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L'EIR denuncia i tagli alla sanità del piano Obama

10 giugno 2009 (MoviSol) - Il 2 giugno l'amministrazione Obama ha lanciato un'offensiva su vasta scala per promuovere il proprio piano sanitario, sperando di convincere le masse che i tagli draconiani alla sanità che prevede verranno accettati all'insegna del "fornire assistenza sanitaria a tutti a prezzi accessibili". Ma i funzionari dell'amministrazione si sono smascherati come promotori di una politica sanitaria reminiscente quella che condannava a morte le "bocche inutili da sfamare" durante il regime nazista.

A Washington i giornalisti dell'EIR sono intervenuti a tre importanti conferenze, inclusa la conferenza stampa a cui è stato presentato ufficialmente il rapporto dei Consiglieri Economici di Obama (CEA), che si è tenuta nell'Old Executive Office Building, accanto alla Casa Bianca. Nonostante la presenza di quattro rappresentanti dell'amministrazione, non è stato resa pubblica né la videoregistrazione né la trascrizione della conferenza. E' probabile che la decisione di non rendere pubblica la conferenza stampa sia dovuta all'intervento dell'EIR, oppure al fatto che la Casa Bianca si è resa conto del fatto che i discorsi stessi (tagli, tagli e ancora tagli) rivelavano il vero contenuto del piano. Qualunque sia il motivo, l'EIR ed il LaRouche Political Action Committee hanno deciso di rendere pubblica la trascrizione, perché parla da sola e dice molto del vero carattere del piano Obama.

Christina Romer, presidente del CEA, ha esordito affermando che la riforma sanitaria – i cui dettagli non sono stati rivelati, neanche al Congresso – potrebbe ridurre i costi ed aiutare le famiglie. Del tutto assente dalla sua presentazione e da quella degli altri esponenti dell'amministrazione è stata anche solo la menzione della realtà esterna ai loro giochi contabili: non una parola sulla crisi finanziaria, niente sui 20 trilioni di dollari relegati alle banche che hanno provocato la crisi con le loro speculazioni, niente sulla creazione di posti di lavoro produttivi per far fronte alla disoccupazione, o sui profitti degli HMO, gli enti sanitari privati.

Nel corso della discussione, Paul Gallagher dell'EIR ha sfidato Peter Orszag, capo dell'Ufficio del Bilancio della Casa Bianca: "Lei ha ripetuto varie volte le parole tagli e risparmi. Ha anche detto che secondo lei fino a un terzo della spesa sanitaria è fatta di sprechi, ma intende lo stesso lasciare padroni del sistema sanitario gli HMO [le mutue private, ndr.], che producono il volume maggiore di spese per i servizi amministrativi invece che sanitari e sono il vero spreco. Come può negare di parlare di razionamento dell'assistenza sanitaria, di negazione di servizi sanitari ai meno abbienti come quella prevista dal sistema sanitario britannico con NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence), e di parlare, di fatto, di decisioni su quali vite non siano degne di essere vissute – il sistema medico nazista, tagliando su procedure mediche considerate troppo costose? Allora perché non eliminare gli HMO?"

Orszag è rimasto imperterrito. Si è limitato a ribadire che occorrerà tagliare del 30% l'assistenza sanitaria considerata "inefficiente" o "non necessaria" dagli esperti, di fatto sostanziando l'accusa.

I giornalisti dell'EIR hanno mosso accuse simili anche a due conferenze tenutesi lo stesso giorno, una al Brookings Institution, in cui è riapparsa la Romer, ed un'altra al National Press Club, in cui il piano è stato presentato dal Sen. Tom Daschle, molto vicino ad Obama. Daschle ha dichiarato pubblicamente di sostenere la creazione di un ente sanitario nazionale che goda della stessa indipendenza della Federal Reserve e che detti quali trattamenti e rimborsi vengano consentiti, per ridurre i costi.


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