Petizione per la creazione di una
Commissione parlamentare d'inchiesta
sulla crisi finanziaria
("Nuova Commissione Pecora")


di Liliana Gorini,
presidente del Movimento Solidarietà

L’Italia ed il mondo intero affrontano la peggiore crisi economica da secoli, paragonabile solo in parte alla Grande Depressione degli anni Trenta. La crisi finanziaria, già esistente e messa in luce dalla bolla speculativa americana lo scorso settembre, si ripercuote ovunque sull’economia reale. L’ILO, l’organizzazione del lavoro dell’ONU, prospetta 50 milioni di disoccupati. Come afferma l’economista e leader democratico americano Lyndon LaRouche, che l’aveva prevista fin dal 1994, l’unica via di uscita da questa crisi epocale è una riorganizzazione fallimentare del sistema finanziario, che congeli i titoli tossici e rilanci invece il credito all’economia reale. Se la Federal Reserve, le banche centrali europee e la BCE continueranno a promuovere pacchetti di salvataggio per le banche, senza fare una netta separazione tra le funzioni ordinarie delle banche e i titoli tossici, affosseranno quello che resta dell’economia. Gli 8.000 miliardi di dollari già sborsati per i pacchetti di salvataggio hanno solo aggravato il problema.

Il mondo guarda con trepidazione alle misure che prenderà il Presidente Obama per mettere fine al crac finanziario. Come ha dichiarato LaRouche ad una recente conferenza a Washington, questo è il momento migliore per prendere misure ardite, alla Roosevelt, sulla scia della sua popolarità: ecco perché LaRouche propone che venga istituita al Congresso USA una “Nuova Commissione Pecora”, come quella guidata dal PM di New York Ferdinand Pecora, di origine italiana, nel 1932 per indagare sul crac del 1929, chiamando a deporre sul banco degli imputati i banchieri più famosi di Wall Street, incluso J.P. Morgan. L’inchiesta di Pecora consentì a Roosevelt di adottare leggi importanti, quali il Glass-Steagall Act, che realizzarono la stessa distinzione tra banche commerciali e banche d’affari proposta oggi da LaRouche. E stabilì un principio importante, oggi ancor più urgente di allora: che le banche, incluse le banche centrali, devono rispondere al governo ed alle esigenze della popolazione, invece di dettare legge e fare gli interessi di un’oligarchia finanziaria.

Dopo le inchieste sul crac Cirio e Parmalat, e sui bond argentini, anche in Italia sarebbe opportuno costituire una commissione d’inchiesta, che indaghi sui veri responsabili della politica di speculazione finanziaria e su situazioni di commistione tra banche d'investimento, istituzioni e alti funzionari dello stato e enti regolatori, compreso l'assetto proprietario della Banca d’Italia. Come ha messo in luce l’inchiesta del PM di Milano Francesco Greco sulla Parmalat, infatti, sono le banche che hanno incoraggiato questo sistema di speculazione. Compito della commissione dovrà essere anche indagare sulla commistione tra enti di vigilanza e speculatori, visto che gli stessi enti che dovrebbero vigilare hanno promosso negli ultimi anni proprio quei "titoli tossici" (derivati ed altri) che stanno mandando in bancarotta le nostre banche ordinarie, le nostre imprese e molti bilanci comunali.


Aderisco a questo appello, che sarà presentato ad entrambe le camere del nostro Parlamento.

 

  

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