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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Mbeki denuncia i burattini di Londra in Zimbabwe

15 dicembre 2008 (MoviSol) - L'ex presidente sudafricano Thabo Mbeki ha sferrato un duro attacco contro il partito di opposizione in Zimbabwe, il Movimento per il Cambiamento Democratico, e i suoi leader Morgan Tsvangirai (presidente) e Tendai Biti (segretario generale), per aver sabotato gli sforzi compiuti dagli stati membri della South African Development Community (SADC) miranti a stabilizzare la situazione dello Zimbabwe. Mbeki, che è il mediatore della SADC nella crisi di governo in Zimbabwe, ha correttamente affermato che la leadership del MCD è più interessata a compiacere "i suoi sostenitori esterni" in occidente, e cioè la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, che a provvedere al benessere del popolo che dichiarano di voler rappresentare.

Usando un linguaggio insolito per le missioni diplomatiche, l'ex leader sudafricano ha denunciato la mancanza di patriottismo esibita da Tsvangirai e Biti quando hanno bloccato al Parlamento l'accordo promosso dalla SADC, che avrebbe inserito nella Costituzione la possibilità di un governo di unità nazionale. Dopo aver firmato l'accordo di coalizione, che prevedeva la co-gestione del ministero degli Interni, Tsvangirai lo ha rinnegato, dietro istruzioni dei "sostenitori esterni".

A causa del mancato accordo, che impedisce l'assenza di un governo funzionante, la popolazione dello Zimbabwe è soggetta all'aggravarsi delle condizioni di vita, già terribili, segnato dallo scoppio del colera. L'epidemia si propaga per mancanza di depuratori chimici dell'acqua e altre insufficienze. Sembra che il deteriorarsi della situazione miri a creare le condizioni per l'applicazione della dottrina Blair: l'intervento militare "umanitario" che porrebbe fine alla sovranità nazionale e accelererebbe il genocidio.

Il 4 dicembre lo Zimbabwe Guardian, un giornale online, ha pubblicato un servizio sui commenti su Tsvangirai chiamato "un burattino britannico" da Lyndon LaRouche. Il giornale cita LaRouche che afferma: "È tempo di dire, e dovrebbe essere detto, che circa 120 anni dopo che Cecil Rhodes iniziò le sue espansioni coloniali, George Soros è diventato il nuovo volto dell'imperialismo britannico". Lo stesso articolo cita LaRouche che identifica la strage di Mumbai come "una chiara operazione imperiale britannica" e attacca Lord Malloch Brown, sottosegretario al Foreign Office responsabile per le ex colonie. Lo Zimbabwe Guardian ha anche riprodotto la teleconferenza del 18 novembre di LaRouche, intitolata "L'ultima chance per la civiltà".


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