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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Gli americani si mobilitano contro la presa di potere fascista

16 settembre 2009 (MoviSol) - Continua a crescere la rivolta di massa contro la politica dell'amministrazione Obama, esemplificata dalla manifestazione che ha raccolto centinaia di migliaia di persone a Washington il 12 settembre. Si tratta della più grande manifestazione di protesta di tutti i tempi dopo quella della "Million Man March" del 1995, paragonabile alla "Marcia su Washington per il Lavoro e la Libertà" guidata da Martin Luther King nel 1963. Il corrispondente da Washington della NBC, Tom Costello, la cui trasmissione è disponibile su Youtube, ha così descritto la manifestazione: "La polizia parla di decine di migliaia di partecipanti, ma i nostri ci dicono che sono centinaia di migliaia". Il Daily Mail, nei primi servizi, ha parlato addirittura di due milioni di persone. Secondo gli attivisti del LaRouchePac, presenti in gran numero alla manifestazione, c’erano tre le due e le trecentomila persone. Poi è arrivata la "linea" dalla Casa Bianca, e i media si sono adeguati: ufficialmente c’erano solo "alcune decine di migliaia". Si tratta di un’azione degna di Goebbels, che si ritorcerà sui responsabili. Non si può sopprimere un movimento così ampio. Non reggerà nemmeno l’altra disinformazione, che caratterizza specialmente i media europei, e cioè che si trattasse di dimostranti prevalentemente di destra: erano invece cittadini preoccupati del "cambiamento" che intendono imporre al popolo americano gli economisti comportamentali alla Casa Bianca (Summers, Orszag, Emanuel).

Si tratta di un fermento da sciopero di massa che la retorica di Obama, per quanto suoni bene, non riuscirà a tenere a freno. La realtà è che gli americani sanno che il Presidente ha rifinanziato Wall Street coi loro soldi, mentre loro perdevano la casa e il lavoro.

Sulla politica sanitaria, la Casa Bianca continua a chiedere tagli di almeno il 30% nella spesa sanitaria, in particolare per gli anziani. Se il governo ora decide di rendere obbligatoria l'assistenza sanitaria per gli oltre 46 milioni di americani che non ce l'hanno, si arricchiranno le famigerate compagnie private (HMO). In cambio, potranno certo permettersi dei tagli simbolici dei costi per gli assicurati.

Una riforma entro il sistema attuale di "sanità in cambio di profitto", che premi i medici che riducono i trattamenti, equivale all'eutanasia non dichiarata. Inoltre, il Presidente Obama ed il Sen. Baucus (autore del ddl sulla sanità) non accetteranno alcun compromesso sulla creazione di una commissione indipendente sui pagamenti (indipendente dal Congresso, che ora ha la supervisione) che deciderà quali trattamenti consentire e quali vietare.

Su altri fronti, il Presidente Obama ha dato un giro di vite all'"esecutivo unitario" ricorrendo a "signing statements" ed ampliando di fatto lo stato di emergenza iniziato dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre, con le misure dittatoriali da stato di polizia imposte allora da Bush e Cheney. Nel suo discorso radiofonico del 4 settembre, il Presidente Obama ha parlato di adottare un piano per costringere tutti gli americani a sottoscrivere una pensione privata ("per il loro bene" dicono gli economisti comportamentali).

C'è poi la questione degli "zar" nominati da Obama. Anche se molti presidenti avevano consiglieri speciali del Presidente (zar) su una questione particolare, il presidente attuale ne ha nominati ben 44 nel giro di otto mesi, molti più dei suoi predecessori. Queste nomine, contrariamente ai funzionari ad alto livello del governo, non sono soggette all'approvazione del Senato, e non richiedono audizioni al Congresso sulle loro attività.

Il ricorso agli zar è dunque una minaccia alla separazione dei poteri sancita dalla Costituzione Federale, ed è anche un ripudio esplicito delle promesse elettorali fatte da Obama su un governo più trasparente e responsabile. Il Sen. Byrd (democratico) ha messo in guardia dal fatto che "lo staff della Casa Bianca ha preso una direzione ed un controllo delle aree programmatiche che sono responsabilità per statuto dei funzionari confermati dal Senato". Il parlamentare repubblicano Patrick McHenry ha chiesto un'audizione sulle responsabilità dei vari zar dell'amministrazione Obama.

Ci sono dunque più motivi perché gli americani sospettino qualcosa di marcio e dittatoriale. E in questo fermento da sciopero di massa il famoso poster di Obama coi baffetti alla Hitler e la scritta "sono cambiato" è diventato la "bandiera" che ispira la resistenza della gente. Il 5 settembre quasi 18.000 persone si sono radunate a West Chester Township, in Ohio, per ascoltare e sfidare tre congressisti (tra cui il capogruppo della minoranza John Boehner) su molti temi, dalla politica sanitaria alla guerra in Afghanistan, dall'istruzione ai pacchetti di salvataggio a Wall Street, nonché le questioni interne del debito nazionale e dei limiti dei mandati.

Il clima di malcontento è stato riassunto più tardi da un on. Boehner sbalordito: "Non ho mai visto niente di simile. Queste persone sono spaventate a morte. Hanno paura che il paese in cui sono cresciute non sarà più il paese in cui vivranno i loro figli e nipoti". Il Presidente Obama dovrebbe prendere molto seriamente il consiglio di Lyndon LaRouche, se vuole restare al potere, e licenziare immediatamente i suoi consiglieri economici e sanitari: Larry Summers, Peter Orszag e il dott. Ezekiel Emanuel.


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