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Germania: schiaffo costituzionale al Trattato di Lisbona

7 luglio 2009 (MoviSol) - Il prof. Dietrich Murswiek è docente di Diritto Statale e Amministrativo e di Diritto dell'Ambiente all'Università di Friburgo. Egli ha rappresentato l'on. Peter Gauweiler nel ricorso costituzionale contro il Trattato di Lisbona, su cui la Corte Costituzionale Tedesca ha emesso sentenza il 30 giugno.

Nella seguente intervista concessa il 1 luglio al vicepresidente di MoviSol Claudio Celani e Rainer Apel dell'Executive Intelligence Review, egli spiega il significato e i dettagli della sentenza.

Celani: Professore, Lei è il "rappresentante dell'accusa" contro il Trattato di Lisbona. È corretta questa formulazione?

Murswiek: Non si può dire dell'accusa. Diciamo del ricorrente.

Celani: La sentenza di Karlsruhe è stata accolta da molti media, ma anche dal governo tedesco e dalla Commissione di Bruxelles, come un trionfo dei sostenitori del Trattato. È anche Lei di questa opinione?

Murswiek: No, questa valutazione è completamente errata, su due basi. Il Trattato è stato accettato dalla Corte Costituzionale solo entro precise condizioni. In primo luogo, la legge di attuazione del Parlamento tedesco è stata dichiarata incostituzionale, e la Corte ha dato al legislatore tedesco il mandato di migliorare sostanzialmente la legge. Ci sono molti punti, nella decisione della Corte, che il legislatore deve ancora incorporare nella legge d'attuazione. Tra gli altri, c'è quello che riguarda la "procedura semplificata" del cambiamento dei Trattati Europei, sulla base della cosiddetta "clausola ponte", che non può essere applicata senza esplicita approvazione, in forma di legge, del Bundestag. Dunque, vengono rafforzati i diritti democratici dei parlamenti nazionali. Questo è un punto.

L'altra cosa è che la Corte non ha assolutamente accettato il Trattato di Lisbona così com'è sulla carta, ma bensì ha detto: il Trattato è in accordo con la Costituzione solo nell'interpretazione che la Corte ha fornito nelle motivazioni della sentenza. Ciò significa che la Corte ha affermato, in una serie di punti, che precise disposizioni del Trattato devono essere interpretate molto restrittivamente, cioè le Competenze che il Trattato attribuisce agli organi europei, in particolare al legislatore europeo, non devono essere interpretate in modo estensivo, bensì in senso molto restrittivo. Ciò è vincolante per l'applicazione del Trattato in Germania, secondo il giudizio della Corte Costituzionale. E con ciò il Trattato acquista un significato molto più preciso e meglio tutelante la sovranità degli stati membri, di quanto lo fosse senza la sentenza della Corte.

Celani: Se ho capito bene leggendo il Trattato di Lisbona, in esso sono attribuite agli organi europei vastissime competenze. Dunque la sentenza è un restringimento del Trattato?

Murswiek: È un restringimento del Trattato. In sostanza, la Corte dà in parte al Trattato un altro contenuto. È così: i termini usati in un Trattato sono soggetti a interpretazione; spesso sono termini generici, che possono essere interpretati in un modo o nell'altro, e quando ci sono più di una interpretazione, la Corte ha detto: vale solo una interpretazione, e cioè quella che attribuisce agli organi europei meno competenze e lascia più competenze a livello nazionale; solo questa interpretazione ristretta è quella giusta, e solo questa può essere accettata dalla Germania.

Celani: Che cosa succederà ora nella pratica?

Murswiek: Succederà questo: come prima cosa, il Bundestag dovrà fare una nuova legge in cui siano incorporate le riserve parlamentari prescritte dalla Corte Costituzionale. L'altra cosa è la circostanza che la Corte enfatizza di avere essa stessa la Competenza di controllo per verificare che gli organi europei non travalichino le Competenze attribuite loro dal Trattato.

Ciò significa: Il Trattato come tale può entrare in vigore, non verrà cambiato, ma qualora un giorno gli organi europei interpretassero e applicassero il Trattato differentemente da quanto stabilito dalla Corte, allora si giungerebbe ad un conflitto. Allora potrebbe verificarsi la situazione in cui la Corte dice che uno specifico atto legislativo, deciso dagli organi europei, supera le Competenze e perciò non è applicabile in Germania. Allora potrebbe accadere che la Corte di Giustizia europea sia di altro avviso e perciò avremmo una situazione di conflitto e si vedrà se la Corte Costituzionale si imporrà, se è pronta a sostenere questo conflitto con la Corte Europea.

Celani: Il Bundestag deve ora fare una nuova legge di attuazione (Begleitgesetz). Può il Parlamento, se lo vuole, ripristinare la sovranità della Germania?

Murswiek: Il Bundestag non può cambare il testo del Trattato. Ora si tratta di far sì che, nella legge di attuazione ora sia prescritta una partecipazione del Parlamento, a riguardo di precise decisioni che secondo il Trattato sarebbero possibili senza partecipazione dello stesso.

Celani: Questo riguarda ad esempio anche le disposizioni del Trattato che vengono definite "dei pieni poteri"?

Murswiek: Esattamente, la cosiddetta Clausola di Flessibilità. Secondo questa clausola, l'Unione Europa può dotarsi di Competenze tramite decisione del Consiglio, e dunque emanare atti legislativi in ambiti in cui essa in realtà non ha Competenze. E questa clausola di flessibilità è stata decisamente ampliata dal Trattato di Lisbona. Essa esisteva già ma riguardava solo la realizzazione del Mercato Comune, ma questa restrizione è stata eliminata nel Trattato di Lisbona. Essa ora vale per tutti gli ambiti con l'eccezione della politica estera, e c'è il rischio che per suo tramite si crei una cosiddetta "Competenza sulle Competenze" per l'Unione Europea, e cioè la Competenza di dotarsi di nuove Competenze.

Ora, la Corte ha messo il catenaccio, dicendo: il Consiglio non può prendere una decisione sulla base della Clausola di Flessibilità, se il parlamento nazionale, cioè Bundestag e Bundesrat, non approvano con una legge di ratifica. Dunque, viene eretto un ostacolo procedurale che è simile agli ostacoli previsti dal diritto internazionale per il cambiamento dei trattati.

Celani: Ha detto che i giudici costituzionali non hanno dichiarato incostituzionale il Trattato, ma la legge di attuazione. Secondo Lei perché non il Trattato?

Murswiek: Il Trattato, così come interpretato dalla Corte Costituzionale, in questa interpretazione restrittiva, non desta più preoccupazione dal punto di vista del diritto costituzionale, come invece era il caso del Trattato senza interpretazione restrittiva. Con questa stretta interpretazione potrebbe essere tranquillamente accettabile, o perlomeno questo è il giudizio del mio cliente, l'on. Gauweiler.

Il problema è sicuramente che la Corte Costituzionale ha omesso di prescrivere al governo di pronunciare una riserva di diritto internazionale, che dica che per la Germania il Trattato vale solo in questa interpretazione restrittiva della Corte Costituzionale. Da ciò potrebbero scaturire problemi per l'attuazione.

Celani: Voi volevate la riserva, vero?

Murswiek: Si, abbiamo puntato a ottenere delle riserve, ma purtroppo non ci siamo riusciti.

Celani: Che ne è delle leggi di attuazione negli altri paesi membri? Ne è a conoscenza?

Murswiek: Non saprei, ci sono sicuramente regole simili negli altri paesi, ma non mi è noto come esse siano formulate.

Apel: Ha idea di come si svilupperà la situazione a Praga? Io dispongo naturalmente solo della notizia che è pendente un ricorso costituzionale di alcuni senatori, che chiedono delle forti restrizioni. Potrebbe forse accadere che, seguendo l'esempio della Germania, si stabilisca una interpretazione restrittiva che renderebbe il Trattato accettabile per i Cechi.

Murswiek: è sicuramente ipotizzabile che la Corte Costituzionale Ceca si orienti alla sentenza tedesca. Ma su questo possiamo solo speculare, non avendo ulteriori informazioni.

Celani: Professore, quali clausole del Trattato UE, così come è ora, riducono o neutralizzano i diritti del Parlamento nazionale?

Murswiek: Non menzionerò particolari disposizioni, ce n'è un gran numero che riguardano la Procedura Semplificata, o la cosiddetta Clausola di Flessibilità, e qui la Corte Costituzionale è giunta in soccorso con la sua sentenza.

Celani: nella sentenza c'è un nuovo argomento, e cioè i giudici si rifanno al Preambolo della Costituzione per affermare il carattere pro-europeo della Costituzione stessa. Ma se la Costituzione è pro-europea, ciò non significa che l'associazione di stati sovrani non lo sia.

Murswiek: Sicuramente no. Al contrario, la Corte Costituzionale sottolinea da una parte il carattere pro-europeo della Costituzione, e dall'altra – e questo non è nuovo, solo che in questa forma non era ancora stato affermato – dice che la Costituzione racchiude anche il principio dello stato sovrano, e questo significa che nell'integrazione europea, la Germania deve rimanere uno stato sovrano. E quando l'Unione Europea volesse svilupparsi in uno stato federale, in cui gli stati membri non sono più stati sovrani, allora la Germania si dissocerebbe.

Celani: Queste sono parole chiare.

Murswiek: Tutto ciò è pronunciato in modo molto chiaro. In quel caso, bisogna prima cambiare la Costituzione sottoponendo il cambiamento a giudizio referendario. Anche la costituzione in vigore non lo permette; un plebiscito costituzionale sarebbe precondizione necessaria per farlo.

Celani: Insomma, sembra che la Corte Costituzionale si sia mossa astutamente. Un'altra domanda: secondo Lei, per quale motivo il parlamento non si è accorto del conflitto tra la legge di attuazione da essi varata e la Costituzione?

Murswiek: Presumo che i parlamentari non si siano affatto preoccupati, hanno agito senza riflettere semplicemente approvando ciò che ha passato loro il governo.

Celani: Dunque hanno agito con leggerezza...

Murswiek: Con grande superficialità, e io penso che sia una grave onta per la maggioranza parlamentare il fatto che ora la Corte Costituzionale ha essa mostrato che i parlamentari hanno, in modo incostituzionale, rinunciato ai loro propri diritti.

Apel: Ora che il Bundestag rifarà il testo – a parte il fatto che io sono scettico, sulla base dei precedenti, su quanto verrà fuori – chi controllerà che il nuovo testo rifletterà quanto prescrive la sentenza della Corte?

Murswiek: Io e l'on. Gauweiler verificheremo puntualmente, e se la nuova legge d'attuazione non riflette in tutti i suoi punti le richieste della Corte Costituzionale, faremo nuovamente ricorso.

Celani: Facciamo il tifo per voi.

Murswiek: Grazie.

Celani: Quali sono i tempi ora, per vedere la firma del Presidente sulla ratifica del Trattato?

Murswiek: Il Bundestag può ratificare solo quando sarà varata la nuova legge d'attuazione.

Celani: Ciò avverrà prima o dopo le elezioni politiche (entro settembre, ndr)?

Murswiek: non posso valutare. Ho letto sulla stampa che da parte del Bundestag e del governo si cercherà di farlo entro settembre.

Celani: C'é anche la possibilità che sia il nuovo Parlamento a fare la nuova legge di attuazione?

Murswiek: Sì, in effetti sarebbe più ragionevole, perché c'è bisogno di tempo per analizzare bene la sentenza e stilare un testo con cura. Se si fa la cosa in fretta, c'è il rischio che si compiano nuovamente errori.

Celani: Giusto. Professore, non ci sono altre domande da parte nostra. Vuole Lei aggiungere qualcosa?

Murswiek: Si, forse un'osservazione importante. La Corte Costituzionale ha esplicitamente affermato che la legittimazione degli organi UE nell'attuale sistema non riflette le esigenze del principio di democrazia. Se alcuni parlamentari europei ieri in televisione hanno detto qualcosa di diverso, ciò è falso. Nella sentenza è scritto: l'UE non ha sufficiente legittimazione democratica. La Corte Costituzionale, perciò, ha definito costituzionale il Trattato, nonostante il deficit strutturale di democrazia, solo perché ha detto che il Parlamento ha ancora tante competenze come Parlamento di uno Stato, e perché non è necessario che [l'UE] abbia piena legittimazione democratica.


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