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Gli hedge funds festeggiano il Giorno del Ringraziamento

4 dicembre 2008 (MoviSol) - Dal 21 al 24 novembre, il governo USA ha accelerato la spinta iperinflazionistica con una serie di decisioni che hanno spinto Lyndon LaRouche ad usare l'epiteto di "maledetti pazzi", rivolto al ministro del Tesoro Paulson e agli altri responsabili della politica finanziaria statunitense. L'economista americano ha ripetuto che l'unica soluzione è quella di "sottoporre le banche ad una procedura fallimentare protetta dal governo", a cominciare da quella che era la più grande banca del mondo, Citibank.

Invece, il 23 novembre è stato annunciato un piano per rifinanziare il debito speculativo di Citigroup con 270 miliardi di dollari, di cui 20 di provenienza TARP (il cosiddetto Fondo Paulson) per l'acquisto di azioni, e 250 di garanzie del Tesoro, della Fed e del FDIC, il fondo statale di garanzia dei depositi, per le perdite potenziali sui 306 miliardi del portafoglio prestiti, cartolarizzazioni e derivati. Il tutto in aggiunta ai 25 miliardi già elargiti dal TARP a Citigroup.

Tutto ciò è folle, ha affermato LaRouche. "La politica deve essere quella di applicare a Citibank e altre banche la procedura fallimentare che protegge le funzioni bancarie ordinarie, il che significa congelare tutti i debiti relativi agli investimenti speculativi che vanno sotto il nome di derivati. Niente salvataggio per i derivati! Congeliamoli!".

La Citibank, il ramo bancario di Citigroup, non è più in bancarotta delle altre banche internazionali, ma forzando la mano al governo USA, gli interessi finanziari alleati alla City di Londra lo spingono a intrappolarsi nella politica dei salvataggi con intrinseco meccanismo iperinflazionistico. Tra i protagonisti degli attacchi speculativi contro Citigroup negli ultimi mesi spiccano, tra gli altri, la Hong-Kong and Shangai Banking Corporation (HSBC) e la JP Morgan Chase, rispettivamente la principale banca britannica e la roccaforte della City a Wall Street.

Trasferendo le perdite delle banche sul bilancio statale, gli USA e gli altri governi che abboccano all'esca saranno costretti prima o poi a monetizzare il debito che per forza di cose non troverà più mercato. In altre parole, si troveranno nella stessa situazione della Germania di Weimar nel 1922: stampare denaro per evitare l'insolvenza. C'è motivo di ritenere che la City di Londra spinga consapevolmente in questa direzione, per bruciare il debito in una spirale iperinflazionistica. Ambienti legati a George Soros e alla HSBC hanno mandato segnali espliciti in tal senso (cfr. EIR Strategic Alert n. 48). Solo che l'incendio distruggerà l'economia mondiale!

Il salvataggio di Citibank è stato preceduto e accompagnato da altre misure che hanno aumentato di 3 mila miliardi di dollari il monte finora impegnato nel salvataggio globale. Gli sportelli per la liquidità d'emergenza e le altre misure adottate dal dicembre 2007, partendo da 40 miliardi di dollari, sono cresciute fino a 8 mila miliardi in termini di prestiti, garanzie e acquisti dello stato o della Fed. I vari sportelli aperti in successione sempre più rapida sono tanti e tali che è difficile tenere il conto.

Il 21 novembre la Federal Deposit Insurance Corporation, il fondo di garanzia dei depositi creato da Roosevelt e oggi abusato dal governo USA per i suoi schemi di salvataggio, ha annunciato che in seguito alla constatazione di "un rischio sistemico" da parte del ministro del Tesoro Paulson, avrebbe iniziato ad assicurare i nuovi titoli di debito emessi dalle banche, e avrebbe fornito il 100% di garanzia per i depositi interbancari su conti non fruttiferi. La FDIC garantirà fino a 1400 mila miliardi di nuovi debiti per permettere alle banche di ottenere crediti. Nei prossimi due anni le banche dovranno rifinanziare circa 386 miliardi di obbligazioni, a fronte di massicce perdite previste. L'espansione della garanzia sui depositi potrebbe costare alla FDIC altri 500 miliardi di dollari, portando il costo potenziale delle due misure a quasi 2 mila miliardi. Tutto ciò in una situazione in cui i fallimenti bancari aumentano e la FDIC si ritrova con appena 35 miliardi nelle casse (in data 30 settembre).

L'ultimo atto di questa commedia folle c'è stato il 25 novembre, con l'annuncio di 800 miliardi della Fed per acquisti di cartolarizzazioni immobiliari e titoli emessi da Fannie Mae, Freddie Mac e altre banche. La crescente frequenza con cui questi schemi di salvataggio vengono approntati è in se stessa indicatrice dell'accelerazione del collasso della bolla mondiale dei derivati e delle cartolarizzazioni cresciute per soddisfare la fame dei derivati, che ammonta a milioni di miliardi di dollari. Come ha detto LaRouche, "voi, maledetti idioti, dovete sottoporre questa cosa a procedura fallimentare. Non c'è abbastanza denaro nell'universo per pagare questo conto!".


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