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L'Unione Europea conduce una campagna di intimidazione in Irlanda

27 settembre 2009 (MoviSol) - In una conferenza stampa a Strasburgo il 16 settembre, il parlamentare irlandese Joe Higgins ha accusato la Commissione Europea di diffondere deliberatamente la paura nel tentativo di imporre un "sì" al referendum del 2 ottobre in Irlanda sul Trattato di Lisbona.

La Commissione, afferma Higgins, ha inviato i propri funzionari in tutte le scuole irlandesi per tessere le lodi il Trattato, il che "è un mezzo cinico per mandare un messaggio ai genitori che dovrebbero votare sì al trattato di Lisbona". Il governo irlandese e le organizzazioni favorevoli al trattato stanno sfruttando l'ansia della popolazione per la crisi economica attuale affermando che un "no" peggiorerebbe la catastrofe, benché siano proprio le politiche neo-liberiste della Commissione Europea ad aver provocato la crisi.

Accusando il Presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso di "interferire" in modo grossolano nel dibattito in Irlanda, Joe Higgins ha spiegato che "la Sinistra in Irlanda è a favore di un ampio dibattito democratico sul Trattato di Lisbona" ma che "è un grossolano abuso dei soldi dei contribuenti e delle procedure democratiche se la Commissione interviene in modo di parte" come ha fatto in Irlanda. Con la rielezione di Barroso ad un secondo mandato di cinque anni come presidente della Commissione, i fautori del "no" al referendum "raddoppieranno" i loro sforzi, ha aggiunto. "L'Europa ne ha abbastanza del programma neo-liberista di Mr. Barroso".

Rispondendo ad una domanda dell'EIR sulla recente sentenza della Corte costituzionale tedesca sul Trattato di Lisbona e i vari appelli a tenere referendum anche in Germania ed altri paesi, Higgins ha detto di essere ben consapevole di questa battaglia, che rende ancora più importante per il resto dell'Europa la campagna per il No in Irlanda.

Il Partito Socialista, insieme ad altre 13 organizzazioni, fa parte del comitato per il No a Lisbona. Disgraziatamente la Conferenza Episcopale irlandese si è schierata per il Trattato, sostenendo che esso non altera la posizione legale sull'aborto in Irlanda. I fautori del sì godono di dieci volte i finanziamenti di quelli del no, stando a Higgins, grazie alla perversa campagna stampa del governo ed al sostegno di grosse imprese e delle banche, che possono elargire prebende solo perché il governo ha assicurato loro un pacchetto di salvataggio di 54 miliardi di Euro (una somma equivalente ad un terzo del PIL irlandese). Tra queste banche vi sono la Bank of Ireland, la Allied Irish Bank, la EBS building society, la Irish Nationwide, la Irish Life e la Anglo-Irish Bank ora nazionalizzata su ordini diretti del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea.


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