Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

MoviSol a Chiari (BS): mobilitarsi per riorganizzare il sistema!

19 luglio 2010 (MoviSol) - Il 13 luglio il segretario di Movisol Andrew Spannaus era tra i relatori ad una conferenza organizzata dall’UDC a Chiari, nel bresciano. L'incontro era intitolato “La crisi è finita? Recessione economica, tra industria e finanza: quali le cause e quali le vie d'uscita…” Oltre al moderatore Claudio Barone, Vice Direttore del Giornale di Brescia, sono intervenuti anche Elio Fontana, Commissario della Fondazione Cariplo, Sandro Bonomi, industriale e presidente dell’ANIMA, e Renato Zaltieri, Segretario del CISL bresciana.

Spannaus ha parlato per primo, spiegando sia le cause immediate della crisi, a partire dalla grande bolla dei derivati con l'arrivo alla Federal Reserve di Alan Greenspan, sia le cause più profonde dovute alla trasformazione culturale messa in atto a metà anni Sessanta. La "società post-industriale" e la promozione di una concezione anti-creativa dell'uomo da parte dell'oligarchia hanno gettato le basi per i cambiamenti politico-economici degli ultimi quarant'anni, i cui effetti nefasti dovrebbero essere ora evidenti a tutti. Tuttavia – ha continuato Spannaus – la possibilità di effettuare un vero cambiamento, rappresentato dall'attuazione di misure di emergenze quali la riorganizzazione del sistema bancario e finanziario e il rilancio degli investimenti nella produzione e soprattutto nelle infrastrutture avanzate, non può essere lasciata alla normale dialettica "politica"; deve diventare una missione di tutti coloro che tengono al futuro della nostra civiltà. Anche chi nelle istituzioni politiche vorrebbe andare in questa direzione manca di potere effettivo, e talvolta di coraggio, e dunque bisogna mobilitarsi tutti su proposte che coniughino le necessità immediate e i cambiamenti di principio che porranno la base per un nuovo periodo di cooperazione e crescita economica e sociale.

Nel suo discorso Elio Fontana si è dichiarato più volte d'accordo con Spannaus, e ha puntato i fari sui veri mali del sistema attuale: i derivati e le banche d'affari. I primi rappresentano la speculazione pura che rovina l'economia reale, mentre le seconde hanno uno strapotere che va combattuto a tutti i costi. Fontana ha delineato alcune misure specifiche per la ricostruzione dell'economia reale in Italia, per esempio permettendo di nuovo ai fondi pensione di investire nelle grandi opere, e bloccando i meccanismi speculativi della finanza.

Nella seconda parte della serata, Sandro Bonomi ha parlato del ruolo fondamentale dell'industria meccanica in Italia, dando alcuni dati sull'andamento degli ultimi anni. Anche Bonomi ha commentato la situazione internazionale, parlando delle nuove possibilità per gli investimenti e della necessità di scoraggiare la speculazione finanziaria.

Nell'esporre le posizioni del suo sindacato, e in particolare la necessità di puntare sul lavoro piuttosto che sulla finanza, Zaltieri ha fatto notare vari punti su cui concorda con Bonomi, a dimostrazione dell'armonia degli interessi che in realtà esiste tra la classe imprenditoriale e i lavoratori quando si concepisca l'economia in termini produttivi, piuttosto che in base alle tendenze miopi della globalizzazione.

Nel corso della serata, il segretario di MoviSol ha anche ripercorso alcune vicende degli anni Novanta quando il potere finanziario internazionale riuscì nel suo proposito di annullare sostanzialmente la sovranità economico-decisionale delle nazioni europee. Cominciando con il ricatto della Thatcher e Mitterand contro la Germania, e proseguendo con l'attacco speculativo all'economia italiana e lo smantellamento delle partecipazioni statali, si è piegata la resistenza istituzionale all'introduzione dei parametri monetaristi comunitari e il sistema dell'Euro. Spannaus ha stigmatizzato i numerosi tentativi di creare dei governi istituzionali che nel nome delle "riforme strutturali" darebbero un'ulteriore forte accelerata alle liberalizzazioni/privatizzazioni e ai tagli allo stato sociale; l'intenzione è di liberare i partiti dalla necessità di rispondere agli elettori, che in condizioni normali non accetterebbero mai un tale programma di austerità.

Il volantino d'invito in formato PDF



[inizio pagina]