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CO2: Il mito del riscaldamento globale

25 aprile 2009 (MoviSol) - In una lettera al direttore sul numero 87(16) della rivista scientifica Chemical & Engineering News del 20 Aprile 2009, Albert Z. Conner si dimostra preoccupato per la tendenza "ambientalista" della nuova amministrazione Obama.
Riportiamo di seguito la traduzione in italiano del suo articolo:

La scelta della Presidenza Obama di designare Steven Chu capo del Dipartimento dell’Energia, Lisa Jackson capo dell’Agenzia di Protezione Ambientale e Carol Browner come consigliere energetico della Casa Bianca è una indicazione che questa Amministrazione appoggia il mito per cui la CO2 prodotta dall’uomo sarebbe un fattore principale del riscaldamento globale.

Mentre viene detto che le decisioni politiche saranno "guidate dalla scienza", l’Amministrazione non sembra essere al corrente dell’onda crescente di prove scientifiche che ripudiano le conclusioni dell’IPCC e della campagna allarmista di Al Gore. Nel 2007, Fred Singer, professore emerito di scienze ambientali all’Università della Virginia nonché uno fra i più distinti scienziati del Paese, ideò e diresse un progetto per la creazione di una Commissione Non-Governativa sui Cambiamenti Climatici. Lo scopo della Commissione era di fornire un esame indipendente di tutte le prove disponibili nella letteratura scientifica (peer-reviewed) libera da pregiudizi e da una scelta accurata dei dati.

Questo gruppo di scienziati altamente qualificati non ha ricevuto fondi o contributi, non sostiene alcuna agenda politica e non è stata commissionata da alcun ente governativo. La sua relazione finale, recentemente pubblicata (http://www.sepp.org/publications/NIPCC-Feb% 2020.pdf) conclude che l’incremento di CO2 non è responsabile del riscaldamento e che è la natura, non l’attività umana, che regola il clima. Essi hanno osservato: "Una cosa è imporre misure drastiche e severe penalizzazioni all’economia quando un problema ambientale è chiaro e severo. È stupido invece fare altrettanto quando il problema è ampiamente solo teorico e non provato da osservazioni".

In un recente discorso al Senato americano, il senatore James Inhofe (repubblicano dello stato dell’Oklahoma), importante membro della commissione Ambiente e Lavori Pubblici, ha menzionato una nuova relazione di 231 pagine redatta dalla minoranza del Senato, la quale elenca più di 650 famosi scienziati di calibro internazionale che dissentono dalle conclusioni dell’IPCC. Appoggiare il protocollo di Kyoto, il quale avrà dei costi esorbitanti, imbarcarsi in un programma massiccio di cattura e stoccaggio della CO2 o portare avanti il Clean Air Act per ridurre la produzione di CO2 da parte delle automobili, sarebbe altamente irresponsabile nell’attuale situazione economica.

Chiunque classifichi il CO2 come un "inquinante" ha abbandonato il regno della scienza.


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