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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

Chi ha cercato di chiudere Emergency in Afghanistan?

20 aprile 2010 - La presidente del Movimento Internazionale per I Diritti Civili – Solidarietà, Liliana Gorini, ha rilasciato la seguente dichiarazione sulla vicenda dei tre volontari di Emergency arrestati e poi rilasciati in Afghanistan: "La buona notizia della liberazione dei tre volontari di Emergency arrestati in Afghanistan, grazie alla diplomazia del ministro Frattini e alla mobilitazione di tutta l'Italia, è stata seguita immediatamente da quesiti legittimi: chi ha imbastito l'operazione sporca che ha condotto all'arresto dei medici e alla chiusura dell'ospedale di Lashkar-Gah, l'unico in grado di curare i civili in quell'area? Sono molte le ipotesi, ma la più credibile è che la presenza italiana desse fastidio agli elementi corrotti all'interno dell'esercito britannico e dei servizi afgani che promuovono e difendono il traffico di oppio nell'area, principale fonte di finanziamento per i Talebani. Come ha detto un responsabile di Emergency, intervistato da Radio Montecarlo, "Si tenta di impedire che vengano curati i civili e che ci siano testimoni scomodi su quello che accade nell'area".

Sarà interessante sapere chi, tra i militari britannici e gli agenti dei servizi afgani, abbia piazzato nel magazzino dell'ospedale le armi usate come pretesto per l'arresto. Ha insospettito tutti il fatto che gli agenti afgani e i militari britannici non abbiano perquisito l'ospedale, ma siano andati dritti nel magazzino, dove hanno "trovato" le armi. Non bisogna dimenticare che si tratta della regione di Helmand, dove avviene il 40% del traffico di oppio mondiale. Come ha dichiarato il leader politico americano Lyndon LaRouche, dopo la visita a sorpresa di Obama in Afghanistan il 27-28 marzo: "In questa guerra, gli Stati Uniti, sotto l'attuale Presidente, difendono il diritto dei trafficanti di droga di continuare ad operare senza interferenze. Mandiamo le nostre troppe a uccidere ed essere uccise in Afghanistan, per proteggere i trafficanti di droga!". I proventi dell'oppio afgano, ha sottolineato, sono anche la principale fonte di finanziamento dei terroristi responsabili dei recenti attacchi contro la Russia e nel Caucaso.

Forse in questo contesto ha dato fastidio alle truppe britanniche anche la proposta di Antonio Maria Costa, il direttore generale italiano dell’Ufficio delle Nazioni Unite Droghe e Crimine, di una maggiore collaborazione con la Russia per sradicare i campi di oppio e il traffico di droga. In effetti, si tratta di una politica di sostegno consapevole al business dell'oppio afgano, parte integrante dell'impero finanziario offshore che fa capo all'Impero britannico. I proventi del traffico di droga fungono da puntello principale di un sistema bancario internazionale in bancarotta".


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