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È giunta l'ora della verità per l'Euro

22 aprile 2010 (MoviSol) - Mentre il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea e la Commissione UE preparano gli ultimi ritocchi al prestito d'emergenza alla Grecia, che verrà concesso con grande probabilità a fine aprile, i quattro "professori anti Euro" in Germania sono pronti a fare ricorso presso la Corte Costituzionale tedesca per questo finanziamento. L'autore del ricorso, il Prof. Karl Albrecht Schachtschneider, ha dichiarato che esso verrà presentato entro pochi giorni e che chiederà l'iter rapido. Potrebbe dunque esserci una sentenza nel giro di una settimana, ma potrebbero volerci anche fino a sei mesi.

L'argomentazione di Schachtschneider, docente di diritto all'Università di Norimberga, è che il prestito alla Grecia costituisce un sussidio a tasso illegale, che minaccia la stabilità monetaria prevista dal Trattato di Maastricht e viola la clausola di "no bailout" dello stesso trattato. "È una questione di diritto. Il dovere della Corte costituzionale è difendere la Costituzione tedesca. I giudici non hanno scelta se non prendere una decisione che ottemperi alla legge. Questo potrà causare una grande crisi in Europa ma la crisi c'è già", ha dichiarato. Chiederà anche alla Corte Costituzionale di congelare gli aiuti alla Grecia fino alla sentenza.

Un altro dei quattro querelanti, il Prof. Wilhelm Hankel, docente di economia all'Università di Francoforte, ha denunciato i negoziati in corso sul prestito alla Grecia dichiarando che "l'intera manovra non fa altro che rinviare il giorno della resa dei conti. Non è nell'interesse della Grecia accettare questi soldi, perché i tagli ai salari e gli aumenti delle tasse imposti in cambio del prestito condurranno ad una depressione economica senza fine. I greci dovrebbero lasciare l'Eurozona volontariamente, svalutare e ristrutturare il proprio debito, con l'aiuto del FMI. Questo è il percorso dettato dalla ragionevolezza economica. In ultima analisi, l'unico modo di salvare l'Euro è quello di ridurre l'Eurozona". Hankel ritiene che sia politicamente rischioso per Berlino trasferire fondi ad Atene mentre il caso è ancora pendente presso la Corte costituzionale. "Siamo in una zona oscura. Nessuno lo sa" ha detto. "Si tratta di una corte politica che cercherà di svincolarsi spostando la responsabilità al Bundestag. Il nostro obiettivo è informare l'opinione pubblica e mettere in difficoltà il governo. Gli aiuti alla Grecia richiedono una manovra di bilancio straordinaria, e questo sarà molto impopolare" ha aggiunto Hankel.

A quanto trapela dalla stampa tedesca, gli aiuti alla Grecia non saranno solo di 30, bensì di 90 miliardi di Euro, in quanto si prevede che i problemi della Grecia continuino fino al 2012. I problemi affrontati dai fautori degli aiuti sono stati indicati dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) del 15 aprile, che conferma che la Corte Costituzionale tedesca potrebbe benissimo bloccare gli aiuti alla Grecia. Il quotidiano del centro bancario tedesco nota che tale trasferimento di aiuti potrebbe violare anche la sentenza storica della Corte Costituzionale del giugno 2009 sul Trattato di Lisbona.

Il FAZ suggerisce quindi di trasferire il caso alla Corte Europea di Giustizia in Lussemburgo, perché la clausola contro i finanziamenti è una legge europea, stando all'Art. 125 del Trattato di Lisbona. Dopo la sentenza della Corte Europea, il caso potrebbe tornare in un tribunale tedesco, secondo una procedura usata in molti casi precedenti.

Ad ogni buon conto, gli aiuti alla Grecia non potranno essere trasferiti prima che decida la Corte tedesca, e i mercati finanziari non intendono aspettare. Parlando a nome dei fautori degli aiuti, il FAZ suggerisce quindi che la corte tedesca invochi l'Articolo 136 del Trattato di Lisbona (paragrafo 4), che prevede decisioni esclusive dei membri dell'Eurozona relative al "miglioramento della coordinazione e della sorveglianza nella disciplina di bilancio". Stando al quotidiano di Francoforte, l'ufficio del Presidente UE Herman von Rompuy starebbe studiando un'opzione coperta da tale articolo 136. Inoltre, in base allo stesso articolo, il Commissario UE agli Affari Economici Olli Rehn ha presentato una proposta ai ministri delle Finanze UE per un coordinamento soprannazionale dei bilanci nazionali degli stati membri dell'UE.


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