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Procedura fallimentare per le banche discussa a Zurigo: la risposta di LaRouche

24 settembre 2009 (MoviSol) - Il Neue Züricher Zeitung del 19 settembre ha riferito in prima pagina, sotto il titolo "Le insidie della regolamentazione bancaria/Discussa una procedura di bancarotta globale", di una conferenza ad alto livello tenutasi il giorno precedente, in cui Eva Hüpkes ha presentato un documento del Basel Committee of Banking Supervision.

Il fondatore dell'EIR Lyndon LaRouche ha subito commentato: una procedura fallimentare per le grandi banche non funzionerà, a meno che non sia premessa sull'equivalente della legge Glass-Steagall.

Sulla conferenza di Zurigo, il NZZ ha scritto: "Prima il problema più grave: in tutto il mondo, molte banche sono considerate troppo grandi per fallire – esse perciò godono di fatto di una garanzia statale. La soluzione è a portata di mano: un accordo globale sulla liquidazione ordinata delle grandi banche internazionali, per evitare che ogni nuovo fallimento minacci di provocare una crisi sistemica. Ciò potrebbe rendere superflue le garanzie statali per le grandi banche. Ma un simile accordo globale rimane irrealistico a breve termine, a causa della mancanza di volontà da parte dei governi nazionali".

Nel suo commento, Lyndon LaRouche ha spiegato che "tali proposte non sono competenti nel loro scopo, a meno che la premessa di un'azione simile non sia un equivalente dello standard Glass-Steagall".

I salvataggi bancari intrapresi dal settembre 2007 "nell'ordine di non meno di dieci trilioni di dollari solo negli USA, hanno attualmente eliminato ogni possibile riforma dal contesto dell'attuale sistema monetarista internazionale".

"L'unico rimedio efficace dipende dal sostituire i sistemi monetari esistenti, come sistemi, interamente. Dobbiamo procedere usando un modello statunitense per uno standard Glass-Steagall, sottoponendo le banche a protezione fallimentare da parte dei governi nazionali, e fornendo credito a lungo termine e garantito dallo stato, nell'ambito di un sistema creditizio invece che un sistema monetario, allo stesso tempo distruggendo le forme dubbie di speculazione monetarista (ad esempio, ribaltando la riforma dell'Euro)".

Dovrebbe essere stabilito tra le nazioni un sistema globale di tassi di cambio fissi, ha detto LaRouche, sradicando "tutti i resti di un sistema monetaristico di cambi fluttuanti, da sostituire con un sistema di credito globale a tassi di cambio fissi piuttosto che forme Keynesiane o simili di sistema monetaristico. Una tale riforma, se appoggiata da un consorzio di grandi potenze che partecipino come sponsor principali, riavvierebbe l'economia mondiale e le forme responsabili di attività bancaria nazionale e internazionale".

LaRouche ha anche sollevato un problema connesso alla "follia della globalizzazione. La monetizzazione associata con un sistema globalizzato ha distrutto la capacità delle nazioni di blindare la propria sicurezza economica nazionale dietro la protezione delle sovranità nazionali come barriera contro le valanghe di panico internazionale. La svolta a favore di una sorta di Nuova Torre di Babele ha introdotto una fonte nuova, non preesistente, di pericolo per l'economia mondiale nelle condizioni di crisi odierne. Poiché creature della risma dell'ex Primo ministro Tony Blair, benché abbondanti, non sono commestibili, l'unica fonte attuale di rimedi sono quelli protezionistici tra stati nazionali perfettamente sovrani".

"Non si può basare una riforma economica sulla riconciliazione ordinata tra le malattie veneree o tra i signori della droga. Il sistema monetarista odierno è una malattia venerea, e una droga per il mondo. Cancelliamolo con la procedura fallimentare e creiamo una nuova forma protezionistica, modellata su Glass-Steagall, di sistema creditizio internazionale. Poi, rimettiamo in moto velocemente gli ingranaggi del credito, sotto gli auspici del nuovo sistema creditizio che sostituirà il sistema monetaristico irrecuperabile".


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