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LaRouche: il problema della sanità pubblica è un effetto a lungo termine della degenerazione culturale postbellica

7 ottobre 2009 (MoviSol) - Mentre si disintegrano le infrastrutture sanitarie americane (e non solo americane), mentre aumentano vertiginosamente i licenziamenti dalle case di cura e dai ricoveri, chiudono le cliniche, a seguito della cronica insolvenza dei programmi sanitari chiamati Medicaid (per gli indigenti) e Medicare (per chi supera i 65 anni d'età), l'economista Lyndon LaRouche sottolinea la vera natura e la vera causa di ciò che molti interpretano erroneamente come "un fatto d'attualità" e critica duramente la mentalità "contabile" con cui la riforma sanitaria di Obama prevede il razionamento delle cure per gli anziani o i malati gravi rifacendosi a studi privati sulla distribuzione annuale dei costi sanitari, come quello stilato dall'Istituto Dartmouth:

"Dobbiamo vedere quello che sta accadendo in relazione al cambiamento intervenuto dopo la seconda guerra mondiale nella composizione della forza lavoro americana. Un tempo c'era il classico capofamiglia che guadagnava da vivere per tutta la famiglia e solo occasionalmente la famiglia beneficiava di un reddito supplementare, fornito da altri membri della famiglia. All'epoca le cure prestate agli anziani, quelle di più lunga durata, erano essenzialmente prestate all'interno della famiglia, o dal vicinato, o dalle organizzazioni locali del vicinato, per cui il vecchio nonno un po' disabile poteva essere affidato a qualche struttura vicina, per tutta la giornata. La stessa cosa si faceva per i bambini. Mentre papà e mamma svolgevano le proprie mansioni, qualcuno si prendeva cura di loro, magari a turno".

"Ora sono cambiate le caratteristiche della società", continua LaRouche, "perché la famiglia è composta di soli adulti, e nella famiglia i bambini vengono nutriti ma non cresciuti. Assieme a ciò, sta sparendo l'usanza di prendersi cura degli anziani, come parte integrante della comunità e della famiglia. Con questo cambiamento, va perduta la famiglia come unità funzionale. La famiglia è divenuta una sorta di dormitorio e di ristorante per la cena, o qualcosa di simile. Non c'è più posto per il nonno o per la nonna".

"Il modus operandi del cambiamento è stato il seguente. Essenzialmente, alla fine della seconda guerra mondiale, invece di usare il potenziale faticosamente costruito con il pieno coinvolgimento delle famiglie nello sforzo bellico, invece di usare tale capacità tecnologica, facendo tre o quattro turni invece dei due turni che costringono a lavorare troppo – abbiamo cominciato a tagliare. Ma non a tagliare nel settore della bassa tecnologia, il semplice effetto superficiale dello sforzo bellico, bensì in quello dell'alta tecnologia".

"È così che si ebbe il cambiamento da un sistema creditizio ad un sistema monetario, realizzatosi quasi immediatamente con l'avvicendamento di Truman alla Casa Bianca. Così, rinunciammo a sviluppare le capacità produttive del lavoro. Rinunciammo a tutto ciò, e ci buttammo a capofitto su tutto ciò che è a bassa tecnologia. E in questo modo abbiamo ridotto la produttività della nostra stessa popolazione".

"Ecco lo schema di quanto sta accadendo: si tratta di un cambiamento sociale introdotto assieme a Truman, durante la cosiddetta reazione della destra alle politiche di Roosevelt, negli ultimi mesi di guerra e nel periodo immediatamente successivo. Ecco che cos'è accaduto".

"Prendete ad esempio il periodo 1966-67. In quel periodo fu livellato, fu piallato a zero, o sotto lo zero, ogni nostro investimento netto nelle infrastrutture economiche di base. Ora, poiché quelle infrastrutture avevano una durata prevista di 25-50 anni, se non più lunga, gli effetti di questo azzeramento non si mostrarono nell'immediato, in forma acuta, finché la loro manutenzione non cessò di essere efficace, fino ad oggi. Ma quanto accade ha avuto inizio molto tempo fa. In altre parole, fu il potenziale a crollare".

"Così, quando si cerca di compiere un'analisi sulla distribuzione annuale dei costi, dal punto di vista meramente contabile, è proprio il punto di vista contabile che nasconde tutta la verità della situazione. Stiamo andando nella direzione sbagliata sin dal 1966-67: si tratta di uno processo messo in moto essenzialmente dall'assassinio di Kennedy e dagli effetti coordinati del lancio della guerra in Vietnam. Ecco che cos'è accaduto".

"La situazione in cui siamo ora è che il parlare di riforme per affrontare queste atrocità è assolutamente inutile; di ben altre riforme si dovrebbe parlare. Le riforme necessarie devono andare esattamente nella direzione opposta a quella che abbiamo percorso finora. Abbiamo tantissimi impiegati, che fanno lavori completamente improduttivi – lavori ecologici. Probabilmente dovremmo ridurre il loro numero; far sì che questi 'occupati' condividano la sorte dei disoccupati sarebbe il primo passo nella creazione di una vera occupazione produttiva".

"Il processo a cui stiamo assistendo, quindi", ha concluso LaRouche, "è un processo maltusiano che con la crisi in atto è arrivato alla sua fase più marcatamente maltusiana. Ma non è sufficiente dire 'che brutta cosa!', perché non è che il culmine di un disastro iniziato molto tempo fa".


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