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Liberare la Casa Bianca dagli economisti comportamentisti

28 aprile 2009 (MoviSol) - Come ha rivelato la rivista Time del 2 aprile, il Presidente Obama è circondato da un piccolo gruppo di "economisti comportamentisti" che ne plasmano la politica e manipolano la popolazione americana per farle accettare il tipo di "cambiamento" da essi desiderato.

Da quando è scoppiata la bolla finanziaria, terminando l'era dei "giocatori razionali del mercato", gli economisti comportamentisti sostengono che sia giunta l'era di un nuovo paradigma, per preparare psicologicamente la popolazione ad accettare un crollo inevitabile dei livelli di vita e demografici. Le politiche vanno però presentate come positive: servono a fermare il "riscaldamento globale", recuperare stili di vita semplici, consumare meno energia e tagliare ciò che non è essenziale – tutto per salvare il pianeta.

Benché il nome che hanno scelto sia nuovo, gli economisti comportamentisti appartengono in realtà al nocciolo duro della scuola del radicalismo filosofico di John Locke, Bernard de Mandeville, Adam Smith e Jeremy Bentham, personaggi inglesi del XVIII secolo che sostenevano che l'uomo sia un semplice animale, guidato irrazionalmente dagli istinti del piacere e del dolore. A questo punto, l'enfasi è sul dolore.

Il centro di questo gruppo si trova alla Behavioral Economist Roundtable, ospitata dalla Fondazione Russell Sage di Washington, che la gestisce assieme alla Fondazione Alfred P. Sloan. Queste due fondazioni sono entrambe eredi delle reti proditorie che sostennero Hitler e Mussolini negli anni Trenta, crearono la fascista American Liberty League e combatterono il Presidente Franklin Roosevelt.

I comportamentisti, come nota giustamente Time, hanno un pubblico di tipo settario, sviluppato grazie alla pubblicazione di trattati pseudo-economici come "Freakonomics", "Nudge" (spinta dolce), "Prevedibilmente irrazionale", "La saggezza delle folle" e "Spiriti animali".

Questi economisti, tra cui il vecchio consigliere di Obama Cass Sunstein, Richard Thaler, Dan Ariely e Daniel Kahneman, hanno formato una cricca chiusa che circonda il Presidente e ha escluso alcuni degli economisti neoclassici più noti, inizialmente portati alla Casa Bianca ma poi emarginati a favore del nuovo paradigma.

Il direttore dell'Ufficio del Bilancio della Casa Bianca, Peter Orszag, è un altro credente comportamentista. Secondo Time, "il suo vice, Jeff Liebman di Harvard, è un noto comportamentista, come pure lo sono il consigliere economico della Casa Bianca Austan Goolsbee dell''Università di Chicago, l'aspirante sottosegretario al Tesoro Alan Krueger, di Princeton, e numerosi altri collaboratori. Sunstein è stato nominato da Obama gran capo della regolamentazione. Persino i direttore del Consiglio Economico Nazionale Larry Summers ha lavorato alla finanza comportamentista. E l'economista di Harvard Sendhil Mullathainan organizza una rete esterna di esperti comportamentisti per rifornire l'Amministrazione di proposte politiche".

Non stupisce che, trattandosi di gente che crede nella natura irrazionale dell'uomo, l'amico di Obama Cass Sunstein, co-autore di Nudge e, in futuro, delle presunte nuove regole economiche, si batta per i diritti umani per gli animali!

Sfortunatamente, il profilo di Barack Obama si presta alle bizzarrie degli economisti comportamentisti, a causa della sua narcisistica fissazione sulla propria personalità e sul proprio successo, e al suo desiderio di essere visto come il Messia del cambiamento. Per essi, Obama è il vascello vuoto in cui versare le proprie teorie, mentre per Obama essi sono delle leve da spingere per rifare il paese a sua immagine e somiglianza.


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