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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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I leader iraniani denunciano il golpe pilotato dai britannici

23 giugno 2009 (MoviSol) - L'Impero Britannico è stato colto con le mani nel sacco, mentre i suoi agenti si adoperavano per trasformare in una sanguinosa "rivoluzione" le proteste (legittime) contro il risultato delle elezioni presidenziali iraniane del 12 giugno. A seguito di numerosi giorni di protesta da parte dei sostenitori del candidato Mir Hossein Mousavi, ufficialmente sconfitto dal presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad, il leader religioso supremo Ayatollah Ali Khamenei si è rivolto alla nazione nel discorso del venerdì, il 19 giugno, in cui ha chiesto a tutti i partiti di disciplinarsi, sospendere le proteste e ricorrere alle vie legali per contestare i risultati.

Khamenei ha colto l'opportunità di attaccare il nemico storico dell'Iran, la Gran Bretagna, come il "male supremo" tra le nazioni. Ha ammonito che gli agenti dell'impero sono intenzionati a fare ciò che hanno fatto in Georgia, Ucraina e altri paesi, e cioè manipolare la frustrazione giovanile con canali elettronici, per farla insorgere contro i governi delle proprie nazioni.

I giorni successivi hanno mostrato l'emergere proprio di una tale forza. Mentre svanivano le manifestazioni di massa pacifiche, nelle strade di Teheran comparivano squadre di violenti. Piccoli gruppi di non oltre 100 persone hanno cominciato a bruciare automobili e autobus e hanno attaccato i presidii della milizia Basaji.

Domenica 21 giugno, il governo iraniano ha rincarato la dose contro i britannici. Il ministro degli Esteri Manuchehr Mottaki ha sollevato i seguenti capi d'accusa contro il governo di Sua Maestà:

  1. addestramento dei terroristi;
  2. ingerenza nella destabilizzazione in corso a seguito delle elezioni;
  3. diffusione di disinformazione, e
  4. continuazione del ruolo storico di principale nemico della nazione iraniana e dei suoi vicini, compreso il ruolo svolto nel convincere gli USA a invadere l'Iraq con falsi pretesti e nell'aumentare la produzione di droga nei territori afgani controllati dalla Gran Bretagna.

Mottaki ha lanciato le sue accuse ad un briefing per diplomatici stranieri tenutosi al ministero degli Esteri.

Il giorno precedente, il ministero della sicurezza iraniano aveva annunciato di aver identificato e arrestato un vasto numero di membri dell'Organizzazione Mujaheddin Khalq (MKO), coinvolti nei disordini della capitale. Secondo i funzionari della sicurezza, così come riferito dal canale televisivo iraniano Press TV, i membri arrestati hanno confessato di essere stati addestrati nei campi iracheni di Ashraf per creare caos post-elettorale a Teheran, e di aver ricevuto indicazioni dalla direzione del MKO a Londra. La televisione nazionale iraniana ha trasmesso i nastri di una conversazione telefonica tra una donna a Londra e alcuni degli arrestati, in cui la donna impartiva ordini su dove, come e quando attaccare i bersagli.

Domenica, a poche ore dal discorso di Mottaki, le autorità iraniane hanno chiesto al corrispondente della BBC John Leyne di lasciare il paese entro 24 ore.

In effetti, la BBC ha organizzato la sua pagina web sull'Iran come war room. I facinorosi hanno usato il sito della BBC per mandare coordinate su dove e quando eseguire gli assalti, e per ricevere istruzioni.


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