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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Sconfitta la Merkel alle elezioni nel Nord-Reno Westfalia

13 maggio 2010 (MoviSol) - Le elezioni del 9 maggio per il rinnovo del Parlamento nello stato del Nord-Reno Westfalia in Germania si sono concluse con una cocente sconfitta della coalizione "nero-gialla" tra i democristiani della Merkel ed i liberali (FDP) (insieme il 41,3%) e la possibilità di una coalizione "rosse-verde" tra socialdemocratici (SPD) e Verdi (insieme il 46,6% dei voti), più un altro partner, probabilmente il Linkspartei (5,6%). Questo avrà implicazioni anche per il governo nazionale della Cancelliera Merkel, che ha perso la maggioranza al Bundesrat, il Parlamento regionale in cui il Nord-Reno Westfalia detiene sei seggi su 69. Il Bundesrat ha potere di veto su molti disegni di legge, e questo contribuirà alla paralisi del governo nazionale.

Un'implicazione indiretta è l'effetto che questo voto di sfiducia verso la Merkel avrà nelle prossime settimane, soprattutto alla luce della crisi del sistema Euro, legata alla crisi bancaria "greca". Per il Nord-Reno Westfalia un governo guidato dalla leader dell'SPD Hannelore Kraft, che ha studiato economia al King's College di Londra negli anni Ottanta, e coi verdi in posizioni chiave, sarebbe un disastro sicuro. L'SPD e i Verdi sono contro l'energia nucleare ed i grandi progetti in generale, e i Verdi sono perfino contrari all'estrazione mineraria, e le fantasie su una "rivoluzione industriale verde" che promuova la costosissima energia eolica e solare indurranno molte industrie a lasciare questo stato che per tanti anni è stato il cuore industriale della Germania, per via delle bollette elettriche che saliranno alle stelle.

Questo segnerà la fine di molte regioni che, dopo 40 anni di riduzioni del personale, outsourcing e sabotaggio politico delle tecnologie all'avanguardia, come il reattore autofertilizzante e quello ad alta temperatura HTR, hanno perso gran parte della produzione di acciaio, macchine utensili e carbone. I tassi di disoccupazione vanno oltre il 10-15%. Con i verdi nella coalizione si intensificherà il trend alla deindustrializzazione. L'astensionismo ha raggiunto quasi il 41%.

L'unico partito che ha condotto una campagna elettorale contro l'"inverdimento" dell'establishment politico è il Bürgerrechtsbewegung Solidarität (BüSo, MoviSol tedesco) con un programma di reindustrializzazione e per lo sviluppo di tecnologie avanzate quali la fusione nucleare e il treno a levitazione magnetica (Maglev). Con la sua lista di 34 candidati, molti dei quali giovani, e senza appoggio dei media, il partito di Helga Zepp-LaRouche ha ottenuto dallo 0,4-0,5% allo 0,7-0,8% in alcuni seggi. Il BüSo ha aumentato la propria visibilità nelle ultime due-tre settimane. Per il dopo elezioni, questo rappresenta una fonte di speranza, in quanto molti elettori che preferivano votare "pragmaticamente" per uno dei partiti stabiliti dovranno subire lo choc della realtà e capiranno che i politici hanno mentito ancora una volta, e che gli aiuti alla Grecia in realtà verranno pagati dai contribuenti.


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