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LaRouche chiede l'allontanamento di Larry Summers e appoggia Galbraith

27 marzo 2009 (MoviSol) - Nella teleconferenza internazionale del 21 marzo da Washington, Lyndon LaRouche ha chiesto le dimissioni del direttore del Consiglio Economico Nazionale della Casa Bianca, Larry Summers, individuando in lui il principale responsabile delle ricette economiche incompetenti finora applicate dall'amministrazione Obama. Senza Summers, il ministro del Tesoro USA Geithner potrebbe adottare una politica diversa. "Tutti i consiglieri economici della Casa Bianca", ha detto LaRouche, "compiono un errore fatale, implicito e sistematico, di giudizio. C'è Summers, che penso debba essere allontanato, e bisognerebbe permettere a Geithner di funzionare al livello intellettuale che possiede, sottratto al tipo di pressioni a cui è stato finora sottoposto. Penso che per questi scopi egli sia una persona con cui si può lavorare... dobbiamo costruire qualcosa col minimo rimpasto e il massimo risultato".

LaRouche ha aperto il fuoco su Summers nel contesto di un commento ad un recente articolo dell'economista James Galbraith, figlio del famoso consigliere di Kennedy, che ha denunciato l'incompetenza dei consiglieri economici di Obama e ha decretato il fallimento del sistema bancario (vedi sotto). LaRouche ha appoggiato Galbraith, dicendo che "anche se altri dicono cose simili, nessuno osa farlo pubblicamente".

LaRouche ha elencato i dieci punti in cui Galbraith articola la sua critica ai consiglieri di Obama, dicendo di condividerli. "La gente che gestisce questa operazione e prende le decisioni è collettivamente incompetente, perché, basandosi sulla propria esperienza e su ciò che ha studiato, parte da presupposti inadatti ad affrontare la situazione, che non è contemplata nelle cose che ha imparato. Nessuno sul pianeta possiede esperienza vissuta o appresa sui libri, riguardo a un problema come quello che abbiamo oggi. E perciò, non possiede la competenza necessaria a presentare un rimedio".

"Ci troviamo in una crisi da collasso mondiale, che si sta avvicinando ad un punto di svolta, in cui il flusso di denaro dei salvataggi sta innescando un'iperinflazione come quella che la Germania sperimentò nel 1923 (...) Non esistono meccanismi nel sistema attuale, nel sistema monetario internazionale così com'è organizzato, per impedire una disintegrazione generale dell'intera economia mondiale. Stiamo parlando di un collasso genocida in tutto il mondo, che durerebbe una generazione e che, di 6,5 miliardi di abitanti sul pianeta, ne lascerebbe meno di 2! Questa è la dimensione della crisi".

LaRouche ha in particolare apprezzato il suggerimento di Galbraith di abbandonare gli attuali modelli economici e "risalire a prima degli anni del dopoguerra, all'esperienza della Grande Depressione". Ciò è importante, ha detto LaRouche, perché è la risposta ad un revival fascista negli Stati Uniti, tipizzato da Amity Shlaes (cfr Alert n. 11) ed è associato all'American Enterprise Institute. LaRouche ha collocato questo fenomeno nel contesto storico in cui nacque la American Liberty League, un'organizzazione fascista che appoggiava Mussolini e combatté aspramente la politica di Roosevelt, riuscendo a sabotarla parzialmente.


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