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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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"Niente libbra di carne per le banche"

13 gennaio 2010 (MoviSol) - In un articolo datato 9 gennaio 2010, la presidente dello Schiller Institute Helga Zepp-LaRouche ha scritto: "Quando si vede con quale spietatezza le istituzioni finanziarie internazionali sostengono che paesi come Islanda, Lettonia o Grecia devono tenere fede agli 'obblighi internazionali', anche se ciò significa austerità brutale e un'aspettativa di vita dimostrabilmente ridotta, viene alla mente il Mercante di Venezia di Shakespeare, con l'usuraio Shylock, che pretendeva una libbra di carne dal debitore Antonio, da tagliare 'vicino al cuore del mercante'".

Queste crisi evidenziano i limiti del Trattato di Lisbona e della stessa Unione Monetaria. Nel caso dell'Islanda, ad esempio, il ministro della City di Londra Lord Myners pretende che i cittadini rimborsino gli investitori di perdite che ammontano al 40% del PIL, e promette l'ingresso dell'Islanda nell'UE, che limita il deficit di bilancio al 3%!

Nel caso della Grecia, che si trova sull'orlo della bancarotta, l'economista capo della BCE Juergen Stark ha detto a Il Sole 24 Ore che i mercati non dovrebbero confidare in un salvataggio dell'UE. Oltre al fatto che sarebbero i contribuenti tedeschi ad essere chiamati a fare sacrifici, il dilemma è, come ha dichiarato Helga Zepp-LaRouche, che "se vengono concessi prestiti alla Grecia, cosa esplicitamente proibita dallo statuto della BCE, allora tutti gli altri stati membri che rischiano il default ne farebbero uso. Ma se la Grecia non viene salvata, e tenta di ridurre il deficit e il debito pubblico con tagli massicci, le tensioni sociali che da tempo agitano il paese esploderanno. Se la Grecia uscisse dall'Euro, sarebbe probabilmente seguita da altri.

"Il problema essenziale è che la burocrazia verde dell'UE continua ad aggrapparsi al dogma neoliberista, nonostante tutti i suoi fallimenti, e sta così trascinando le nazioni europee, strette nella camicia di forza di Maastricht, nella marginalizzazione storica", scrive Zepp-LaRouche.

Ironicamente, questo è il pericolo contro cui ammonisce qualcuno che ha contribuito più di altri a imporre il corsetto dell'Unione Monetaria Europea: Jacques Attali, ex consigliere del Presidente francese Francois Mitterrand. Nella sua rubrica su L'Express, Attali si lamenta che l'Europa stia uscendo dalla storia, mentre sorgono le potenze asiatiche. Egli si rammarica che "il centro del mondo si stia spostando dall'Atlantico al Pacifico".

L'osservazione di Attali è corretta, afferma Helga Zepp-LaRouche, ma "egli non è in grado di correggere gli errori assiomatici del proprio pensiero". Il fatto è, ella afferma, "che ovunque nel mondo, dove vengono sviluppati il nucleare, il treno a levitazione magnetica e altri sistemi ad alta velocità, le tecnologie spaziali e quelle ad alta densità energetica, come in Asia, ci sono alti tassi di crescita a dispetto della crisi, mentre ovunque venga perseguito l'obiettivo della 'green economy', come negli USA e in Europa, l'economia e i livelli di vita affondano".

Le lezioni da trarre per i paesi membri dell'UE sono ovvie.


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