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Il Grillo Pallante, LaRouche e gli zombie

7 maggio 2009 (MoviSol) - L'articolo sulla "Infelice Decrescita" è stato ripubblicato in alcuni blog e ha sollevato vivaci reazioni, alcune scomposte, e anche qualche dubbio tra i nostri simpatizzanti. Uno di questi ci scrive:

Cari amici,

seguo da tempo l'attività di Lyndon Larouche attraverso il vostro sito. Non solo ritengo che le sue analisi e proposte siano molto serie e coraggiose, ma quando ne ho l'occasione ne parlo diffusamente, come ad es. quando mi è capitato di ascoltare (e contestare) il discorso di un "piazzista" finanziario solidale al mondo bancario.

Ritengo però che siano importanti tutti gli attori che, in un periodo come questo in cui la libera informazione e la democrazia sono gravemente minacciate, sono attivi nel denunciare le nefandezze e i ladrocini che mafia, potere politico e potere economico compiono costantemente con la complicità del mondo mediatico che peraltro è cosa loro.

Per tale motivo, devo dire che non condivido (malgrado i sospetti su Casaleggio ed associati che gestiscono il suo sito) i vostri attacchi nei confronti di Grillo e, più recentemente, di Pallante.

Mi sembra innegabile che Grillo da anni compie attività di smascheramento di ingiustizie e crimini da parte di politici, multinazionali e financo forze dell'ordine, facendo luce su casi che non sarebbero mai emersi nei media (es. caso Aldrovandi). Ha spesso denunciato le frodi finanziarie (aveva denunciato la situazione Parmalat un anno e mezzo prima che scoppiasse), anche se ultimamente non si sofferma più sul signoraggio e non ho mai visto una sua critica verso Israele. Le sue campagne contro gli inceneritori sono poi sacrosante. Infine, credo vada a suo merito aver creato una rete di meetup che hanno riunito persone attive su tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda Pallante, l'ho sentito parlare e mi sembra abbia detto cose sensate. Il voler ridurre gli sprechi e l'inquinamento, anche se concordo con voi sul fatto che il global warming sia una bufala, non mi sembra un'idea così balzana. Anche nel campo dell'energia, mi ricordo che paragonò il nostro sistema energetico ad un secchio pieno di buchi: prima di filosofeggiare sul fatto di riempire il secchio con acqua verde, blu o marrone, disse, non sarebbe meglio tapparli questi buchi?

Sul nucleare poi, non sono molto allineato alla vostra posizione. Sapevo già degli enormi costi di installazione, del successivo decommissioning e di gestione delle scorie (costi anche ambientali, naturalmente) senza contare la presunta scarsità del materiale fissile in natura. I miei dubbi sono stati poi aumentati da una recente puntata di Report, in cui vari esperti francesi del settore mostravano che, nonostante il nucleare, gli approvvigionamenti di petrolio francesi sono in linea con quelli degli altri paesi, tra cui il nostro.

Altro argomento trattato, il terzo mondo. L'argomento è estremamente delicato, poiché vorrei capire dagli oppositori all'azione malthusiana (che, sia chiaro, io trovo ripugnante) in primo luogo come le proposte di Pallante possano rientrare in tale definizione, in secondo luogo (ma questo in parte esula dal discorso fin qui portato avanti) come gli oppositori del malthusianesimo pensano di poter gestire la probabile esplosione demografica nell'eventualità ipotetica (lieta, per certi aspetti) che tutti gli abitanti del pianeta abbiano pieno accesso all'acqua ed al cibo.

Per concludere, mi rattrista il fatto che da parte vostra si boccino in tutto e per tutto e senza appello i personaggi di cui sopra, invece di fare un distinguo tra gli argomenti condivisibili e quelli antitetici: un navigatore controcorrente, come me, ne rimane disorientato e tutto vorrebbe tranne dover fare una scelta tra due punti di riferimento ormai consolidati.

Cordiali saluti.

Stefano Albertini
Alba (CN)

Cogliamo l'occasione della e-mail inviataci dal lettore per rispondere anche agli attacchi rivoltici su alcuni forum, ben meno garbati di questa lettera. È abbastanza sconsolante notare con quale superficialità i nostri articoli vengano letti da alcuni. Se si è portati a credere a tutto ciò che si legge sulla rete internet è facile trovare delle calunnie nei confronti del nostro movimento, proprio perché sono state diffuse ad arte in un malcelato tentativo di indebolire la forza delle nostre idee. Ma in questi casi, come in tutti i campi – ambiente, energia e politica, ad esempio – serve un'analisi critica, che esula dalle ideologie del momento. Con questo spirito di approfondire le idee, ribadiamo alcuni concetti prima di rispondere al nostro lettore con la speranza che portino ad una critica più costruttiva, fatta non solo di insulti.
Andiamo con ordine.

Dato che molti commenti si ripetono, riproduciamo solo alcune parti di una lettera di un certo "biri", che noi ipotizziamo (anche se ovviamente non ne abbiamo le prove) sia un consigliere comunale dei verdi, con il quale abbiamo provato ad aprire un dialogo. Di tutta risposta abbiamo ottenuto solo una chiusura e degli insulti. Insulti che il nostro ambientalista non ha neppure riformulato sul forum, copiando pezzi di una e-mail che ci aveva precedentemente spedito. Egli nel forum de La Stampa (vedi) scrive: "[...] Oltre a ciò, egli (LaRouche) è stato condannato a 15 anni di carcere per cospirazione e frode fiscale, accusato di antisemitismo e fascismo [...] viene accusato dalla stampa per l'uso di tecniche di lavaggio del cervello per convincere i giovani ad aderire, così come di pesanti pressioni psicologiche sugli aderenti che vogliano lasciare l'associazione [...]. Le scrivo perché gli altri partecipanti al forum sappiano quale è il giusto peso da dare alla farneticazioni economico-storico- (pseudo)scientifiche che questo signore ci propone frequentemente. Esse sono - come ognuno potrà, se vuole, verificare - quasi esclusivamente dei copia-incolla dai bollettini di propaganda di una setta dalla reputazione squalificata, privi di ogni fondamento se non quello delle teorie paranoiche di un signore americano [...]".

Nel forum del sito "Come Don Chisciotte" (vedi) si trova ancora: "Il suo movimento è stato accusato in Inghilterra di essere una setta con tecniche omicide di sottomissione dei membri".

Le accuse di fascismo e antisemitismo a Lyndon LaRouche provengono da un solo soggetto (un giornalista americano di nome Dennis King) e sono smentite senza giri di parole dalle proposte programmatiche che LaRouche ha sempre fatto, in campo economico, politico e sociale. A nostro giudizio non è facile trovare leader politici così attenti al bene comune e allo sviluppo vero dell'umanità tutta intera. In un recente discorso all'Università Statale del Connecticut, sotto l'invito del prof. Norton Mezvinsky, LaRouche ha tra l'altro sostenuto: "Per stimolare la creatività della nostra gente, cosicché possa prosperare, e l'umanità possa prosperare, noi dobbiamo promuovere il benessere delle altre nazioni, come o più del nostro benessere". A noi questo non sembra fascismo o antisemitismo. Se non si ha alcun interesse nel leggere le proposte economiche e sociali di LaRouche o non si è in grado di intenderle, noi crediamo che non ci sia neppure il diritto alla critica, soprattutto in maniera così offensiva. Per accennare alla confusione in cui molti si trovano, è sufficiente pensare che solo qualche mese fa, sul blog di Maurizio Blondet, alcuni lettori hanno accusato LaRouche di Marxismo (sic!). La verità è che LaRouche si estranea da qualunque tentativo di classificazione politica in senso tradizionale, per cui è facile appiccicare un'etichetta per sentirsi sicuri e condannare senza neanche leggere, nascondendosi dietro uno pseudonimo.

Riguardo alla condanna per frode inflitta a LaRouche, anche qui i nostri critici peccano di ingenuità e dimostrano scarsa conoscenza della storia e dei processi politici che in quegli anni hanno dominato la scena americana. Le accuse vennero direttamente da un ufficio del Ministero della Giustizia, sotto la mal celata guida di Henry Kissinger. Dopo aver tentato senza successo di ottenere una condanna in due Stati, fu trovata una corte, nello stato della Virginia, la quale sotto una regia politica fece condannare LaRouche. A testimonianza di tale strumentalizzazione della giustizia, da parte dell'amministrazione Bush di allora, citiamo un commento fatto dall'ex-Ministro della Giustizia, Ramsey Clark, a Janet Reno, il Ministro della Giustizia nominato da Clinton, in una lettera del 1995: "Il più scandaloso caso di indagine giudiziaria è quello relativo a Lyndon LaRouche, perché io credo che implichi un più ampio campo di volontaria e sistematica persecuzione giudiziaria ed un abuso di potere, lungo un esteso arco di tempo, al fine di distruggere un movimento politico ed il suo leader. Questo è il caso più eclatante di ogni tempo o comunque che io conosca". Di tale abuso se ne accorse anche il partito radicale, il quale raccolse le firme per la liberazione di LaRouche [1]. Oltre settanta parlamentari, guidati da Emma Bonino, firmarono. Dopo solo cinque anni, con il cambio dell'amministrazione politica, LaRouche ottenne parere favorevole per la libertà condizionata dal presidente Bill Clinton, che con il suo atto diede un chiaro segnale politico. La prova dell'inquinamento del ministero della Giustizia USA è recentemente venuta dal nuovo Guardasigilli dell'amministrazione Obama, Eric Holder, che tra i primi atti del suo mandato ha sospeso l'inchiesta in corso contro il sen. Ted Stevens, dell'Alaska, annunciando che da ora in poi il personale dell'ufficio speciale del ministero sarà scelto tra giudici di carriera e non eletti politicamente. Stevens ha nominato Mary Patrice Brown a capo dell'Office of Professional Responsability, col compito di eseguire il rimpasto.

Se i nostri critici andassero oltre ai vari blogs dei Grilli Pallanti, si potrebbero accorgere della crescente influenza delle teorie economiche di LaRouche: ci sono leader politici di numerosi Stati del mondo, nonché parlamentari e senatori americani, che appoggiano e condividono il pensiero LaRouchiano. Basti citare che in centinaia di città statunitensi si è preso atto del piano HBPA (Homeowners and Bank Protection Act) [2] proposto da LaRouche e che tuttora esso si trova in discussione in più di dieci capitali di altrettanti Stati americani. Le previsioni economiche fatte da LaRouche hanno trovato innumerevoli conferme che qui è impossibile elencare, ma che riportiamo ogni volta con puntualità e precisione su questo sito ed in modo più completo nel sito web in inglese (http://www.larouchepac.com). LaRouche è stato l'unico economista a prevedere il tracollo del sistema finanziario a partire dalla crisi del sistema di Bretton Woods, e all'inizio degli anni novanta, con l'esplosione della finanza derivata, ha preconizzato il collasso del sistema. Il 25 luglio 2007, pochi giorni prima dello scoppio della crisi cosiddetta "subprime", LaRouche annunciò in una conferenza pubblica che il crollo del sistema era imminente [3]. Oggi, sempre più economisti in giro per il mondo fanno propria l'analisi di LaRouche [4]. La lista di esponenti del mondo economico o politico che in qualche modo seguono o simpatizzano per le teorie di LaRouche è molto lunga anche in Italia ed include esponenti di tutti gli schieramenti: tra gli altri, l'attuale ministro del Tesoro Giulio Tremonti [5], Alfonso Gianni, Lidia Menapace, il senatore Oskar Peterlini, Mario Lettieri, Giovanni Bianchi e Luigi Ramponi. LaRouche è stato invitato a tenere conferenze in decine di Università, a parlare davanti a commissioni parlamentari [6] e lo scorso dicembre al Parlamento europeo a Strasburgo.

Si potrebbe dire molto di più e a chi ci accusa di "settarismo" rispondiamo con le idee e non con altri insulti. Pressioni psicologiche e lavaggi del cervello non appartengono al Movimento di LaRouche, che anzi si è sempre battuto per la libertà dell'uomo in senso più ampio (libertà dalla povertà, dalla ignoranza, dalla paura). Per ragioni di spazio e di tempo non possiamo replicare a tutte le farneticanti accuse (senza una prova!) di qualche blogger. Tuttavia in ultima analisi, vogliamo solamente replicare alle accuse di "tecniche omicide" che sarebbero utilizzate dal Movimento sui suoi membri. Ancora la superficialità e l'ignoranza dei fatti è palese. Il "caso Duggan" fu costruito ad arte in Inghilterra attorno ad un incidente e dopo una campagna mediatica denigratoria, il tutto si risolse in un nulla di fatto, come si può evincere dai risultati delle indagini e dalla documentazione riportata a riguardo [7].

Ma veniamo ora alla e-mail del nostro lettore.

Come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni MoviSol porta avanti una battaglia "di idee" e non guerre personali, contro nessuno. Questo però non ci può esimere dal denunciare le persone che diffondono, a nostro giudizio, concetti errati o lontani dalla realtà. Per quanto riguarda Grillo abbiamo già espresso il nostro parere in un lungo articolo che ri-invitiamo a leggere con i relativi articoli di riferimento [8]. Sulla presunta libertà di espressione e sulla reale indipendenza di Grillo rimandiamo a diversi interessanti scritti che altri meglio di noi hanno riportato [9]. Certamente Grillo o la trasmissione televisiva Report hanno contribuito a gettare luce su alcune magagne del nostro paese, ma MoviSol invita a lasciare il principio di induzione alla sfera della matematica (ciò che è vero per n è vero anche per n+1): se Grillo o Report hanno svelato qualche verità non è detto che tutto ciò che dicono sia la verità. Bisognerebbe dunque fare dei distinguo sui temi e non dare giudizi per "affidabilità" (tutta da dimostrare) del personaggio. MoviSol denuncia il fatto che molte teorie proposte (anche da Pallante) che fanno cultura e dettano una certa visione del mondo siano “infarcite" di molti buoni propositi ad un basso livello, per poi nascondere disegni di tutt'altra natura su di un livello più alto (vedi ad esempio l'ambientalismo). Dietro il "politically correct" e la apparente ragionevolezza ("mi sembra abbia detto cose sensate" dice il nostro lettore di Pallante) in realtà ci sono informazioni sbagliate ed un uso di "slogan ad effetto" che mirano ad impressionare le persone e a scatenare una delle forze più grandi nell'uomo: la paura. Come esempio il nostro lettore dice: "Pallante paragonò il nostro sistema energetico ad un secchio pieno di buchi". Cosa significa? Cosa sono i buchi? Dove sono? In quale fase? Produzione? Distribuzione? Trasmissione? Ci piacerebbe conoscere più in dettaglio che cosa Pallante intenda con questa metafora. Per avere un'idea dei numeri reali, esiste un rapporto del GSE (Gestore Servizi Elettrici) relativo al bilancio elettrico nazionale 2007 [10]. I consumi domestici rappresentano solo il 21.1% del fabbisogno nazionale e sommati con tutto il terziario non raggiungono i consumi di industria ed agricoltura assieme. Anche se vivessimo con le candele, quanta energia guadagneremmo per sviluppare l'industria e la ricerca? Inoltre ci chiediamo come si applichi la filosofia di vita della decrescita a paesi ancora in via di sviluppo. O come queste teorie applicate al "mondo ricco" riescano ad innalzare automaticamente i livelli di vita nei paesi più poveri. Questi, a nostro parere, hanno invece bisogno di un transfer tecnologico-industriale e del "sapere", di una capacità di risoluzione dei problemi (a volte davvero molto complessi) che li affliggono. Le risposte, oggigiorno, possono essere date solo dai paesi più avanzati, continuando nel progresso e nello sviluppo, accompagnati dal dovere morale di aiutare.

Riguardo al nucleare abbiamo già scritto e detto molto, riportiamo ancora il link ad un documento dell'Università di Pisa (Dip. Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione) sui veri costi del nucleare. Per quanto concerne la pericolosità esistono già reattori a sicurezza intrinseca [11] e riguardo alle scorie è presente da anni la tecnologia per ri-processarle e renderle quasi inerti, riducendo al minimo la necessità allo stoccaggio. A proposito delle stime di abbondanza del materiale fissile basta dire che ci sono decine di centrali nucleari in progettazione ed in costruzione in tutto il mondo. Esistono dunque colossi energetici e governi che investono miliardi di dollari nel nucleare ed onestamente noi crediamo che questi sappiano fare bene le loro stime [12]. Ciò non vuol dire che il nucleare dovrà essere l'energia del futuro sempiternum, ma se non investiamo ora nel nucleare innanzitutto non riusciremo a sfamare e dissetare milioni di persone, mentre la ricerca e gli investimenti verso altre fonti ad alta densità di energia (come la fusione) non procederanno in maniera spedita [13]. Solo come piccola nota riguardo ai consumi di petrolio in Francia: i nostri cugini transalpini hanno una industria chimica (farmaceutica, cosmetica) nemmeno paragonabile alla oramai evanescente industria chimica italiana (sic!), da cui la forte domanda di petrolio dei transalpini. Tuttavia, anche con simili consumi di petrolio, la Francia presenta un costo per KWh tra i più bassi al mondo (con conseguente vantaggio per l'industria e la popolazione) e alcune realtà industriali e di ricerca, praticamente quasi sconosciute sul territorio italiano.

Parlando di inceneritori di nuovo denunciamo la campagna di terrore supportata da nessuna evidenza scientifica e riportiamo i casi di Paesi del Nord Europa che spesso sono citati a modello riguardo a politiche ambientali e rigore normativo. Il messaggio centrale che vogliamo lanciare è che per questo tema come per altri, non ci sono ancora certezze scientifiche ma solo una campagna di paura, basata su informazioni approssimative. Ci sono le tecnologie necessarie per porre gli impianti all'interno degli standard di sicurezza imposti dalla legge. Alcuni temi sono molto complessi e delicati e riteniamo scorretto strumentalizzarli in modo populistico al fine di ottenere consenso.

In ultima analisi affrontiamo il discorso del malthusianesimo. Le teorie della decrescita, così come alcuni concetti sull'ambientalismo, vorrebbero spingere ad un ritorno al passato e lo abbiamo ben spiegato in un precedente articolo [14]. Il mondo ha bisogno di progresso, avanzamento scientifico, sviluppo tecnologico ed industriale: altrimenti non sarà possibile sostenere un livello di popolazione come quello attuale con tutte le nefaste conseguenze. Anche se diversi problemi posti da alcuni ambientalisti sono corretti, le risposte riteniamo siano sbagliate e non solo inutili al fine della soluzione, ma crediamo siano addirittura controproducenti. Ad esempio il problema dell'influenza suina in Messico è chiaramente un problema di "avere di più" (più ospedali, più acqua, più infrastrutture, più lavoro, più ricchezza diffusa,...) e non di meno. LaRouche ha nominato espressamente il World Wildlife Fund come diretto responsabile di aver diffuso la politica ambientalista "verde" e con essa una politica di riduzione drastica della popolazione mondiale. "Come si riduce la popolazione mondiale, notevolmente e rapidamente? [Con] mancanza di igiene, carestie e malattie epidemiche", afferma LaRouche. Bisogna estirpare la globalizzazione, restituire importanza, autorità e dignità agli stati nazionali ed investire nell'economia fisica, reale. Questo lo diciamo da anni. Ci vuole più sviluppo, solamente con il risparmio non si va da nessuna parte.

Da una prospettiva profondamente umana, lo sviluppo delle popolazioni più in difficoltà, la lotta contro teorie e politiche di riduzione della popolazione e la promozione culturale dell'essere umano si pongono necessariamente su di un piano etico. Questi punti rappresentano dei doveri morali "senza se e senza ma", volendo utilizzare uno slogan molto inflazionato negli ultimi tempi. La paura di una crescita "incontrollata" della popolazione è sbandierata come uno spauracchio da gruppi oligarchici che promuovono un nuovo malthusianesimo sotto le mentite spoglie del rispetto per l'ambiente. L'inconsistenza di tale fobia ha una base scientifica e una epistemologica. L'errore epistemologico deriva da un concetto sbagliato di essere umano: un essere animale capace solo di adattarsi all'ambiente circostante e dunque di usufruire unicamente delle risorse "a disposizione". Ciò che si sottovaluta è la creatività dell'essere umano, capace di trasformare l'ambiente, scoprire i principi del mondo fisico circostante e utilizzarli per la promozione e lo sviluppo umano e culturale dell'umanità intera. Dal punto di vista scientifico non ci sono certezze di alcun tipo nemmeno sulla disponibilità delle risorse naturali (si parla infatti di stime).

In conclusione, capiamo i dubbi del lettore e le paure di tanti. Ma questa è la sfida dell'umanità, non indietreggiare davanti all'ignoto ma spingersi sempre oltre e avanti (il prezzo è l'estinzione della civiltà). Evidentemente questo richiede sempre il cambiamento di un paradigma culturale. In un bellissimo libro dal titolo "Trasformazioni Creative", John David Garcia scriveva [15]: "La direzione dell'evoluzione è verso sempre una più vasta intelligenza che proviene dalla scelta di innovare. La forma più ampia di intelligenza è l'abilità di creare. [...] Tutte le civiltà finora hanno sistematicamente distrutto la loro creatività. La ragione di questo paradosso è la paura. [...] La paura è la convinzione che non possiamo creare".

A.P.


Note:

[1] Vedi la voce del 2 aprile 1993 della Cronologia Internazionale del Partito Radicale.

[2] Vedi "LaRouche's HBPA Introduced in States Across the U.S." e anche "As Foreclosures Surge, More Localities Demand LaRouche's HBPA".

[3] Vedi "Italian Media coverage Features LaRouche's Forecasting Record".

[4] Vedi "Summer 2009: The international monetary system’s breakdown is underway" su "GlobalEurope Anticipation Bulletin".

[5] Vedi "Il CorrierEconomia parla di LaRouche".

[6] Vedi l'"Audizione informale con il Presidente Tiziano Treu".

[7] Vedi "The Jeremiah Duggan Case -- The Facts".

[8] Vedi "Il programma politico di Grillo è stato 'dettato' dal principe Filippo d'Edimburgo".

[9] Vedi "Beppe Grillo è libero o controllato?" e anche "La cantata dei Grillini".

[10] Vedi "Statistiche sulle fonti rinnovabili in Italia" (pagina 13).

[11] I reattori a letto di sfere: vedi il sito della PBMR Ltd.

[12] Troviamo particolarmente che l'Inghilterra, patria dell'ambientalismo, stia progettando la costruzione di diverse nuove centrali nucleari su tutto il territorio inglese: "Nuclear power plant construction site options unveiled".

[13] Senza poi di nuovo accennare a tutti i benefici in ambito tecnologico, economico e scientifico che il nucleare potrà portare.

[14] Vedi "Crescita, decrescita o creatività?".

[15] Vedi "Creative Transformation" di John David Garcia.


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