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Saggio breve di LaRouche sulla dinamica del terrorismo e della crisi

14 dicembre 2008 (MoviSol) - L'ultimo saggio breve di Lyndon LaRouche ha per titolo "La dinamica del terrorismo vista da Nuova Dehli: il momento più grave di crisi, nella storia moderna".

Il saggio si articola nei seguenti paragrafi:

  1. Il modo in cui l'Inghilterra sembrerebbe dominare il mondo
  2. Il progetto di Paolo Sarpi
  3. Gli Stati Uniti d'America sotto un sistema britannico
  4. La "muffa fangosa" della finanza
  5. Gli Stati Uniti d'America, nondimeno
  6. Il caso di H.G.Wells
  7. Leibniz e Cartesio a confronto
  8. La rivoluzione di Riemann
  9. Una lezione dalla clorofilla
  10. La dinamica

Ne riportiamo le note introduttive:

Se potessimo presumere che questi ultimi due mesi di governo di George W. Bush non produrranno alcuna azione mostruosa, sia da parte dell'Amministrazione Bush stessa, sia da parte di Londra - o di entrambe, potremmo far dipendere il destino e il futuro remoto di ognuna e di tutte le parti del pianeta esclusivamente dal lancio o meno di una cooperazione globale di carattere post-imperialista, ispirata ad un assetto tipico della Pace di Westfalia, approvata da un iniziale gruppo di nazioni, quello costituito da Stati Uniti, Russia, Cina e India. Una tale cooperazione significherebbe l'improvvisa fine di quell'impero britannico che fu fondato, come impero di alcuni privati, in occasione della pace di Parigi, nel febbraio del 1763: in quel momento, infatti, fu effettuata una rottura tra Londra e le colonie americane di lingua inglese che definì, di fatto, un impero mondiale centrato in Gran Bretagna, che è durato fino ai giorni nostri.

Il continuo adattamento dell'impero britannico alle condizioni planetarie ha causato l'eruzione dell'attuale crisi globale, una crisi comparabile soltanto, tra gli eventi della storia europea in senso globalmente esteso, con l'epoca buia determinatasi nell'Europa del Trecento. La crisi attuale richiede a tutti gli effetti la liquidazione dell'impero britannico, un impero che da troppo tempo domina gli affari economici mondiali e non solo, fino ad oggi, a partire dall'agosto 1971, momento in cui gli Stati Uniti di Nixon tradirono definitivamente le intenzioni del sistema di tassi valutari fissi deciso a Bretton Woods. Per il bene dell'umanità è diventato urgente e necessario fare dietro front rispetto a quella politica nixoniana di ispirazione britannica.

Non sarà sufficiente, tuttavia, ritornare al sistema monetario esistente nel periodo dal 1° marzo 1968 al 15 agosto 1971. E' indispendabile oggi ripristinare un sistema di credito anti-imperialista del tipo specificato da Frankiln Delano Roosevelt alla conferenza di Bretton Woods del 1944. Pertanto, è indispensabile escludere assolutamente il sistema imperiale britannico dai negoziati costitutivi del nuovo sistema mondiale con cui si vorrebbe definire una cooperazione, appunto, anti-imperiale tra i principali stati nazionali sovrani, fra i quali gli Stati Uniti. Senza includere questi ultimi, la situazione del mondo nella sua globalità sarebbe senza speranze, o quasi, per la durata di diverse generazioni future.

Il più felice e più rimarchevole risultato di questo cambiamento necessario sarebbe la rinascita dell'Inghilterra, della Scozia e possibilmente del Galles come nazioni sovrane tornate in possesso, tra i vari beni, del livello di benessere economico e di felicità andato perso con l'inugurazione del primo governo del Primo Ministro Harold Wilson (per non parlare di che cosa è accaduto con quell'imperialista filo-satanico e fanatico oppositore del Trattato di Westfalia di Tony Blair). Un tale cambiamento innescherebbe un boom economico in grado di sancire le fine di quel vasto impero, creato seguendo le intenzioni dell'irrazionalista liberista Fra' Paolo Sarpi, coerentemente con il pantheon in versione liberal di Giuliano l'Apostata. Stiamo parlando, infatti, di un impero britannico tutto intento, al momento, ad imitare Giuliano l'Apostata nelle pratiche di terrorismo associate ai conflitti religiosi, come strumento principale di dominio mondiale da parte della Londra imperiale.


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