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Il quotidiano cinese China Youth Daily intervista LaRouche

8 agosto 2009 (MoviSol) - Tre giorni prima dell’apertura a Washington del Dialogo Strategico e del Dialogo Strategico Economico USA-Cina il 27 luglio, il China Youth Daily, il secondo quotidiano in Cina con 10 milioni di lettori, ha aperto la sua pagina esteri con un articolo sull’economista LaRouche e la sua soluzione alla crisi economica mondiale, basato su un’intervista concessa dall’economista americano al giornalista Bright Ju. L’articolo, intitolato «L’attuale sistema finanziario internazionale non può essere salvato», è una presentazione molto competente di LaRouche, del suo operato e delle sue idee. Inizia dalla sua biografia, le sue nove previsioni economiche, il suo ruolo nell’Iniziative di Difesa Strategica, la persecuzione giudiziaria che condusse alla sua incarcerazione e le sue varie campagne presidenziali come candidato democratico.

L’autore descrive inoltre come LaRouche, oltre ad essere un’importante personalità politica, coltivi ampi interessi nella scienza, nella cultura e nella musica, e desideri dar vita ad un nuovo Rinascimento, facendo rivivere la cultura occidentale, da Platone a Riemann, che gettò le basi per il rapido sviluppo economico degli ultimi secoli, e rilanciando le scoperte nelle scienze naturali sulla base di studi nell’economia fisica.

Bright Ju cita quindi la previsione di LaRouche del luglio 2007 sulla fine del sistema finanziario, ed i suoi moniti purtroppo rimasti inascoltati da quasi tutti gli economisti e politici, ma dimostratisi veri. «Mentre quasi tutti gli economisti sono indaffarati a studiare i loro dati economici, LaRouche esamina le tendenze a lungo termine, concentrandosi sugli sviluppi nell’accumulazione del capitale fisico reale, e le decisioni sui fattori materiali e culturali che determineranno l’economia a lungo termine» scrive Ju, notando in particolare i commenti di LaRouche sul declino culturale degli Stati Uniti, da un’economia di «produttori» ad un’economia di «cercatori di profitto».

Particolare attenzione viene data alla proposta di LaRouche di un accordo-pilota tra quattro nazioni (USA, Russia, Cina e India) per dar vita ad un nuovo sistema creditizio, invece di un sistema monetario. Si fa riferimento all’appello di LaRouche per sottoporre il sistema finanziario ad una procedura di riorganizzazione fallimentare ricorrendo ai poteri conferiti dalla Costituzione americana per dar vita ad un sistema creditizio basato sul dollaro favorendo una ripresa dell’economia americana che, sulla base di trattati internazionali, si estenda alle altre nazioni del mondo.

Viene dato ampio spazio alla critica di LaRouche verso il modo in cui è stata condotta l’”apertura” dell’economia cinese, fondata sull’idea che la Cina diventasse una fonte di beni importati a basso costo per l’Europa e gli Stati Uniti, e dunque un “imbroglio” per la stessa economia cinese. Quest’era di 30 anni è giunta alla fine, e la Cina dovrà promuovere la domanda interna come fonte di crescita. Ciò, naturalmente, richiederebbe un flusso di credito che sarebbe possibile solo con un nuovo sistema creditizio internazionale.

L’intervista di LaRouche circola ampiamente, ed è stata ripresa da numerose agenzie cinesi, soprattutto finanziarie. E’ stata letta anche da molti dei rappresentanti cinesi all’incontro sul Dialogo Strategico tra USA e Cina che si è tenuto a Washington il 27-28 luglio.

L’intervista ha suscitato grande interesse anche tra i partecipanti al ricevimento tenutosi all’Ambasciata cinese di Washington il 31 luglio, in occasione dell’82mo anniversario dell’Esercito di Liberazione Popolare, dove LaRouche è stato assediato dalle domande di giornalisti e altri ospiti presenti.


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