179.000 miliardi di dollari. Stando alla Banca per i Regolamenti Internazionali, i contratti derivati aperti a livello mondiale documentabili avevano superato i 675.000 miliardi di dollari, che è in realtà solo una frazione dell’esposizione totale.

In novembre, i clienti degli hedge funds avevano la possibilità di ritirare i depositi senza pagare alcuna penale e questo fattore, unito all’esplosione in corso della bolla dei derivati, si riflette ora sulla situazione dei mercati. In effetti tutti gli istituti finanziari negli Stati Uniti, in Europa e in Asia sono coinvolti nel crollo dei derivati, ma nessuno ha il quadro preciso dell’esposizione degli altri.

Finora solo LaRouche ha prospettato una via d'uscita coerente: la riorganizzazione fallimentare di tutto il sistema finanziario globale, a partire dalla cancellazione di tutti gli obblighi in derivati. "La mia soluzione costituisce una minaccia esistenziale per l’intero sistema finanziario anglo-olandese della globalizzazione. Lo so io, lo sanno molti banchieri e esponenti di governo in tutto il mondo, e ovviamente lo sanno i britannici. Ecco perché la paura è diventata vero e proprio panico".


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