Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

I banchieri della BCE falliscono lo "stress test"

24 luglio 2010 (MoviSol) - Il ricorso costituzionale dei "4+1" professori contro la rete di salvataggio finanziario dell'UE (cfr. Strategic Alert n. 28) turba i sogni dei vertici della BCE. Al seminario annuale degli "ECB watchers" tenutosi a Francoforte il 9 luglio, successivamente alle dichiarazioni ottimistiche di Trichet e dell'economista capo della BCE Stark sulla situazione dell'euro, è scoppiata un'accesa discussione col ristretto pubblico, ovviamente non proprio convinto. Manfred Neumann, docente all'università di Bonn, ha sostenuto in particolare che l'attuale meccanismo di giganteschi trasferimenti finanziari dalle nazioni "ricche" a quelle "povere" non può durare. "Se facciamo questo per altri dieci anni, l'euro si disintegrerà", ha affermato, proponendo che sia concesso a determinati paesi di uscire dalla moneta comune e riadottare una moneta nazionale.

Questo è bastato per far saltare i nervi a Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della BCE. "Si è preso 5 o dieci minuti di tempo per pensare a ciò che vorrebbe dire?" è scoppiato, sostenendo che qualsiasi paese che uscisse dall'euro andrebbe in bancarotta. Gli economisti dovrebbero pensare prima di scrivere, ha aggiunto. Bini Smaghi ha anche respinto le osservazioni di altri partecipanti, secondo cui sarebbe meglio che la Grecia dichiarasse l'insolvenza, che chiedere ai contribuenti di altri paesi di salvarla. Il suo rude comportamento ha portato un membro della Bundesbank a dichiarare di "non aver mai visto una cosa del genere a questi convegni prima d'ora".

Riguardo alla proposta di ristrutturare il debito, Bini Smaghi ha sostenuto che non sarebbe facile farlo "in modo pulito". In Argentina, ha dichiarato distorcendo i fatti, "è stato molto brutto per la popolazione. Molto brutto". Ma è andata peggio agli squali della finanza, che hanno rinunciato all'aspettativa di ingenti profitti.

Il ricorso costituzionale in Germania ha anche spinto l'ex ministro di Prodi Tommaso Padoa-Schioppa ad attaccare la Corte Costituzionale tedesca, scrivendo alcuni giorni dopo che un serio ostacolo alla "governance" europea è rappresentato "dalla Corte Costituzionale tedesca, che obietta a ulteriori cessioni di sovranità a favore delle istituzioni europee".

I nervi degli Eurofanatici stanno saltando proprio perché il ricorso dei 4+1 professori ha concrete possibilità di successo, come ha reiterato il prof. Wilhelm Hankel in un articolo il 17 luglio. Con la nuova rete di salvataggio europea, "fino al 70% delle risorse fiscali della Germania viene messo a disposizione di un dubbio veicolo speciale EU, sottoposto al diritto privato lussemburghese. Questo, dal punto di vista della legge, è un colpo di stato", ha scritto.

Gli Eurocrati esorcizzano la possibile sconfitta annunciando che semplicemente ignoreranno una sentenza sfavorevole. Klaus Regling, l'esperto di hedge fund che presiede il "veicolo speciale" in Lussemburgo, ha dichiarato in un'intervista al Financial Times del 14 luglio che una sentenza sfavorevole avrebbe "ben difficilmente" un effetto pratico su potenziali sottoscrittori di obbligazioni dell'EFSF. Ma si ha l'impressione che Regling parli per darsi coraggio, visto che con il no della Corte di Karlsruhe, il Parlamento dovrà revocare la ratifica, e senza la Germania l'EFSF non si fa.


[inizio pagina]