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I britannici lanciano una nuova "strategia della tensione" asimmetrica

5 gennaio 2010 (MoviSol) - All'indomani del fallimento del piano britannico alla conferenza sul clima di Copenhagen, si è avuta una serie di provocazioni di guerra asimmetrica in tutto il pianeta. Alla vigilia della conferenza, la regina Elisabetta II aveva dimostrativamente agitato lo scettro del comando al vertice del Commonwealth tenutosi a Trinidad Tobago. Ma solo poche settimane dopo, il tentativo britannico di usare la conferenza di Copenhagen per sferrare un colpo decisivo al sistema delle nazioni sovrane e accelerare la spinta per la riduzione demografica con l'ausilio dei quattro cavalieri dell'Apocalisse è miseramente fallito.

Dopo quel fallimento è partita la nuova "strategia della tensione" planetaria. Dopo il ferimento del Primo ministro italiano Berlusconi c'è stata l'aggressione al Papa. Certe fonti di intelligence americane vedono questi due episodi come una destabilizzazione di marca britannica che pone l'Europa nel mirino e, come al solito, comincia con l'Italia che dalla fine della seconda guerra mondiale rappresenta l'anello debole.

Al di là dell'Europa, viene approntato il palcoscenico per un attacco israeliano contro l'Iran, attacco che getterebbe l'intera Eurasia nel caos – specialmente se Israele facesse ricorso all'uso di armi nucleari col pretesto di eliminare il programma nucleare iraniano.

C'è stata un'escalation di guerra irregolare, proveniente da una serie di sigle Jihadiste presumibilmente anglo-saudite. Il giorno di Natale un prodotto dell'apparato di reclutamento e lavaggio di cervello chiamato "Londonistan" perché radicato nella capitale britannica, ha tentato di far esplodere un volo della Northwest Airlines diretto da Amsterdam a Detroit. Successivamente, un terrorista kamikaze è penetrato in una palazzina della CIA nell'Afghanistan orientale ed è saltato in aria con otto agenti. Il primo dell'anno, un altro kamikaze a Pakistan ha ucciso 40 persone durante un torneo di pallavolo a Peshawar.

La guerra asimmetrica made in London si è estesa anche all'emisfero occidentale, grazie a burattini come Hugo Chavez e Fidel Castro, che si atteggiano contro gli Stati Uniti e appoggiano la rete insurrezionale che va dall'Atlantico all'Africa occidentale, dove il traffico di cocaina finanzia la costruzione di cosiddette operazioni di "Al Qaeda nel Maghreb".

Ciò ha portato il tema "terrorismo" di nuovo al centro della ossessiva attenzione di media europei e americani, che mettendo gli altri temi in secondo piano danno ampio spazio a nuove opzioni belliche per reagire alla "minaccia terroristica", come un intervento nello Yemen. Per Lyndon LaRouche, la scelta di fare del terrorismo di nuovo il tema principale – se non addirittura l'unico tema - non è che una mossa disperata di Londra per "cambiare soggetto" dopo la sconfitta a Copenhagen e la vittoria della sovranità nazionale sotto la leadership di Cina e India.

Infatti, i piani di Londra per eliminare 3-5 miliardi di persone nei prossimi decenni hanno subito una sconfitta devastante. Il fatto che Cina e India, con l'appoggio della Russia dietro le scene, hanno tenuto duro e fatto naufragare la frode del riscaldamento globale e del carbon trading, bloccando simultaneamente la nascita di una dittatura globale, ha colpito la monarchia britannica come un macigno. Come ha notato recentemente LaRouche, sono stati gli accordi Russia-Cina dell'ottobre scorso a gettare le basi per la sconfitta di Copenhagen. Successivamente, il capo delle Ferrovie russe Vladimir Yakunin ha rilanciato il progetto del tunnel sotto lo Stretto di Bering, auspicandone la realizzazione entro il decennio.

Proprio questo è il tipo di sviluppi che Londra vuole impedire. Così, quando il Presidente Obama, tornando dalle vacanze in Hawaii, se la prende contro l'intelligence USA per "non essere riuscita a collegare i punti numerati" e non aver catturato il nigeriano con le mutande al botto, qualcuno dovrebbe dirgli di controllare la Union Jack cucita nei suoi slip! La guerra asimmetrica non si può fermare collegando i puntini, ma con un approccio dall'alto che inchiodi Londra come incubatrice dei terroristi e come il nemico strategico.


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