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La Casa Bianca di Obama nel panico per la riforma sanitaria

24 gennaio 2010 (MoviSol) - La presente traduzione fa riferimento a questioni e attese relative alle ultime due settimane. In alcuni punti, per esempio l'esito elettorale nel Massachussetts e la lettera scritta a Nancy Pelosi, risulta pertanto superata dagli eventi successivi alla stesura originale.


Quando costrinse il Congresso ad approvare il pacchetto di salvataggio delle banche di oltre 700 miliardi di dollari nell'autunno 2008, l'amministrazione Bush fece ricorso a qualsiasi trucchetto, inclusa la minaccia di imporre la legge marziale, per ottenere un voto favorevole. Le tattiche usate dall'amministrazione Obama per far passare una riforma sanitaria sul modello britannico sono state simili.

Dopo aver rinunciato alla speranza di ottenere i voti repubblicani, l'amministrazione e la leadership democratica alla Camera ed al Senato hanno dato vita a estenuanti sedute di negoziati per "persuadere" i parlamentari a sottomettersi al più reazionario dei due disegni di legge, quello approvato al Senato. Tra le sue disposizioni chiave, non presenti nel testo presentato alla Camera, c'è l'istituzione di un Comitato Indipendente Medicare (o Comitato Indipendente sui Pagamenti, IPAB) che ignorando il volere del Congresso deciderà come ridurre la spesa medica per gli anziani (il Medicare) - ed è diventato noto come una "giuria della morte" che deciderà chi vive e chi muore, relativamente libera da alcuna interferenza da parte del Congresso.

Benché l'amministrazione Obama sostenga che il disegno di legge si propone di estendere l'assicurazione sanitaria a più americani, il vero obiettivo, dichiarato nero su bianco, è di ridurre la spesa sanitaria di almeno 500 miliardi di dollari. È inevitabile che un taglio di questa portata significherà la riduzione dell'assistenza sanitaria agli anziani. Dall'estate scorsa la Casa Bianca insiste sull'inclusione nella legge di questa disposizione sul "taglio alla spesa".

Si tratta tuttavia di una disposizione molto controversa. Continua ad aumentare l'opposizione alla creazione di tale commissione indipendente. Una lettera alla Presidente della Camera Nancy Pelosi, promossa dall'on. Richard Neal per opporsi all'IPAB, è stata sottoscritta da 99 membri del Congresso di entrambi i partiti. Un'altra lettera ai leader del Congresso che si oppone con forza all'IPAB è stata pubblicata da 74 gruppi di medici e pazienti in rappresentanza di 9 milioni di pazienti di Medicare, compresi l'Associazione Ospedaliera Americana, la Medical Group Management Association, l'Association of American Medical Colleges e l'American College of Surgeons.

Inoltre, numerosi sindacati hanno deciso di dare battaglia, nonostante le pressioni della Casa Bianca, e non hanno accettato l'idea che i contributi pagati dai datori di lavoro per la copertura sanitaria dei propri dipendenti verranno tassati dallo stato, se verrà approvato il ddl al Senato. Un'ovvia conseguenza di questo sarà quella di ridurre i contributi alla previdenza sociale per pagare meno tasse. I sindacati che non sono stati "comprati" duranti i negoziati alla Casa Bianca includono quello dei macchinisti e dei lavoratori aerospaziali, uno dei più importanti nel paese, e quello dei vigili del fuoco.

Ora si tenta di far approvare il ddl al Senato prima dei risultati di un'elezione suppletiva nel Massachusetts il 19 gennaio, per assegnare il seggio lasciato vuoto da Ted Kennedy al Senato, o almeno prima che venga insediato il nuovo senatore. La Casa Bianca si sta facendo in quattro per assicurare la vittoria della democratica Martha Coakley da quando, contro ogni aspettativa, il suo antagonista repubblicano Scott Brown è risalito nei sondaggi arrivando a superarla il 14 gennaio. Questo in uno stato che è solidamente democratico dal 1972. Brown dice giustamente che questa elezione equivale di fatto ad un referendum sulla riforma sanitaria di Obama, generalmente odiata.

Presi dal panico, i leader democratici hanno invitato la Coakley a Washington il 12 gennaio per una raccolta fondi sponsorizzata dalle principali ditte farmaceutiche e mutue private (HMO), le stesse che hanno contribuito a scrivere la riforma di Obama! La mossa si è rivelata controproducente e subito dopo la candidata democratica è crollata nei sondaggi.

Se i democratici perdono questa elezione, perderanno il loro 60esimo voto al Senato, quello di cui hanno bisogno per sconfiggere l'ostruzionismo repubblicano. L'on. Barney Frank ha avuto ragione per una volta quando ha detto che se vinceranno i repubblicani "questo metterà la parola fine alla riforma sanitaria". Anzi, sarà finita politicamente anche l'amministrazione. Ci si attendono dunque sporchi trucchi anche nel Massachusetts.


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