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Il Presidente tedesco Koehler si è dimesso preventivamente, prima del megacrac?

12 giugno 2010 (MoviSol) - L'annuncio dato il 31 maggio sulle dimissioni con effetto immediate del Presidente della Repubblica tedesca Horst Koehler, un anno dopo aver iniziato il secondo mandato cinquennale, ha destato grande sorpresa in Germania e nel mondo, soprattutto per i motivi ufficialmente addotti. Durante un viaggio in Afghanistan alcuni giorni prima, Koehler aveva dichiarato che dietro il dispiegamento di truppe tedesche in quel paese ci sono rozzi "interessi economici", suscitando un vespaio di proteste che, a quanto ha dichiarato, mostrano una "mancanza di rispetto" per la sua carica.

I media tedeschi sono rimasti sbigottiti dalla spiegazione di Koehler, che non giustificava in realtà le dimissioni immediate, soprattutto in un momento di grande instabilità economica e politica e un'epoca di profonda crisi costituzionale a seguito della decisione di concedere i super-aiuti UE, contestati da numerosi ricorsi presso la Corte costituzionale tedesca. Alle rigide condizioni a cui è stata concessa l'approvazione tedesca del Trattato di Lisbona un anno fa, non si esclude che la Corte costituzionale possa respingere gli aiuti, e questo sarebbe un duro colpo al governo ed al parlamento tedesco.

Molti considerano il futuro dell'Euro il vero motivo delle dimissioni di Koehler. Helga Zepp LaRouche, presidente del Movisol tedesco (BüSo), ha scritto in una dichiarazione del 4 giugno che "alla luce di precedenti dichiarazioni di Koehler sulle procedure di insolvenza ordinata degli stati, si può presumere che non abbia approvato il modo in cui è stato orchestrato il voto favorevole agli aiuti ed ai salvataggi bancari. Ciononostante, gli è toccato ratificare tale legge venerdì (21 maggio) dopo che era stata approvata in tutta fretta dal Bundestag e dal Bundesrat".

Un redattore del settimanale Focus, Frank Thewes, che poche settimane prima aveva intervistato Koehler sulle bancarotte degli stati, ha commentato: "Se avesse dato voce alle sue preoccupazioni in merito, queste sarebbero state interpretate sui mercati finanziari globali come la Germania che volta le spalle all'Euro, e ciò avrebbe provocato un fiasco. Controvoglia, il Presidente della Repubblica ha dovuto stare al gioco, anche se non era il suo". Una spiegazione simile sulle dimissioni di Koehler è stata data da Hans Olaf Henkel, ex presidente della Confindustria tedesca BDI, durante il talk show televisivo "Maischberger".

La signora LaRouche spiega inoltre: "Koehler, ex presidente dell'Associazione delle Casse di Risparmio, ed ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, è chiaramente meglio qualificato di molti altri a valutare le conseguenze dell'attuale politica della Banca Centrale Europea. Si può presumere che sapeva che sono in arrivo richieste di altri salvataggi bancari ora che rischiano l'insolvenza sovrana anche Spagna, Portogallo, Irlanda, Italia ed altri stati".

Dato il suo ruolo nel Fondo Monetario Internazionale, continua la signora LaRouche, "Koehler sa probabilmente che il FMI, per via dei suoi statuti, raggiungerà i limiti della propria solvenza entro settembre". Si può dunque giungere alla conclusione che le dimissioni di Koehler siano state preventive, prima che arrivi il prossimo crac del sistema finanziario globale, che lo farà crollare definitivamente.


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