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Il Senato americano preferisce proteggere i "trafficanti di derivati"

22 maggio 2010 (MoviSol) - Sul più bello, mentre i senatori Maria Cantwell e John McCain erano impegnati a raccogliere il necessario sostegno all'emendamento da loro presentato per ripristinare il Glass-Steagall Act del 1933, conferendo con altri colleghi per definire una terminologia tale da qualificare i "trafficanti di swap" come colpevoli di un preciso reato, qualora si rifiutino di svolgere la loro attività attraverso un'istituzione centrale (clearing), è entrato in scena un messaggero di Wall Street.

Per suo tramite, l'Associazione Internazionale dei Mediatori di Swap (ISDA) ha dimostrato l'ovvia preoccupazione per il fatto che l'introduzione di simili definizioni scatenerebbe infinite cause legali. Questo intervento ha portato all'abbandono della qualifica di reato, secondo quanto ha riferito a Newsweek una fonte prossima a Cantwell.

Così, allo stato attuale della cosiddetta riforma finanziaria, nulla dichiara illegale un contratto swap che non rispetti la riforma stessa; il progetto di legge, a dirla tutta, afferma che gli swap non possono essere annullati. Dunque, non vi sono conseguenze legali per le finanziarie che stipulino contratti swap al di fuori della clearing house, anche dopo una chiara richiesta di cancellazione, sia della Commissione sullo Vendita dei Futures sulle Materie Prime (CFTC) sia della SEC (la Consob americana).

La fonte di Newsweek ha così riassunto l'opinione della senatrice Cantwell: "Il progetto di legge è uno scherzo. Il clearing dei derivati e delle transazioni è il nocciolo dell'intero progetto di legge".


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