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LaRouche: c'è il rischio che crollino i governi

21 giugno 2009 (MoviSol) - In una discussione con lo staff dell'EIR a Wiesbaden il 14 giugno, LaRouche ha dichiarato che "c'è il rischio che crollino i governi in ogni parte del mondo" per via della crisi economica. Un drastico calo nel gettito fiscale, provocato dalla contrazione del commercio e della produzione mondiale, potrebbe paralizzare le funzioni dello stato. Se questo accadesse in un sistema nazionale, scatenerebbe una reazione a catena.

"L'impero britannico è deciso a mandare in bancarotta tutti i sistemi monetari al mondo per crearne una nuovo, imperniato sulla valuta della Torre di Babele. Questa è la vera globalizzazione: un impero mondiale in cui la popolazione degli stati viene ridotta del 50%, fino a scendere a 2 miliardi di abitanti, e la politica che viene adottata va in questa direzione".

Le nazioni europee non sono equipaggiate per far fronte a questo rischio, aggiunge LaRouche. Sull’Europa "grava una nube di disperazione, perché manca la sovranità in politica economica". Negli Stati Uniti la situazione è diversa. Da una parte "abbiamo un presidente col complesso di Nerone" e questa non è una buona notizia. Tuttavia "noi siamo l'opposizione, e la nostra opposizione alla riforma sanitaria di Obama ed altre riforme simili, dalla mia videoconferenza dell'11 aprile, è l'unica fonte significativa di resistenza, di idee o influsso negli Stati Uniti, a questo processo. Grazie alla nostra campagna su questi temi, ed al fatto che si è verificato tutto quello che avevo previsto sul crac finanziario, nessuna persona intelligente dubita che io abbia ragione. Cresce dunque la fiducia nella politica che propongo dal luglio 2007, quando è iniziato questo processo. E quindi, mentre l'amministrazione Obama si scredita sempre di più, abbiamo la possibilità di costruire un'opposizione per cambiare le cose. Ma l'unico paese in cui sarà possibile creare una resistenza significativa a questo processo sono gli Stati Uniti.

I patrioti in Europa non possono cambiare la situazione dall'Europa, dovranno prepararsi ad agire per quando si presenterà l'occasione di farlo. Sotto l'attuale sistema dell'Euro non c'è alcuna possibilità che emerga tale possibilità".


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